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Was Lijn è il primo astronauta e ambasciatore di Planet Tulipo della storia.
Appartiene alla specie cyclops rubens e, nato il 12 dicembre 1921 (terrestre) e, secondo il calendario tulipniano il 12 dicembre 11841, è il fondatore dell'Associazione Intergalattica Tulipano nonchè considerato il pioniere dell'ingegneria intergalattica sia per la Terra che per il Pianeta Tulipano.
Biografia
Infanzia
Was Lijn nasce il 12 dicembre 1921 terrestre/11841 tulipniano a Planet Tulipo.
La città di origine dell'alieno non ci è pervenuta, siccome la specie cyclops rubens a cui Was Lijn appartiene, non usava la pratica dell'attribuire una nomenclatura ai centri abitati per via della mancanza di una struttura nazionale, ma di città-stato collettivamente gemellate.
Per giunta, non conoscendosi con i Gesualdi (distributor vivens), i ciclopi sono stati indotti a pensare di essere l'unica specie vivente e continuano, erroneamente, a definire scientificamente le proprie società come le uniche ad abitare il pianeta.
La vita di Was Lijn è particolare: egli, infatti, vive nel pieno dell'Era Neotulipa e vive di conseguenza il pieno dell'evoluzione ingegneristica e scientifica della sua stirpe.
Il ciclope, innanzitutto, com'è consuetudine fra la sua gente, viene educato al lavoro manuale, alla lavorazione della Pietra Rubens e, soprattutto, allo studio del suo Pianeta.
Non a caso, nel corso della sua infanzia, Was Lijn mostra un'innata predisposizione alle materie scientifiche per la sua acuta curiosità.
Nei suoi primi dieci anni di vita si dedica al rispondere a domande di ogni genere, dalla composizione del Pianeta in cui vive al classico ma intramontabile senso della vita.
I genitori di Was Lijn indirizzano il figlio alla messa in pratica del suo talento decidendo di aiutarlo nella sua ricerca di risposte sulla geologia tulipniana: il piccolo Was Lijn chiede informazioni agli scienziati che animano il suo borgo natale e riesce, in maniera puerile, a creare un bozzetto di una tavola periodica che, però, si rivelerà essere nel suo futuro uno dei progetti più importanti che avrà mai realizzato.
Biografia
Inserimento nel mondo del lavoro
Was Lijn, all'età di diciotto anni, decide di intraprendere un passo importante per la propria vita: partecipare attivamente agli studi di Planet Tulipo.
Dopo aver passato anni ed anni a studiare precetti di geologia base tramite le conversazioni con gli adulti, Was Lijn sente di poter essere l'allievo che supera il maestro: facendo manforte delle conoscenze acquisite, inizia con dei lavoretti di poco conto, dallo spazzino al bracciante trasportatore di carriole.
Sporcandosi come un caimano, Was Lijn fa talmente pena ai colleghi che questi decidono di dargli una mancia periodicamente per la sua fedeltà, fin quando, dopo circa due anni di sgobbamento convulsivo, riesce ad accumulare abbastanza doni da potersi permettere un tetto sotto la testa: il ciclope compra un parasole e, con del super-attack, lo pone al di sopra del proprio cranio per poter fare il bracciante al fresco, anziché sudare come un senza fissa dimora (sebbene fosse la sua vera posizione ma, semplicemente, se ne vergognasse).
Passati anni e anni di duro lavoro, a ventisei anni i suoi colleghi si degnano finalmente di proporgli di tenere un colloquio per poter fare qualcosa di diverso dallo schiavo: quando Was Lijn viene messo al corrente della situazione, carico come non mai, riesce a guadagnarsi il ruolo da geologo e, per la prima volta, anziché sollevare carriole inizia a sollevare una vanga e a scavare facendosi venire una scoliosi ancor più lancinante. Tuttavia, il lavoro manuale non rappresenta un peso per l'alieno, che oltre ad essere stato abituato a questo sin dall'infanzia, sentiva e sognava che se avesse raggiunto la profondità avrebbe trovato quell'ispirazione teorica che tanto cercava.
Biografia
Dalle stalle alle stelle
Quando Was Lijn spende i successivi tre anni della sua vita a scavare, il ciclope andrà incontro a due eventi shockanti:
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Arrivato a ventinove anni, Was Lijn contrae la prima forma acuta di crisi di mezza età.
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Arrivato a 400 metri di profondità, Was Lijn scopre la prima bolla del mantello-spugna di Planet Tulipo e, poco più in basso, la prima sorgente di materiali nucleari.
Il tutto accade durante una mattinata di primavera particolarmente brava: tutti i suoi colleghi, infatti, sono troppo impegnati a fare tutt'altro, e gli altri braccianti che avrebbero dovuto sostituire Was Lijn stanno facendo il tirocinio, ed essendo raccomandati, inciampano costantemente facendo cadere sé stessi, le carriole ed il contenuto.
Was Lijn, quindi, è l'unico malcapitato che, afflitto dalla depressione cronica per la calvizie (benché non avesse mai avuto capelli), deve continuare imperterrito a scavare.
Dando un colpo secco alla roccia scura, Was Lijn viene improvvisamente lanciato verso l'alto da un potentissimo geyser d'aria compressa e, incuriosito (e ferito), l'alieno si accende di fiammante speranza di poter trovare quel rimedio alla sua malinconia da impiegato che lo attanaglia da tempo immemore.
Attirando l'attenzione dei colleghi, che iniziano, per invidia, a ricominciare a scavare, Was Lijn si lancia a tutta potenza per le scale e, scavando come fosse una trivella, raggiunge una fonte di luce intensissima che si scopre poi essere radioattiva.
Quando la luce verde acqua della Dinamo del nucleo tulipniano risplende davanti al grosso occhio di Was Lijn, egli trova non solo una cura alla depressione, ma anche una fede religiosa, che, prima d'ora non aveva mai avvertito, come, d'altronde, nessuno dei suoi antenati sin dalla nascita.
Al momento della scoperta (e delle imprecazioni), il ciclope viene fin da subito attorniato da curiosi e ammiratori che lo intervistano come fosse una divinità: fra di loro vi sono anche i genitori, che si villantano del fatto che ad aver rivoluzionato la scienza fosse proprio il loro adorato figlio.
Il ciclope, quindi, non solo diventa lo scienziato per antonomasia presso Planet Tulipo, ma le sue scoperte gli permetteranno di inaugurare una fruttuosa stagione scientifica che, a partire dallo studio del nucleo di Planet Tulipo, culminerà quando, all'età di cinquant'anni, scoprirà l'esatta composizione dell'intero pianeta, delle sue stratificazioni, e potrà, sulle orme dei suoi anni passati, realizzare il primo sistema periodico tulipniano che porterà tra l'altro il suo nome.
Biografia
Verso l'infinito e oltre
Lo Scienziato arriva alla veneranda età di sessant'anni a scoprire quante più informazioni possibili sul suo pianeta: egli, avvalendosi delle nuove tecnologie da lui finanziate in qualità di filantropo¹, riesce a creare un capillare reticolo di scavi mediante l'utilizzo di sofisticate trivelle in Lampronite da lui estratte per la prima volta nell'intera storia del Pianeta.
Attento alla protezione del complesso montano, già segnato dall'iniziale scarsità di materiali, Was Lijn monopolizza e organizza dall'alto della sua organizzazione ogni singola mossa, per fare in modo che la sua corsa contro il tempo si riveli vincente: l'alieno fa in modo che quante più trivelle possano creare delle gallerie attraverso il pianeta, fa in modo che siano collegate e schedate per poter essere tenute sotto controllo e, soprattutto, realizza delle centrali di estrazione di Dinamo per sfruttarlo come mezzo per attraversare il nucleo sorgente, perforarlo e analizzare il centro del Pianeta. Non riuscendo nell'intento, Was Lijn decide di alternare il finanziamento dell'azienda allo studio teorico del pianeta e riesce, dopo dieci anni, a trovare la soluzione: analizzando l'andamento delle onde sismiche provenienti dal centro di Planet Tulipo, Was Lijn risale alla composizione delle sostanze che lì si celano e riesce a creare un apposito sistema che, sfruttando lo studio teorico, gli consenta di campionare piccole quantità di Obelisco al fine di creare dei reattori.
Pian piano, l'operazione di Was Lijn diventa realtà e viene creata una fonte rinnovabile di energia: questa rivoluzione tecnologica gli varrà un Premio Planetario, i baci delle zitelle e, soprattutto, il primato di aver gettato le basi per la creazione del primo mezzo di trasporto intergalattico della storia.
Il ciclope sperimenterà per altri vent'anni prima di poter creare delle astronavi perfette e, una volta conquistato lo spazio, decide di passare al passo successivo: viaggiare nel tempo.
Combinando le migliaia e migliaia di teorie e progetti realizzati in quasi un secolo di vita, Was Lijn trova la soluzione e collauda la sua prima macchina del tempo provando a tornare di cinque minuti nel passato.
Mutando irreversibilmente il continuum spazio-temporale, l'alieno decide di migliorare la propria formidabile invenzione aggiungendo sempre più Dinamo carburante passando da un intervallo di un'ora, poi di un giorno e, infine, al massimo delle sue capacità.
Ultimati questi progetti e diventato il magnate della scienza tulipniane, Was Lijn decide che, per coronare il suo sogno, è necessario concretizzare le proprie opere scientifiche: dato un arrivederci molto speranzoso, l'alieno parte verso terre lontane, scoprendo qualcosa che avrebbe cambiato la storia per sempre.
¹Chi svolge o sostiene una attività benefica.
Pianeta Terra
Lo sbarco
Passano mesi prima che Was Lijn possa vedere completo il proprio disegno: questo perché, sopravvalutando l'Universo, si illude che ci sia un pianeta vicino con delle forme di vita.
A tutti gli effetti, prima di poter raggiungere il proprio obiettivo, Was Lijn sarà costretto, da inesperto, a vagare tra galassie diversissime fra loro e, costantemente deluso, a trovare lande desolate e pianeti gassosi fino all'esasperazione.
Dopo quattro mesi di viaggio, ormai tutti i membri del suo borgo natale sono talmente attanagliati dal pensiero del lutto che si richiudono in un ricorrente mutismo in segno di solidarietà nei confronti del loro saggio amico, che per anni gli ha sempre dimostrato fedeltà.
A cambiare le prospettive dell'alieno sarà la vista del pianeta azzurro, speranzoso che la presenza di terre emerse e acqua così ben distribuite possano essere segno di vita. Forse segno dell'esperienza dell'alieno, non ironicamente la sua ipotesi si rivela corretta, e approdato su un'isola del Circolo Polare Artico, l'Islanda, rimane estasiato del paesaggio che ha di fronte: cielo azzurro, clima particolarmente freddo, geyser d'acqua quasi simili a quelli del suo pianeta di origine e, soprattutto, forme di vita.
Was Lijn non riesce a credere ai suoi occhi e quando parcheggia l'astronave riceve fin da subito una grande ma triste sorpresa: gli uomini sono spaventati da lui.
Was Lijn, quindi, noncurante dei rischi a cui va incontro, decide di esplorare quel luogo miracoloso e, chiedendo informazioni ad una donna barbuta e pelata, riesce a trovare un posto che possa (per il momento) chiamare casa: alloggiando presso un hotel vicino inizia fin da subito ad apprezzare la cucina della Terra (e l'economia estremamente costosa dell'isola) e, per questo, decide di ritornare al suo razzo per poter mandare un messaggio, tramite la macchina del tempo, ai suoi "compatrioti del passato" tornando, cioè, al momento della partenza per poter informarli che senz'altro avrebbe trovato qualcosa durante il viaggio.
Tornato sulla Terra, Was Lijn resterà in Islanda per tre giorni, redigendo un'attentissima analisi sul mondo circostante, per poi esplorare altre terre: intuendo la natura proporzionale della temperatura con la latitudine, l'alieno decide di risparmiarsi il freddo glaciale dei Poli e, piuttosto, di raggiungere la vicina Europa.
Pianeta Terra
Inizio d'un Odissea
Attraversando il Mar del Nord, Was Lijn raggiunge l'Europa e non riesce a credere ai suoi occhi: intorno a sé vede erba e fiori rigogliosi, città mastodontiche e, soprattutto, una vita estremamente frenetica.
L'alieno decide, per stare a contatto con la natura e la civiltà umana, di apprendere come vivere da uomo e quindi cerca di scoprire quante più cose sulle tradizioni della vita sulla Terra.
Quando però cerca di chiedere a chi gli è vicino, vede solo esseri schifati e inquietati che gli si allontanano lamentandosi in una lingua incomprensibile e per questo decide di vivere da clochard sotto un ponte. Questo metodo sperimentale si rivelerà, purtroppo, molto utile, dato che Was Lijn capirà non soltanto che la razza umana è estremamente egoista, ma anche che, a differenza di Planet Tulipo, gli uomini non vivono insieme, tutti uniti sotto un unico nome, bensì in Nazioni in costante rivalità (e conflitto), con discriminazioni, patriottismo estremo e, soprattutto, una divisone linguistico-religiosa radicale che impedisce qualunque speranza di contatto.
Deluso della grande opportunità dell'umanità di vivere in un pianeta così prospero, Was Lijn trascrive la sua desolante tesi sul suo taccuino, oggi pubblicato e conosciuto in tutto il Pianeta Tulipano:
"Il Pianeta azzurro che si trova presso una delle galassie più lontane dell'Universo è caratterizzato da condizioni ambientali e di vita idilliache: la natura ha provveduto alla realizzazione di un clima, di un assetto continentale e oceanico a dir poco perfetto. Per quanto la biodiversità sia invidiabile, rispetto alla nostra unica specie tulipniana, non si sono riscontrate risposte altrettanto promettenti da parte dei suoi abitanti: abbiamo anzi potuto constatare una estrema paura dello sconosciuto, una propensione innata all'inimicizia e al sospetto e, di conseguenza, una situazione civile e sociale tanto, fin troppo eterogenea.
Pertanto, per quanto paradossale, il pianeta azzurro è tanto ideale quanto invivibile." (Da Appunti di viaggio, di Was Lijn)
A malincuore, dopo circa tre mesi di permanenza, l'alieno abbandona il territorio peninsulare da lui visitato alla ricerca di fortuna. Partito dal versante occidentale della Gran Bretagna, Was Lijn raggiunge la Francia, attraversando la Manica, e insediandosi presso la città di Brest, una città portuale in Bretagna².
In questo territorio l'alieno ciclopico va incontro ad un fenomeno agghiacciante: tutti coloro che gli sono attorno lo snobbano e lo insultano per la sua bruttezza. Oltre a subire ingiurie che lui è incapace di comprendere, viene spesso sputato (o picchiato) nel suo grande occhio, finendo persino per piangere o pensare di abiurare la missione. Convinto però di non poter abbandonare adesso la propria odissea, Was Lijn decide di puntare su uno dei versanti universali: il cibo e la cultura. Visitando monumenti, luoghi di culto e vedendo le vetrine delle pasticcerie e delle panetterie, riesce a trovare una gioia dopo una valle di lacrime. Quando però sta per riprendersi, riceve un ulteriore colpo al cuore: viene bandito a calci nel deretano dai gestori dei locali francesi, che lo guardano schifati e amareggiati della sua presenza e del suo aspetto fisico. Cacciato da ogni fonte di cibo per via della paura di perdere clienti, Was Lijn, rimasto digiuno, deve cambiare assolutamente sede. Sarà quando raggiungerà il confine e, alla frontiera, partirà per i Paesi Bassi, però, che le guardie lo rintracceranno per il suo "fare sospetto", iniziando un inseguimento poliziesco destinato a continuare molto a lungo.
²Regione dell'estremo nord-occidentale della Francia.
Pianeta Terra
Deja vu in Olanda
Superata la frontiera, il ciclope raggiunge i Paesi Bassi e vede l'ennesimo paradiso terrestre, tra mulini, tulipani (che, stranamente, non gli sono nuovi) e biciclette sui ponti.
Tuttavia, tristemente preparato, Was Lijn sta all'erta sui pericoli dell'egoismo umano: superato un giardino di tulipani che ammira estasiato, l'alieno si imbatte in una visione sorprendente.
Incredulo della situazione che ha dinnanzi agli occhi, decide subito di intervenire: rivolgendosi ad un uomo, basso, striato e verdognolo, prova a segnalargli che un fiore è uscito dal giardino e quando lui lo guarda, riceve, per la prima volta nella vita, una risposta civile.
Il nano con le antenne gli fa notare che il tulipano non appartiene al giardinetto vicino ma l'alieno non riesce a comprendere la sua lingua: comprendendo la situazione, il diretto interessato sfrutta il linguaggio dei gesti che ha imparato durante i suoi innumerevoli viaggi presso la Penisola Italica per comunicare con il forestiero.
Was Lijn è estremamente spiazzato: per la prima volta sulla Terra ha capito qualcosa. Ha trovato quella civiltà ideale che cercava da tempo, ha trovato l'ospitalità, ha trovato la città più bella del mondo e, soprattutto, ha trovato un amico.
Proprio in quel momento di riconciliazione con l'umanità, però, quando Was Lijn tira fuori il taccuino per segnare le buone maniere appena ricevute, viene attirato dal suono acuto di un fischietto e di una pattuglia di quattro uomini in divisa intenti ad arrestarlo: l'alieno corre come un pazzo, senza accorgersi di ciò che gli sta accadendo.
La folle corsa sarà uno dei traumi più grandi ed eclatanti della storia dell'alieno che, dopo aver circoscritto l'intera città, tornando al punto di partenza riesce finalmente a seminare quegli sbirri. A costo di un'effimera tranquillità, l'alieno è oggetto di sospetto in tutto il territorio e soltanto quelle persone che prima aveva incontrato e che stavano sostando lì gli si dimostrano indifferentemente disponibili.
Incuriosito, allora, Was Lijn chiede al nano verde dalle antenne chi sia lui e i suoi strambi compagni, ritornando inevitabilmente al problema linguistico. Sfruttando il linguaggio dei segni, i passanti si offrono di accogliere il forestiero e, ben presto, riescono a insegnargli la lingua del Paese in cui egli è giunto. Diventato bilingue dopo più di un secolo di vita, Was Lijn può finalmente vantarsi di godere del titolo di essere il primo alieno a conoscere e poter vivere come cittadino della Terra.
Passato un anno dal fatidico giorno dell'accoglienza, l'esploratore squadrato rivolge per la prima volta la parola ai propri insegnanti:
Was Lijn: "Buongiorno. Come ti chiami."
???: "Stai facendo progressi con l'olandese, vedrai che fra poco diventerai madrelingua."
Was Lijn: "Grazie, maestro. Ma voglio sapere il tuo nome."
???: "Il mio nome? Sono il tuo maestro! A che ti serve il mio nome?"
Was Lijn: "Maestro, vengo da un altro mondo. Non puoi capire. Io ho voglia di sapere. Io devo sapere. Non voglio vivere da ignorante, dopo cent'anni di sapienza e saggezza."
???: "Non capisci la gravità della tua richiesta. Ti rendi conto che è un anno che ti tengo nascosto? Non ti rendi conto che, se sapranno chi sono, ti prenderanno e ti venderanno all'Area 51? Ti vogliono rintracciare, vogliono sapere tutto di te, ora che ti sei esposto al mondo."
Was Lijn: "Ma perché, maestro?"
Compagno: "Su, non teniamolo sulle spine, sai benissimo che abbiamo contatti con i suoi aguzzini. Sapremo tenerli a bada. Caro nostro allievo, il mio nome è Tulipano, Tulipano Gianpierpaolo e il tuo basso amico è Gianluco, Bruco Gianluco."
Da questa conversazione, Was Lijn apprende finalmente l'identità di chi gli ha finalmente permesso di portare a termine la propria missione, ma, ormai, sentendosi troppo affezionato all'ambiente domestico e amichevole in cui è stato accolto, gli sembra sempre più difficile, soprattutto per la sua veneranda età, lasciare tutto e tornare a casa.
Il nome Was Lijn, quindi, gli viene per la prima volta attribuito dalla parola olandese per "stendibiancheria", inizialmente come soprannome pariodistico della sua anatomia che Bruco Gianluco gli attribuisce (citando testualmente "quando dorme, mettendo un asciugamano davanti al suo occhio, sembra davvero uno stendibiancheria dipinto di arancio").
Nonostante la nuova condizione sociale appena ottenuta, però, Was Lijn è incosciente del fatto che, in casa Tulipano, stiano arrivando sempre più poliziotti e ambasciatori americani intenti a rapirlo e, quindi, col passare del tempo diventa sempre più difficile sfuggire alle querele, alle perquisizioni e alle irruzioni, fin quando, nel momento in cui Was Lijn viene rintracciato, i suoi "salvatori" decidono di portarlo in Italia per farlo sfuggire alla triste e degradante realtà della cavia da laboratorio.
Pianeta Terra
Destinazione finale
Approfittando della presenza dei parenti a Napoli, Tulipano accompagna l'alieno presso il Mezzogiorno³ per metterlo al riparo dall'assalto delle forze dell'ordine.
Mentre si trova in Italia, Was Lijn trova il suo habitat ideale: presso il capoluogo partenopeo la gente comunica quasi esclusivamente gesticolando (quando non lo fanno parlano un derivato incomprensibile dell'arabo e, spesso, non si capiscono nemmeno tra loro). Senza doversi preoccupare del conoscere esclusivamente l'olandese, Was Lijn può immergersi nella nobile cucina italiana e assistere, come molti turisti, all'ascesa delle anime dei defunti passati a miglior vita (che a Napoli, si sa, non vanno mai toccati, eccetto quelli degli altri, che sono touch screen).
Prima con la pizza, poi con la pasta, Was Lijn trova il suo eterno amore con il fast food, vedendo nelle patatine fritte la sua anima gemella (tant'è che i suoi denti, quando Was Lijn mangia patatine, fungono da defibrillatore irradiando una quantità di elettricità talmente elevata da risvegliare da un infarto ogni essere vivente nel raggio di 30 km).
Avendo a che fare con le ultracentosettenni, Was Lijn apprende i fondamenti della cultura partenopea (e ingrassa, e anche tanto!), il che è anche il motivo per cui l'alieno percepisce, sentendosi a casa, un forte senso di gratitudine nei confronti di Tulipano Gianpierpaolo.
Dopo tre giorni di vagabondaggio, Was Lijn viene ospitato presso la dimora marittima del tulipano serafico, dove trova un ultimo flebile spiraglio di speranza: la salvezza, infatti, terminerà quando le forze dell'ordine, discesa tutta l'Europa centrale, richiederanno, con la forza, di consegnare l'essere, giudicato immondo e ostile.
Ricordandosi di aver spaventato così tante persone sconosciute nel corso del suo lungo viaggio sulla Terra, l'intruso non può far altro che accettare il triste fato che gli è stato assegnato.
Ad impedire che la sua vita diventasse vuota e fatta di esperimenti crudeli sarà lo stesso Tulipano, che si offrirà di stipulare un accordo con la polizia e il mandante, in qualità di avvocato e persecutore dell'ingiustizia. Per quanto possa sembrare un cliché, Tulipano invoca spesso e volentieri le figure celesti, prima che i suoi interlocutori si convincessero della natura benevola e diplomatica del fiorellino, il che spiega anche perché, quando Was Lijn viene effettivamente lasciato andare, quest'ultimo non sente nemmeno il coraggio necessario per fiatare. Dopo una settimana dall'accaduto, l'alieno viene accompagnato dall'equipe di Tulipano Gianpierpaolo a New York, dove, in presenza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, tiene un discorso sulla natura pacifica della sua specie e sulla richiesta di stipulare un trattato di pace con l'umanità.
La seduta, durata per interminabili ore, si conclude con la nascita dell'AIT, l'Associazione Intergalattica Tulipano, che, con a capo Tulipano Gianpierpaolo e ambasciatore lo stesso Was Lijn, funge da mediatore ufficiale tra la politica terrestre e quella tulipniana.
Dall'esperienza del ciclope, che ora può facilmente e liberamente viaggiare tra la sua terra natale ed il Pianeta Terra, ne consegue quindi non solo la scoperta di nuove forme di vita da entrambe le parti ma soprattutto, a seguito della fondazione dell'Impero Duraruzo, di una missione di esplorazione che avrebbe consentito non solo la pacifica convivenza delle due (se non tre, includendo i Gesualdi) società, ma una vera e propria innovazione della scienza e delle telecomunicazioni, con lo studio del sistema periodico e della geologia di Was Lijn e la fondazione della rete Tulipano TV, che trasmette bilateralmente, sia nella Via Lattea che presso la Galassia del Triangolo non Considerato.
³Termine che normalmente intende il Sud Italia. Esso viene usato in quanto il Mezzogiorno è uno dei sinonimi del punto cardinale Sud assieme a Meridione (usato anch'esso per la stessa funzione).