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Planet Tulipo è il primo pianeta scoperto nella Galassia del Triangolo non Considerato. Esplorato per la prima volta dall'Impero Duraruzo, è noto per essere il pianeta natale di Was Lijn, l'alieno capostipite da cui ha avuto origine la vita tulipniana e, soprattutto, per l'attuale civiltà di Gesualdi (distributor vivens) con cui l'umanità ha istituito diverse missioni di colonizzazione.
Planet Tulipo
Nome ufficiale
Pianeta Tulipano Tau-1982
Stella madre
Renato Zero
Classificazione
Pianeta roccioso
Satelliti
0
Anelli
912
Volume
1,2 × 10²¹ m³
Massa
6,0 × 10²⁴ kg
Densità
5000 kg/m³
Periodo di rotazione
1 giorno sidereo
Periodo di rivoluzione
6 anni siderei
Pressione atmosferica
101325 Pa
Popolazione
Distributor vivens, Was Ljin e Tulipani tulipniani (Simone Beuta)
Età
2000 anni fa
Scoperta
13 marzo 2022
Indice
Etimologia
Orografia
Idrosfera
-
Geosfera
Sommario
Superficie
Spugna
Nucleo
-
Morfologia
Atmosfera
Magnetosfera
Clima
Biosfera
Galleria
Etimologia
Planet Tulipo è il nome che comunemente si attribuisce al primo pianeta scoperto presso la Galassia del Triangolo non Considerato dal team di esplorazione dell'Isola Duraruza.
Il nome Tulipo deriva dalla comica somiglianza tra il corpo celeste ed il volto di Tulipano Gianpierpaolo, che ha indotto gli esperti a trarne l'ispirazione per il nome. Prima che si fosse scoperta la presenza di forme di vita, fu classificato come Asteroide Tau-1982, dalla diciannovesima lettera dell'alfabeto greco [τ Τ], scelta perché la somma di 9, il giorno di nascita di Tulipano Gianpierpolo, più 12, il mese di dicembre, e perché cifre del numero di anelli concentrici che lo circondono, 912 in totale, e -1982 per completare l'anno di nascita e attribuirgli un codice a quattro cifre che possa renderlo facilmente distinguibile da altri pianeti e corpi simili (che, tuttavia, non sono ancora stati avvistati).
Orografia
Planet Tulipo è un pianeta roccioso di tipo terrestre.
Si trova nella Galassia del Triangolo non Considerato, scoperta grazie ad una delle canzoni più famose della storia della musica italiana che, impazzando fra i Millennials, li aveva ispirati nell'attribuire questo nome alla Galassia gemella del Triangolo (considerato).
Planet Tulipo si contraddistingue per le innumerevoli somiglianze con il Pianeta Terra: esso, infatti, ha la forma di uno sferoide oblato, o geoide, ed è caratterizzato da una struttura orogenetica particolarmente varia.
I rilievi montuosi, a Planet Tulipo, infatti, sono particolarmente rari e, se presenti, risultato del conficcamento di grandi corpi vaganti impattati sul pianeta, quali grandi asteroidi, quanto iceberg o, per effetto della dinamica tettonica che cambia costantemente la conformazione dei territori tulipniani, di lembi di sottosuolo che sporgono in superficie, creando colonne paragonabili a montagne.
Oltre ad una struttura pressoché completamente pianeggiante, il Pianeta presenta un numero non indifferente di asteroidi che, inviati dagli dei, che non avevano considerato il pianeta, li avevano gettati come palle da bowling facendoli rotolare con veemenza sulla sua superficie. Presso il Triangolo non considerato, quindi, vi sono più meteoriti e pietre vaganti nello spazio che stelle, il che è il motivo per cui, a patto di disporre di una crosta segnata da centinaia di crateri, Planet Tulipo gode della presenza di 912 anelli rocciosi e ghiacciati che, per la loro abbondanza, rappresentano anche la maggiore fonte di acqua del pianeta.
Idrosfera
Durante la loro orbita attorno a Planet Tulipo, le pietre che formano gli anelli possono scontrarsi fra loro o con i blocchi di ghiaccio, imprimendo una forza abbastanza elevata da gettarli altrove: quando questi finiscono fortuitamente in direzione del pianeta, attratti dalla gravità, o accumulano gli iceberg o si spezzano e si sciolgono, creando, in frequenti grandinate che spesso e volentieri sostituiscono le nostre precipitazioni.
Per questa ragione, all'interno dei crateri giacciono innumerevoli laghi e i corsi d'acqua, per quanto esigui, sono costantemente alimentati dagli anelli tulipniani.
Geosfera
Sommario
La superficie di Planet Tulipo si contraddistingue per la presenza di materiali esclusivi non appartenenti al sistema periodico.
Questo perché la sua collocazione nella Galassia del Triangolo non Considerato, l'energia irradiata dalla stella Arturo, nonché gli innumerevoli impatti da parte di diversi asteroidi, hanno modificato gradualmente la struttura del pianeta.
Geosfera
Superficie
Il Pianeta Tulipano, ha, a colpo d'occhio, una struttura particolare, che, osservata nel dettaglio, mostra la presenza di una stratificazione interna paragonabile al sistema crosta-mantello-nucleo della Terra.
Sulla superficie è possibile trovare un pavimento di color rosso fuoco, costituito da rocce granitiche intrusive¹ che, tuttavia, risultano essere, sperimentalmente, particolarmente malleabili e simili, nella consistenza, a della sabbia bagnata.
Questo materiale, denominato ufficialmente Pietra Rubens, viene considerato il primo elemento della tavola periodica di Was Lijn, e, per questo, viene preso come riferimento nello studio di tutte le altre tipologie di materiali che compongono il pianeta.
La Pietra Rubens, spesso semplicemente chiamata Rubens, dal latino "rosso", pervade tutto il terreno tulipniano e procede fino ad una profondità di all'incirca dieci chilometri. Ha una densità di 3 g/cm³, e si contraddistingue per la sua grande fertilità, che permette la crescita di specie vegetali adattate all'atmosfera tulipniana, principalmente Tulipani tulipniani (che hanno, come caratteristica che li contraddistingue, la mancanza di altrettanta clorofilla di quelli terrestri, che ha, come principali conseguenze, la natura anaeroba² e i bulbi variopinti).
Sulla crosta di Planet Tulipo, quindi, non solo giacciono le principali forme di vita, i crateri che ne rendono irregolare la struttura, ed il materiale più elementare e fertile del pianeta, ma, soprattutto, sono frequenti i fenomeni di vulcanismo e sismicità, che creano diversi crepacci, canyon e, nei rari casi, rilievi vulcanici fatti di magma basaltica³.
Le montagne più visibili sono quelle che formano il volto di Tulipano Gianpierpaolo: i "tratti somatici", analizzati secondo la loro composizione, occupano le tre successive posizioni nel sistema periodico Was Lijniano: è possibile infatti notare come gli occhi siano contornati da rilievi tondeggianti di colore nero, risultato dell'assorbimento delle radiazioni di tutto lo spettro elettromagnetico che, includendo anche luci come ultravioletti e infrarossi, tendono a scolorire la roccia e a renderla, soltanto apparentemente, scura come la pece. Quando si osserva la pietra nera al microscopio, o la si espone ad una fonte di luce particolarmente intensa, come al giorno con la stella Arturo, la pietra si illumina di una tonalità di arancio tendente al rosso, creando quindi un materiale non solo particolarmente brillante, quanto anche estremamente resistente: la roccia, infatti, ha una densità di 4,5 g/cm³, è il miglior conduttore termico ed elettrico del Pianeta Tulipo e, soprattutto, è estremamente impermeabile, il che lo rende il preferito per la realizzazione di sottomarini. Tale elemento, che prende il nome di Lampros, deriva dal minerale Lampronite, che si trova sotterrata a pochi chilometri di distanza dalla superficie nei pressi del suo elemento puro sotto forma di cristalli come risultato della sua dispersione tramite la ricaduta dei blocchi di ghiaccio provenienti dagli anelli. Questo è il motivo per cui, oltre al complesso "oculare" di Lampros, è possibile trovare sparsi alcuni laghi che contengono, spesso e volentieri, cristalli erosi di Lampronite.
All'interno degli occhi e della bocca di Planet Tulipo, vi è presente una grande componente composta da un metallo bianco che si trova allo stato fuso per via del suo punto di fusione bassissimo. Dotato di una forte natura basica, che lo rende particolarmente utile come disinfettante e detergente, può essere distillato per ottenere acqua, il che è anche il motivo per cui, grazie anche al ghiaccio, il Pianeta Tulipo è estremamente conosciuto come una delle maggiori fonti d'acqua nell'Universo, seconda solo alla Terra (se considerassimo anche l'acqua salata che non può essere impiegata per il sostentamento).
Definibile a tutti gli effetti come il metallo più puro di Planet Tulipo, viene definito Iris, dal greco "iride", per rimandare alla natura policroma delle sue molteplici funzioni e, di conseguenza, alla sua purezza e completezza naturale.
¹Roccia formata all'interno del sottosuolo come risultato della lenta solidificazione delle masse di magma accumulate nelle zone più interne della Terra. Caratterizzate da una struttura cristallina, le rocce intrusive risalgono in superficie tramite l'attività sismica: l'esempio più comune di roccia intrusiva è il granito.
²Forma di vita capace di sopravvivere senza aria. Esempi di esseri anaerobi sono i microrganismi unicellulari, quali batteri.
³Tipologia di magma che, per effetto dell'elevata densità e fluidità, scorre con facilità lungo le pareti dell'edificio vulcanico, solidificando sotto forma di roccia che si accumula sul fondo del vulcano o che viene sgretolata tramite gli agenti atmosferici nel processo sedimentario.
Geosfera
Spugna
Al di sotto della superficie del Pianeta Tulipano, vi è presente un'ampia zona caratterizzata da stratificazioni di materiali spesso cavi. Le cavità del sottosuolo creano spesso bolle d'aria che risultano nella realizzazione di materiali modificati dall'atmosfera raccolta e compressa in piccoli spazi, alla formazione di falde acquifere e, molto raramente, geyser d'aria che scagliano pietre ad alta velocità e sono studiati come segni premonitori di un'eruzione vulcanica tulipniana. Per questa ragione la porosità del Pianeta Tulipo attribuiscono al suo mantello il nome di spugna.
Nelle bolle della spugna è possibile individuare tre diverse situazioni:
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Le bolle più comuni sono le bolle d'aria, in cui l'atmosfera del Pianeta, per effetto della porosità della Pietra Rubens, va a creare dei piccoli spazi dove l'elevata pressione può fungere da origine di geyser o di sismi di scarsa magnitudo dalla quale consegue generalmente la formazione di rilievi montuosi.
-
Le successive, concentrate esclusivamente al di sotto delle massicce cordigliere di Lampros, vengono dette lacrime, perché contengono sorgenti di acqua che, a bassissime temperature, solidifica dividendo l'H₂O dall'aria tulipniana: grazie a questo processo, detto iridescenza, che l'acqua acquisisce le sostanze necessarie per diventare Iris e, come metallo ancora solido, a riaffiorare verso gli "occhi" del Pianeta. Si parla però di lacrime perchè, nelle cavità più antiche, l'aria circola verso la superficie tramite canali abbastanza ampi da impedire l'iridescenza e permettere la risalita dell'acqua pura, creando un effetto simile a vere e proprie lacrime. Raramente le lacrime compaiono anche nella seconda zona di massima concentrazione di Iris, la "bocca" di Tulipano, ma siccome risulta essere uniforme e particolarmente ampia, la "salivazione" è un effetto che si osserva una volta ogni cent'anni e, per questo, è definito un vero e proprio evento storico.
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L'ultima tipologia corrisponde alle cosiddette sorgenti, che, cioè, comprendono massicce quantità di materiali energetici provenienti dal nucleo di Planet Tulipo che riaffiorano per effetto dell'elevatissima pressione, che li spinge con forza verso l'alto. Nel caso in cui le forze siano abbastanza elevate da superare il sottosuolo fino a raggiungere l'ambiente, i materiali lanciati, per effetto della loro radioattività, possono generare esplosioni di scarsa entità e, di conseguenza, originare ulteriori crateri. Tuttavia, l'ultima volta che una sorgente ha lanciato materiali in superficie si data a circa quattrocento anni fa, in quanto tali fenomeni sono associati all'eruzione di supervulcani.
Geosfera
Nucleo
Il nucleo di Planet Tulipo rappresenta la componente più complessa dell'intero pianeta. Questo perché vi sono differenze estreme fra nucleo esterno e nucleo interno, definiti rispettivamente nucleo sorgente e nucleo vitale.
Nel nucleo sorgente del pianeta vi sono presenti materiali allo stato fuso a temperature elevatissime, comparabili a quelle della superficie solare. la profondità, che accresce l'effetto dell'accelerazione di gravità, aumenta così tanto la pressione e la temperatura da creare un involucro viscoso che irradia calore verso la superficie ma non può condurla verso il centro. Per questa ragione, se il nucleo sorgente è la fonte di energia del Pianeta, il nucleo vitale, posto all'esatto centro, rappresenta una zona dove vi sono presenti condizioni stabili e ospitali per le forme di vita, se è vero che, nel momento in cui si dovesse riuscire a raggiungere tale zona senza penetrare attraverso il nucleo, si potrebbe sopravvivere normalmente. Queste condizioni irreali sono il risultato della presenza di due diverse sostanze nei due nuclei: la sorgente contiene un composto acido di un elemento particolarmente radioattivo, di colore verde acqua, che viene convenzionalmente denominato Dynamos, "forza", utilizzato infatti come carburante, laddove nel nucleo vitale vi è l'elemento Obiex, dal latino "barriera", che per effetto della sua elevatissima densità (12 g/cm³) e del suo punto di fusione praticamente irraggiungibile (9,12×10⁶ °C) può contenere facilmente l'energia nucleare del Dynamos e, di conseguenza, questi elementi opposti hanno rappresentato un ruolo essenziale nel trasporto spaziale intergalattico e nel viaggio nel tempo. Grazie ad un apposito reattore di Dynamos è possibile creare una struttura di Obiex simile ad una cabina che permette di viaggiare nel passato o nel futuro fino a un secolo di differenza in base a quanto carburante viene inserito nel congegno.
Morfologia
Planet Tulipo è un pianeta roccioso di tipo terrestre.
Si trova nella Galassia del Triangolo non Considerato, scoperta grazie ad una delle canzoni più famose della storia della musica italiana che, impazzando fra i Millennials, li aveva ispirati nell'attribuire questo nome alla Galassia gemella del Triangolo (considerato).
Planet Tulipo si contraddistingue per le innumerevoli somiglianze con il Pianeta Terra: esso, infatti, ha la forma di uno sferoide oblato, o geoide, ed è caratterizzato da una struttura orogenetica particolarmente varia.
I rilievi montuosi, a Planet Tulipo, infatti, sono particolarmente rari e, se presenti, risultato del conficcamento di grandi corpi vaganti impattati sul pianeta, quali grandi asteroidi, quanto iceberg o, per effetto della dinamica tettonica che cambia costantemente la conformazione dei territori tulipniani, di lembi di sottosuolo che sporgono in superficie, creando colonne paragonabili a montagne.
Oltre ad una struttura pressoché completamente pianeggiante, il Pianeta presenta un numero non indifferente di asteroidi che, inviati dagli dei, che non avevano considerato il pianeta, li avevano gettati come palle da bowling facendoli rotolare con veemenza sulla sua superficie. Presso il Triangolo non considerato, quindi, vi sono più meteoriti e pietre vaganti nello spazio che stelle, il che è il motivo per cui, a patto di disporre di una crosta segnata da centinaia di crateri, Planet Tulipo gode della presenza di 912 anelli rocciosi e ghiacciati che, per la loro abbondanza, rappresentano anche la maggiore fonte di acqua del pianeta. Scontrandosi, le pietre degli anelli imprimono una forza abbastanza elevata da gettare i blocchi di ghiaccio altrove, e quando questi finiscono fortuitamente in direzione del pianeta, attratti dalla gravità o accumulano gli iceberg o si spezzano e si sciolgono, creando, in frequenti grandinate che spesso e volentieri sostituiscono le nostre precipitazioni.
Per questa ragione, all'interno dei crateri giacciono innumerevoli laghi e i corsi d'acqua, per quanto esigui, sono costantemente alimentati dagli anelli tulipniani.
Atmosfera
L'atmosfera di Planet Tulipo risulta essere accomunata rispetto a quella terrestre per la sua capacità di permettere la vita di organismi aerobi.
Grazie alla presenza di acqua sia in superficie che sugli anelli, il pianeta è dotato di un'elevata quantità di idrogeno (H₂) e ossigeno (O₂) sotto forma di molecole biatomiche, che risultano essere gli unici gas dell'atmosfera, senza altri gas come sul nostro pianeta. La prevalenza di queste sostanze rende quindi più favorevole la formazione di esseri viventi sul pianeta, amplificando l'effetto serra della stella Arturo e stabilizzando le temperature. Il clima di Planet Tulipo, infatti, si aggira sui 26-28 °C medi tutto l'anno.
Il cielo del Pianeta, inoltre, ha un colore diverso rispetto a quello terrestre: su di esso le stelle appaiono indistintamente dal giorno o dalla notte e, soprattutto, quando colpito da Arturo appare non azzurro, bensì viola, e, principalmente durante la notte, è possibile osservare gli anelli in orbita attorno al pianeta creando dei fenomeni simili ad Aurore Boreali di color verde fluorescente che sono avvistabili tutto l'anno su tutto il pianeta.
Magnetosfera
Planet Tulipo ha un'asse di rotazione inclinato di 23,90° (20° 36' 36'').
Ha una dimensione simile alla Terra, rendendo il suo volume e la sua massa leggermente superiori (meno del 10% in più).
Planet Tulipo, inoltre, non solo dispone di un campo magnetico identico a quello terrestre, rendendo le bussole funzionanti, ma è capace di muoversi secondo un moto di rotazione e rivoluzione:
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il suo periodo di rotazione corrisponde ad un giorno sidereo, che, come sulla Terra, si distingue in giorno civile/solare (24 ore) e giorno sidereo (23 ore, 56 minuti e 4 secondi);
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Il suo periodo di rivoluzione, invece, è molto più elevato di quello terrestre: il suo valore specifico è di 6 anni terrestri, 60 giorni e 2 minuti.
Clima
Il clima del Pianeta Tulipano è leggermente diverso rispetto a quello terrestre. L'intervallo complessivo delle temperature abitualmente è di 21 °C.
Il risultato di questo equilibrio, che si aggira mediamente sui 26-28 °C
è dovuto alla prevalenza di acqua su tutto il pianeta, che permette, nonostante la completa mancanza di specie vegetali fotosintetiche (eccezion fatta per i Tulipani), di preservare la biodiversità di Gesualdi (distributor vivens).
L'oscillazione delle temperature dipende quindi non solo dalla posizione latitudinale⁴ rispetto alla stella Arturo, quanto piuttosto dalle stagioni.
Sul Pianeta Tulipano la prevalenza di bacini lacustri, le frequenti gradinate diffuse su tutto il pianeta, nonché i flussi di vento che circolano su tutta la superficie senza velocità troppo eccessive, ci consentono di distinguere, come sulla Terra, tre tipologie di aree climatiche:
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La zona equatoriale/tropicale, dove il clima appare più caldo, con temperature tra i 28 e i 36 °C di giorno e tra i 14 e i 20 °C di notte. Qui le temperature rimangono costanti tutto l'anno e, durante le stagioni più afose, spesso le grandinate risultano essere più scarse o possono sciogliere i ghiacci formando brevi precipitazioni.
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La zona temperata, dove il clima si mantiene su picchi più bassi, con un intervallo 20∼30 °C di giorno e 8∼16 °C di notte, con grandinate frequenti ma non troppo intense e pioggia estremamente rara. Qui, infatti, l'escursione termica non è abbastanza elevata da garantire lo scioglimento dei blocchi di ghiaccio in caduta sul pianeta. Per questa ragione, oltre ai laghi, compaiono spesso anche iceberg di considerevole entità.
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I poli, con temperature molto più fredde, con 12∼18 °C di giorno e -4∼6 °C di notte, dove le grandinate sono estremamente rare, dato che gli anelli permettono il lancio di acqua ghiacciata soltanto nei territori limitrofi all'Equatore. Questo è anche il motivo per cui non è possibile trovare neve ai poli, e, soprattutto, il clima appare sì freddo, ma anche particolarmente arido, dando luogo alla formazione di veri e propri deserti polari.
⁴Per latitudine si intende la posizione di un punto del Pianeta Terra rispetto all'Equatore. Si può esprimere un valore tramite la notazione in gradi (detta sessagesimale, perché in base 60) ponendo il punto cardinale (Nord/Sud) rispetto all'Equatore. Ciò significa che, ad esempio, la città di Amsterdam si trova ad una latitudine di circa 52° N.
Biosfera
Origini
La storia della vita di Planet Tulipo si sviluppa in concomitanza con la creazione del pianeta stesso.
Questo perché il pianeta è molto giovane, se è vero che la sua formazione si data a circa 2000 anni fa (circa 300 anni tulipniani) e la sua creazione è avvenuta tramite lo scoppio risultante dalla collisione ad elevatissima velocità di ghiaccio, ferro e meteoriti di vari materiali (tra cui gli elementi della tavola periodica di Was Lijn).
Dalla fusione di questi corpi, quindi, avrebbe avuto origine non solo il nucleo incandescente di Planet Tulipo, quanto piuttosto delle vere e proprie sorgenti di vita ottenute da una reazione nucleare tra il ferro, la Pietra Rubens e l'ossigeno, dando origine ad un essere ancestrale che sarebbe stato il progenitore comune delle specie Cyclops rubens e Distributor vivens.
Biosfera
Era Prototulipa
L'evoluzione degli esseri viventi tulipniani viene convenzionalmente organizzata in tre ere:
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Era Prototulipa, il periodo dei progenitori comuni.
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Era Paleotulipa, il periodo delle prime civiltà di specie moderne.
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Era Neotulipa, il periodo dell'evoluzione scientifica e sociale.
L'Era Prototulipa ha un inizio coincidente con la nascita di Planet Tulipo, quando viene al mondo la prima forma di vita ancestrale.
Esso ha un'anatomia indefinita, molto funzionale all'adattamento all'ambiente ed è una specie terrestre.
Si presuppone che esso fosse un organismo pluricellulare estremamente piccolo, ibrido delle due forme di vita (Gesualdo e Was Lijn) in cui si sarebbe evoluto.
La sua evoluzione, però, sarebbe avvenuta grazie alla sua particolare composizione, che gli avrebbe permesso di riprodursi sia in maniera sessuata che asessuata: ciò, quindi, avrebbe permesso al primo membro della specie ancestrale di moltiplicarsi e poi, sfruttando il proprio apparato riproduttore, di dare origine agli esemplari figli.
Questo processo ebbe una durata di circa cinque secoli a seguito dei quali si osserva la nascita del primo Cyclops rubens e del primo Distributor vivens.
Biosfera
Era Paleotulipa
La divergenza fra le due specie è il risultato della selezione naturale⁵.
Il progenitore della precedente, nel corso dei secoli, va incontro ad un'opera di appropriazione dell'habitat, che consente ai suoi successori di adattarsi all'ambiente vicino.
La nascita dei membri primitivi della specie di Was Lijn avviene quando i primi esseri viventi vedono i propri arti inferiori allungarsi sempre più per correre più velocemente e sfuggire ai predatori, così come per le orecchie, che diventano più affinate e capaci persino di ascoltare gli ultrasuoni.
I primi simili di Was Lijn hanno una forma molto più compatta, hanno il pelo ed una massa muscolare pronunciata, utile per combattere gli avversari e il freddo. Per questa ragione i primi cyclops rubens sono organizzati in piccole tribù, dediti all'estrazione della pietra e alla formazione di piccoli centri abitati improvvisati.
Il primo Gesualdo, poiché originato dallo stesso antenato, ha una composizione relativamente simile: anch'esso di forma squadrata, è però privo di peli e, piuttosto, appare più esile per poter risultare maggiormente evoluto nell'intelletto. I primi distributor vivens hanno infatti un quoziente intellettivo paragonabile a quello umano, i pollici opponibili e, soprattutto, acquisiscono una mole fisica che ricorda quella attuale, ma anziché avere la forma di un vero e proprio distributore, hanno ancora la forma di un blocco di ferro grezzo, metallico e birifrangente⁶ per intimidire i nemici accecandoli.
Da qui le specie asessuate si estinguono, perché ormai fisicamente e psicologicamente obsolete, per lasciare spazio alla formazione di società nelle quali si distinguono esemplari maschili e femminili.
Scoprendo l'ambiente circostante, le due "razze" vivono separate per esigenze climatiche e ambientali differenti: la specie di Was Lijn sarà indotta a preferire zone desertiche e fresche, mentre i Gesualdi preferiranno istintivamente ambienti temperati e si adatteranno anche ai climi più caldi e piovosi.
La specie ciclopica, quindi, trovandosi nei deserti polari e nella fascia temperata, inizia a perdere il pelo e ad acquisire piedi palmati per poter camminare con maggiore facilità, laddove i Gesualdi iniziano a vedere la propria fisionomia diventare inossidabile per contrastare l'eventuale ruggine risultante dalle precipitazioni ed eventuali danni fisici derivati della grandine.
Il processo di evoluzione si ultimerà dopo 1200 anni terrestri, quando le sfere sociali diventeranno sempre più simili a quelle umane, le guerre inizieranno a terminare fino a scomparire e nel momento in cui, raggiunte le caratteristiche odierne e le forme di vita tulipniane acquisiranno elevata dimestichezza con l'ambiente circostante, riuscendo, ad esempio, a risalire allo studio dell'orbita del Pianeta, alla composizione della spugna e, di conseguenza, alle caratteristiche chimico-fisiche di tutti gli elementi presenti sul Pianeta.
⁵Teoria zoologica fondata da Charles Darwin secondo cui l'evoluzione delle specie sia avvenuta grazie alla sopravvivenza degli esemplari più resistenti (ad esempio predatori o esseri più resilienti). Da qui, dunque, vi sarebbe stata l'estinzione delle forme di vita più antiche e la diffusione di quelle più avanzate. L'esempio scolastico più conosciuto di selezione naturale è la giraffa, secondo cui gli esemplari dal collo corto, incapaci di raggiungere le foglie degli alberi, si sarebbero estinti a favore di quelli dal collo lungo. Tramite questo principio, dunque, si deduce che le forme di vita più adatte alla vita si sarebbero ottenute tramite l'ereditarietà, per cui l'anatomia di una forma di vita vegetale e/o animale si sarebbe adeguata all'habitat naturale o alle esigenze della vita in sé.
⁶Capace di sdoppiare la luce.
Biosfera
Era Neotulipa
L'Era Neotulipa si sviluppa negli ultimi 300 anni della storia del Pianeta.
Si definiscono tre eventi significativi di quest'epoca che hanno rivoluzionato lo stile di vita e le prospettive di entrambe le specie:
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La scoperta degli elementi del nucleo di Planet Tulipo e la loro prima estrazione.
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La costruzione delle prime astronavi e delle prime macchine dello spazio-tempo tramite l'impiego di tali materiali.
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La nascita dei primi Tulipani tulipniani.
Coloro che scopriranno gli elementi che giacciono nei meandri del Pianeta saranno i Gesualdi, che sfruttando il loro metallo praticamente infrangibile, riescono a discendere nelle profondità mediante la creazione di trivelle.
Se però questi hanno il merito di scoprire i materiali Dynamo e Obiex, coloro che ne comprenderanno l'utilizzo saranno i ciclopi. Questi ultimi, infatti, riusciranno a creare un meccanismo che, sfruttando le bolle contenute nel mantello di Planet Tulipo, possa permettere loro di creare un canale che raggiunga le zone fredde del nucleo per estrarne i materiali in maniera sicura ed efficiente.
La nuova metallurgia tulipniana raggiunge il proprio culmine quando la generazione precedente di Was Lijn realizzerà dei laboratori dove verranno collaudati i primi mezzi di trasporto intergalattico.
Passati circa cinquant'anni, le astronavi tulipniane e le macchine del tempo raggiungono il limite massimo garantito dai materiali con cui sono stati realizzati (Vedi le proprietà di Dynamo e Obiex sopra) e mentre gli scienziati ciclopici fondano le basi della scienza e dell'ingegneria aerospaziale, i Gesualdi affondano le proprie radici a Planet Tulipo e soltanto quando l'umanità sarà già nota che decideranno di prendere il passo in avanti di lasciare per la prima volta la loro terra natale.
Durante l'Era Neotulipa, inoltre, l'estrazione dei materiali radioattivi di Planet Tulipo farà inesorabilmente ripetere la reazione primordiale da cui ha avuto origine la vita, creando, grazie al contatto con l'energia termica dei raggi della stella Arturo, e con i gas dell'atmosfera, i primi Tulipani. Questa specie, essendo adattata fin da subito al clima e alle condizioni di vita differenti da quelle terrestri, sviluppano una minore percentuale di clorofilla ed una maggiore quantità di cromoplasti⁷, rendendo questi fiori vivi come fossero uomini e, soprattutto, molto variopinti.
⁷Nella cellula vegetale, le sostanze derivate della fotosintesi che conferiscono il colore alla pianta (sfumando dal rosso al giallo).
Biosfera
Impatto sul presente
Nel corso degli ultimi anni, specialmente nel corso degli anni 2020, il Pianeta Tulipano è fortemente interessato da una rapida se non immediata evoluzione dell'ingegneria aerospaziale.
Fra le personalità più eminenti del Pianeta spicca il cyclops rubens Was Lijn, spesso citato in questa voce, perché non solo ambasciatore della sua specie sulla Terra, quanto primo essere vivente tulipniano a sbarcare nella Via Lattea. A lui si attribuisce il merito di aver consentito la fondazione della AIT (Associazione Intergalattica Tulipano), i saggi sullo studio del Pianeta e, oltre al sistema periodico con tutti gli elementi lì presenti, la creazione di un programma di scoperta e ricognizione organizzato in collaborazione con l'Isola Duraruza e l'Isola del Signor Balocco da cui ne è derivata la scoperta della specie Distributor vivens e, di conseguenza, l'inizio del flusso migratorio fra le due specie, l'affermazione di personalità come l'attore Gesual Depp o la famiglia di Nino Blu e Sara Esposito, la prima coppia Gesualda ad aver costruito una famiglia sulla Terra, e, soprattutto, la fondazione di Tulipano TV, che, per la prima volta, consente a pianeti di due diverse galassie di comunicare.
Galleria
Curiosità
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A causa della naturale migrazione degli antenati dei distributor vivens e dei cyclops rubens, le due specie non si sono mai incontrate e non hanno mai avuto modo di conoscersi nemmeno dopo la colonizzazione umana del pianeta.