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” Da Tulipedia, l'enciclopedia olandese 

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Simone Beuta nasce il 31 maggio 1997.
È l'ego liliaceo del Maresciallo Mariolone Bubbarello.
A differenza della controparte dell'Imperatore SaMoo Duraruzu Ⅰ di Balocco, Simone Beuta non è un Paradosso, perché non appartiene ad un altro mondo, bensì ad un altro pianeta: Planet Tulipo.
È l'unico della sua specie ed è infatti nato in condizioni climatico-ambientali miracolose.
Vive indipendentemente dal Maresciallo, ma dispone di un vero e proprio legame fraterno nei suoi confronti.

Biografia

Nascita

Simone Beuta nasce il 31 maggio 1997 su Planet Tulipo.

La sua nascita è il risultato della presenza di una lunga serie di fattori confluiti in una miserrima zolla di Pietra Rubens.

Simone, quindi, nasce sul pianeta grazie a condizioni climatiche estremamente specifiche e irripetibili, che lo rendono, difatti, l'unico Tulipano della storia di Planet Tulipo.

Essendo solo e comparso dal nulla, Simone nasce senza né un nome, né la coscienza di sé, né del prossimo.

Vedendo la luce da un cratere riempito di grandine disciolta coinvolto nel flusso d'aria del sottosuolo, generando così dei geyser di delicata entità necessari per la ventilazione, Simone è molto confuso dell'ambiente in cui si trova e per questo inizia fin da subito a esplorare. O almeno ci prova. Essendo infatti nato nel piccolo buco nel terreno, ha anche le radici legate al suo interno e gli è praticamente legato.

Passando tutto il suo tempo a divincolarsi, Simone riesce a tenersi in vita grazie all'idratazione concessa dal ghiaccio e, al contempo, dalla luce stellare della Galassia del Triangolo non Considerato, in cui il Pianeta è situato.

Dopo qualche tempo, però, Simone realizza di non avere la forza sufficiente per lasciare il cratere natale e per questo, essendo ancora neonato, attende il tempo necessario per passare dal semplice germoglio qual è ad un bocciolo¹.

Al momento propizio, Simone riesce a liberarsi, ma ciò gli provoca un dolore immane: figlio di una natura che non sapeva come rispondergli, Simone cerca di muoversi, ma non riesce a sfruttare le proprie radici per deambulare come altri fiori della sua specie. Trascinandosi per il bulbo, Simone riesce a trovare un altro cratere simile al suo e, una volta al suo interno ha finalmente un'idea che gli può permettere di vivere come si deve.

¹Tulipano non ancora schiuso ma dal bulbo visibile.

Biografia

Esplorazione

Arrivato ai 6 anni, età che corrisponde ad un anno sidereo di Planet Tulipo, Simone Beuta ha finalmente delle radici abbastanza sviluppate per imparare a camminare come si deve e apprende con tentativi ed errori rigorosamente vicini al suo cratere.

Quando impara finalmente a deambulare con sicurezza, Simone riesce a trovare il compromesso sufficiente alla vita: essendo su un pianeta dove la luce solare non è il massimo, Simone passa un po' del tempo a camminare da solo, sulla pietra, ed altre a mollo per rigenerarsi e reidratarsi, approfittando dell'accumulo di grandine in quasi tutta la superficie del pianeta.

Con questo metodo, Simone parte alla scoperta del suo mondo, usando la bocca per parlare (o almeno emettere suoni), per esaminare tutti i materiali che lo circondano e, perché no, bere.

Quest'ultimo punto risulterà estremamente utile per il piccolo Simone, soprattutto quando vorrà partire per posti lontani e aridi senza correre il rischio di morire: campionando pezzi di pietra bucati, Simone può riempirli, usarli come bicchieri e risparmiarsi di andare alla ricerca di una sorgente autonoma.

Simone Beuta passa quindi la prima parte della sua esperienza correndo, urlando, ridendo, piangendo, bevendo e scoprendo il mondo che lo circonda in completa solitudine: per quanto il non conoscere le altre entità che popolano Planet Tulipo, ovvero i cyclops rubens e i distributor vivens abbia certamente causato una grande lacuna nella vita di Simone Beuta, l'aver appreso a vivere da solo e imparare le cose da sé ha reso l'individualità normale per il piccolo tulipano alieno.

Biografia

Contatti con il mondo esterno

Mentre Simone Beuta sta facendo una delle sue traversate esplorative, s'imbatte nientepopodimeno che in un Gesualdo errante che, confuso, chiede al Tulipano se si sia perso: egli, ovviamente, non può rispondergli perché Simone, abituato a prendere da solo, ha sviluppato la consapevolezza della funzione verbale della bocca sperimentando la realizzazione di una lingua astratta che solo lui comprende e che rende il linguaggio di Simone, difatti, il primo e unico idioma tulipniano, ben diverso dalla comunicazione dei suoi compagni di pianeta, che, invece, ricorrono ai segni e alla gestualità.

Sebbene il Gesualdo avesse provato a fargli capire dove vivesse, deluso del non aver ottenuto alcun risultato, decide di ignorare Simone e. andando via, si dilegua nel deserto cosmico senza lasciare traccia.

Da quest'esperienza, Simone non ricava molto, ma l'idea della presenza di altre forme di vita lo intriga se è vero che i suoi viaggi diverranno sempre più lunghi alla ricerca del prossimo e la sua bocca sempre più abituata a parlare: sempre più loquace e logorroico, Simone Beuta sviluppa una capacità di sintassi propria e, diventando più grande, inizia anche a capire le basi della sopravvivenza.

Divenuto di mole notevole e raggiungendo quasi il metro di statura, Simone, al suo secondo anno tulipniano/dodicesimo anno terrestre, inizia a soffrire dei duri colpi delle grandinate e quindi cerca un riparo che possa consentirgli di porre un tetto sulla sua testa.

In questa ricerca, Simone s'imbatte in una curiosa scoperta: una sonda vagante che si schianta ad altissima velocità sul suolo tulipniano che disperde pezzi di computer, monitor e videocamere.

Estremamente invaghito della presenza del marchingegno, Simone beuta tocca qualsiasi cosa, preme ogni bottone e accende qualsiasi cosa.

Trovandosi dinnanzi ad una tale meraviglia, Simone decide ufficialmente di stabilirsi lì, sfruttando i frammenti di pietra distaccati dall'impatto e il fondo del solco lasciato dalla sonda per poter costruire una piccola capanna entro la quale proteggere sé stesso e il suo prezioso computer, da cui trapelano informazioni top secret sul settore aerospaziale della Terra, un pianeta del quale Simone, ovviamente, non ha mai sentito parlare. È però l'idea rivoluzionaria di uno schermo capace di ritrarre immagini virtuali ad appassionare così tanto il tulipano alieno da inserire un equivalente della parola computer nella sua lingua e da convincerlo di essere tecnologico senza aver nemmeno idea di cosa possa veramente fare un apparecchio elettronico quando non ha il monitor frantumato in mille pezzi.

Biografia

Strada verso casa?

Simone ha da poco superato il suo quarto anno tulipniano, cioè ha superato i 24 anni terrestri. Essendo un Tulipano, però, ha ancora uno spirito bambino e, proteggendo la carcassa della propria sonda a ogni costo come fosse il suo giocattolo preferito, continua a girovagare alla ricerca di qualcuno che gli faccia compagnia, che lo capisca e che condivida la sua passione.

È durante una tranquilla giornata passata a poltrire nella vasca (o meglio, il cratere allagato con acqua di ristagno da un annetto), però, che Simone Beuta vede un razzo spaziale atterrare a qualche chilometro da casa sua e lui ha una rivelazione: altri computer? Altra vita?

D'improvviso Simone corre come un pazzo squinternato, urla, ride, si compiace e, in questa montagna russa di emozioni, vede il razzo spaziale ripartire. Le porte stanno per chiudersi, le finestre per serrarsi e i Gesualdi si allontanano, atterriti, dall'astronave. Il Tulipano scatta un balzo con un'aggressività mai espressa prima e si aggrappa alla base del razzo, per poi entrare dalla finestra e nascondersi dietro una scatola delle provviste.

Una volta all'interno, Simone non crede ai suoi occhi: schermi, tasti, rumori, ma soprattutto PERSONE (ed un Tulipano come lui!) che parlano una lingua (tutt'altro che) simile alla sua.

Simone è destabilizzato enormemente: la sua vita non è unica, ci sono delle persone che vivono come lui e non ne sapeva niente.

Attendendo di arrivare a destinazione per presentarsi a loro e scoprire il fantastico mondo che ha sempre bramato di vedere sin dai tempi del cratere natale, Simone Beuta va incontro ad un problema: lui non ha un nome, non sa come si chiama il posto in cui è nato, non sa descriverlo e, soprattutto, non sa come dirglielo.

Per questo, quando finalmente il razzo atterra e i suoi proprietari escono dalla centrale di controllo per festeggiare il successo della missione, Simone Beuta prova ad avvicinarsi al tulipano rosso come lui con la coroncina per provare a parlargli, pensando ingenuamente che fosse un suo parente o perlomeno un suo simile.

Simone Beuta prova a parlare con Tulipano Gianpierpaolo ma i due non si capiscono: lui, ansimante, balbetta ed emette versi disumani, Tulipano, invece, gli parla in italiano fluente e forbito.

Proprio quando sembra che Simone stia per scoppiare a piangere, però, il Maresciallo Mariolone lo prende ed esclama "Tulipano, certo che questo ragazzino assomiglia proprio a te!" e prima lo consola e poi cerca di parlargli. Ma, inaspettatamente, quando Simone riapre gli occhi e vede Mariolone sembra quasi incantato dai suoi capelli rossi, dello stesso colore del suo bulbo e gli sembra quasi legato da un amore fraterno. Essendosi improvvisamente ammutolito, Simone si lascia quindi coccolare dal Maresciallo, mentre Tulipano propone a Mariolone di portarlo con sé.

Quando Tulipano chiede al Maresciallo come chiamerà l'alieno, che non si intuisce inizialmente se provenga effettivamente da Planet Tulipo, Mariolone decide di chiamarlo Simone, proprio come il nome di suo fratello, andando così ad inaugurare la seconda vita del Tulipano che, stranamente, sembra quasi attratto dall'uomo hot-dog.

Biografia

Nuova vita sulla Terra

Inizialmente Simone Beuta vive sull'isola di Tulipano Land assieme al suo alter ego e da lui apprende le basi della lingua italiana, che impara in tempo di record quasi come se la conoscesse già, e le nozioni di tecnologia e informatica, nei cui confronti è estremamente interessato. Nel giro di pochissimo tempo, però, Simone va incontro ad una problematica che lo mette a disagio: essendo abituato a vivere in vere e proprie vasche piene d'acqua, ed avendo perso la zolla di terra da cui traeva nutrimento da tempo ancor prima del viaggio intergalattico, il Tulipano è quasi sempre disidratato e anemico² e per questo, Mariolone decide di invasarlo, innescando nell'alieno un effetto farfalla incredibile: il vaso, infatti, gli ricorda per via del colorito e della forma fin troppo la Pietra Rubens con cui ha da sempre convissuto e, per questo, quando entra nel vaso, gli sembra sempre più di trovarsi a casa, associando l'idea di protezione fraterna alla figura del Maresciallo che, dal canto suo, cerca soltanto di fare del suo meglio rinnegando a sé stesso di star facendo qualcosa di speciale. Tuttavia, nonostante il vaso migliorasse senz'altro a contenere la sete del tulipano, la necessità di acqua rendeva la quantità inserita nell'annaffiatoio miserrima in confronto al fabbisogno di Simone: per questo il Maresciallo gli regala una beuta da due litri da riempire tre volte al giorno e che riesce sempre a ristorare Simone che, da allora, quasi come riconoscente non tanto nei confronti dell'uomo hot-dog quanto per l'oggetto in sé, decide di inserire la parola Beuta, divenuta la sua preferita, nel suo stesso nome, dando origine alla nomenclatura che oggi gli attribuiamo.

 

²Disordine organico causato dalla carenza di ossigeno dovuta all'insufficienza di globuli rossi. Spesso utilizzato per associarlo al tipico sintomo di debolezza fisica che ne deriva.

Biografia

Attualità

Quando Simone cresce, sviluppa una consapevolezza adulta e matura di sé e inizia a parlare coscientemente con Mariolone, decide di condurre una vita attiva e produttiva per migliorare sé stesso e sfruttare la fortuna della vita sulla Terra: compra azioni delle società di Borgo Tulipo, riuscendo a guadagnare un modesto gruzzoletto che gli permetta di vivere da solo e, lasciando il suo alter ego in maniera malinconica, viene investito da un tale tsunami di tristezza da non riuscire a separarsene. Per poter dare piena libertà a Simone, Mariolone, traendo ispirazione dalla sua pratica del cambiare cratere su Planet Tulipo, decide allora di mettergli a disposizione una casa letteralmente attaccata alla sua per permettergli di alternarsi fra la sua e quella del Maresciallo. Infine, quando in famiglia Bubbarello si unisce anche la Paperella Bubbarella, Paradosso del Maresciallo venuto alla luce a partire dalla sua coscienza, Simone è solito raccontarle tutte le sue esperienze sul pianeta natale e, ogni tanto, gli confessa che, per quanto gli sia piaciuto vivere lì, ne abbia ormai soltanto un ricordo estremamente opaco, soppiantato, piuttosto, che dalla sensazione di familiarità che ripone nei confronti dei suoi parenti, includendogli anche i cari amici di famiglia, quali Tulipano Gianpierpaolo e l'Imperatore SaMoo Duraruzu Ⅰ di Balocco.

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