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” Da Tulipedia, l'enciclopedia olandese „

Zarar Abidjan nasce ad Islamabad, in Pakistan, il 13 settembre 1974.
É il fidanzato di Yusuf Danjer e con lei lavora come pescivendolo a Mondragone, in provincia di Caserta.
Lui vende il pesce, lei fa la mascotte danzante iperattiva, fruttando un grande guadagno che si dividono a metà.
Biografia
Infanzia
Zarar Abidjan nasce ad Islamabad, in Pakistan, il 13 settembre 1974.
La madre nasce a Mondragone, in provincia di Caserta.
Il padre, invece, è pakistano.
Entrambi, però, lavorano come pescivendoli nelle corrispettive città natali, parlando un misto tra hindi, bengali, arabo e napoletano stretto.
Il bilinguismo, quindi, regna in casa Abidjan, dando a Zarar la possibilità di diventare poliglotto. Sia dal punto di vista sociale che lavorativo, la conoscenza del dialetto napoletano rappresenterà un grande vantaggio, che gli permetterà di aiutare il padre nella compravendita di specie ittiche, accrescendo il reddito della famiglia.
Ciononostante, la famiglia di Zarar è comunque particolarmente povera e, per questo, il padre di Zarar ci tiene a spacciarsi come il venditore del miglior pesce di tutto il Pakistan decidendo di fare una scenetta alquanto disturbante in cui lui ingerisce 364 pesci crudi quotidianamente.
Questa farsa dura ben poco siccome la strategia di marketing ideata dal padre, in realtà, provoca l'effetto opposto: i clienti, disgustati, decidono di allontanarsi assieme a ogni singola specie vivente a questa Terra entro un raggio di dieci metri da quell'uomo per evitare un attacco di panico, crisi, ansia e vomito simultaneamente.
Prima di porre fine al proprio spettacolino, però, il padre di Zarar si immola per il denaro e decide di mangiare il 365esimo pesce.
Il disastro. Il padre brucia su sé stesso a causa della salmonella e, nel farlo appicca il fuoco su tutta la bottega e su tutti i pesci, impedendo a Zarar, shockato, basito e allibito, di chiamare un'ambulanza (anche perché il telefono era bruciato assieme al padre).
Ancora oggi in tutta la piazza di Mondragone si può ancora sentire l'olezzo del salmone bruciato. La madre, venuta a sapere del fatto di cronaca nera, decide di recarsi sul luogo dell'atto e, in segno di compassione, si immola per la causa e, in nome di suo marito, mangia anch'ella 365 pesci crudi. Dopo quest'atto, però, la madre va anch'ella in catalessi, ma, diventata improvvisamente pallida, viene baciata da un santo martire e ottiene il sesto senso.
Zarar, entusiasta della nuova abilità acquisita dalla madre, decide quindi di comperare un camper dove praticare la chiromanzia¹.
I guadagni sono modesti, ma, perlomeno, adesso Zarar e la madre possono permettersi dei salmoni da mangiare uno alla volta.
¹L'arte (fraudolenta) del leggere le mani per prevedere il futuro.
Biografia
L'incidente Moira Orfei
Mentre la madre sta effettuando una seduta di chiromanzia,
una cliente è particolarmente assorta nell'ammirare Zarar spaparanzato sul letto. Rivolgendosi alla madre, le chiede se ha mai pensato di portarlo in un circo, siccome il fenomeno da baraccone che ha come figlio ha molteplici somiglianze con un leontocebo dal sedere rosso.
La chiromante è talmente offesa dal fatto che la donna abbia definito suo figlio una scimmia che decide di girare a 360 gradi i propri pensieri e di mostrarsi accondiscendente e, per questo, prende il lato positivo dell'affermazione e la prende alla lettera: Zarar riceve un collarino da cagnolino con il suo nome sopra e viene iscritto al circo locale per eseguire un numero da pagliaccio (una capriola con conseguente frattura dell'osso mascellare).
Zarar è quindi particolarmente preoccupato: non si è mai fratturato la mascella prima d'ora e non sa se potrà fare bella figura sugli spettatori.
Inizia, per questo, ad allenarsi con un casco da motociclista per potersi fratturare le ossa quante volte vuole prima dell'esibizione e, per fare ancor più bella figura (e più soldi), decide poi di organizzare una coreografia con i leoni: il suo scopo è ballare su un filo sopra la loro gabbia, rischiando di morire solo per il portafogli.
Sebbene durante le prove fosse stato sbranato innumerevoli volte, travolto dalla responsabilità del non dover assolutamente deludere la madre per non essere etichettato come un fallimento da baracca da due soldi in cui suo padre comprò tempo addietro un topolino.
Ben presto, quindi, alla quattordicesima aggressione subita (e l'ennesima frustata sulle spalle), Zarar torna dalla madre e confessa le proprie perplessità piangendo come un neonato di quattro mesi che è caduto seduto facendosi la bua alla chiappa destra.
La mamma, però, attiva il suo sesto senso e percepisce che il figlio è un bugiardo e quindi contribuisce alla protezione della sua sanità mentale evocando una frusta magica e colpendo ripetutamente e violentemente il petto di Zarar, facendolo morire dissanguato e poi resuscitandolo con la chiromanzia (la sua diciassettesima linea del mignolo diceva che quel giorno a mezzogiorno e mezza sarebbe stato investito da una grazia divina e così fu).
Il primo giorno di lavoro di Zarar è quindi un trauma.
Quando giunge al tendone del circo sembra un avanzo di galera e persino i leoni sono stufi di mangiarselo, perché, come una gomma da masticare, dopo mezz'ora diventa insapore.
All'inizio dello spettacolo, quando il presentatore annuncia l'arrivo dei fenicotteri viola (ovvero dei quarantenni in crisi di mezza età in un costume da fenicottero stinto per via della lavatrice) inizia fin da subito a lanciare delle occhiatacce a Zarar, ricordandogli che, essendo il quarto, si deve preparare bene se non vuole essere sotterrato vivo dagli elefanti capaci di camminare a due zampe, che vengono dopo di lui.
Zarar, quindi, da dietro le quinte, ha il tempo necessario per imparare ogni singola preghiera esistente nello scibile umano di qualsiasi religione, recitandole ad una tale velocità da confondere le figure celesti, che decidono, quindi, di lanciargli della carta igienica in bocca facendolo quasi affogare.
Dispiaciuto di non essere riuscito a troncare le proprie sofferenze, Zarar, quindi, torna ad avere l'ansia e improvvisa una prova pre-esibizione, fratturandosi la vertebra e peggiorando la situazione.
Al secondo turno, quando il presentatore annuncia l'arrivo dei quattro fratelli pagliacci, il terzogenito minaccia di morte il ragazzino pakistano qualora quest'ultimo avesse messo a rischio il suo reddito, duplicando così il suo battito cardiaco. Orbitando su sé stesso come la Luna a rischio esplosione, Zarar finisce per far aumentare l'accelerazione di gravità, compromettendo l'esibizione e venendo quindi picchiato da tutti e quattro i clown, che gli fanno espletare un polmone.
Il terzo esibizionista è poi l'uomo con il trapezio che minaccia di sfidarlo a duello con il suo pesce spada affilato con tanta cura.
Nel mentre che l'equilibrista sta facendo il giocoliere con le lame dei pesci spada, Zarar recita a memoria tutti i passi del procedimento del suo turno, mentre si fa applicare il gesso da un pediatra leontocebo (sempre la stessa scimmia con il fondoschiena scarlatto).
Ormai l'ora di Zarar è giunta: la negatività irradiata dal ragazzo fa cadere il gesso, che fa inciampare l'equilibrista. L'uomo, quindi, lo deride, lo umilia, lo schernisce e lo prende a pesce-spadate sulla natica, scorticando Zarar e bucandogli un rene, che, quindi, finisce per compromettere irreversibilmente le sue capacità di urinare per il resto dei suoi giorni (ma ricordandosi che l'essere umano può campare anche con un solo rene, si taglia il fianco con il pesce spada, si toglie il rene ferito e si ricuce, eliminando qualunque sindrome).
Il presentatore annuncia finalmente il nome del povero preadolescente pakistano, che ha visto tutta la sua vita davanti: esegue il ballo, ma i leoni tagliano la corda di Zarar con le unghie e quindi sabotano la sua esibizione. Il ragazzo sviene, il pubblico lo sotterra sotto un quintale di pomodori e sotto una gigantesca anguria lanciata dalla giraffa domestica del presentatore. La madre, in prima fila, levita verso il figlio, sposta le primizie sull'altro lato del circo e spara dei raggi laser dagli occhi, facendo sciogliere l'intero tendone.
Da allora Zarar ha paura delle angurie.
Biografia
Il primo giorno di scuola
Dopo la brutta esperienza nel mondo del lavoro, per Zarar è finalmente arrivato il momento di frequentare la Scuola elementare.
Segnato da tutti i traumi che avuto nel corso della sua breve permanenza sul pianeta Terra, Zarar diventa un bambino scapestrato, già abituato a poltrire sul divano del camper di sua madre (che ormai ha intrapreso un sistema di educazione basato sull'uso delle fruste mistiche): al primo giorno di scuola, quindi, quando viene posto dinnanzi alla parola "responsabilità", "serendipità" o "precipitevolissimevolmente", Zarar piange così tanta acqua da disidratarsi, svenire e non essere più capace di controllare il proprio unico rene, che rilascia un ettolitro di urina, allagando la scuola e affogando tutti i bidelli (ah, no, scusate, COLLABORATORI SCOLASTICI... ndr.) settantenni che non hanno fatto in tempo a uscire (erano incollati alle sedie su cui sono intenti a spettegolare le loro pronipoti da decenni).
Dopo aver assorbito tutta la soluzione espulsa dall'organismo mezzo morto di Zarar, ormai svuotato di tutte le viscere e per questo capace di galleggiare, il ragazzo monello viene portato dal preside ma, risvegliandosi con una lampada in faccia come fosse un omicida sotto interrogatorio, lancia un gemito di dolore e spavento e rilascia un raggio di squaraus² sull'ombelico del preside, uccidendolo sul colpo.
Il petto dell'uomo, però, recava un microchip collegato al governo e, per questo, quando rilascia degli ultrasuoni, il preside riceve un colpo di defibrillatore che lo riporta in vita, mentre un elicottero dell'esercito si schianta sulla finestra dell'ufficio e scorta Zarar.
Il sesto senso telecomandato della madre, però, si aziona, e volando verso i poliziotti, riesce a evocare un buco nero, facendoli così congelare e salvando il figlio (al quale, però, non nega un migliaio di frustate sulla nuca, facendogli vomitare sette vertebre, facendo quindi aumentare il conto di quelle mancanti a otto).
Zarar, con l'aiuto del giusto cielo, riesce a frequentare le scuole elementari, dove verrà bocciato per sette volte alla seconda.
Le costanti mancanze di rispetto e minacce di squaraus a comando compromettono la carriera scolastica di Zarar, a tal punto che le autorità vengono chiamate così spesso che, nonostante il ragazzo non abbia mai fatto nemmeno un giorno di carcere, per la legge ha comunque la fedina penale sporca (anzi, defecata).
Il motivo dell'odio che Zarar attribuisce al preside è dovuto al fatto che costui non era altri che il proprietario del circo del terrore dove ha visto la sua salute mentale crollare, anche se, a tutti gli effetti, è soltanto una paranoia che si è intessuto lui.
²Emissione di feci liquide o semiliquide, che ha luogo di solito in più scariche giornaliere, o anche in un’unica evacuazione. Può essere provocata da numerose cause: errori dietetici, abnormi fermentazioni e putrefazioni, enteriti, coliti e altre malattie intestinali, intossicazioni, stati neurotici o emozionali, insufficienza secretoria dello stomaco.
Biografia
"A quando la fidanzatina?" (Cit.)
All'ottavo anno di seconda elementare, Zarar incontra quella che si sarebbe rivelata essere la sua anima gemella: Yusuf Danjer,
Inizialmente, però, fra i due, si forma un odio incondizionato per via delle origini di Zarar che indispettiscono la ragazza indiana.
Zarar, però, stravede per le ciglia finte di lei ma è impossibilitato a fare il passo avanti per via della transfobia della mamma semidea, che se fosse venuta a sapere con il suo sesto senso che Zarar ha un desiderio di mettersi con una transessuale, avrebbe senz'altro posto fine alla sua esistenza (perché si sa, "io ti ho creato, io ti distruggo!").
Nonostante Zarar provi a reprimere il proprio sentimento d'amore, anche quando si prendono a botte, colpendosi con i salmoni puzzolenti, non riesce a rinnegare ciò che prova per quella ragazza (ma riesce comunque a celare alla madre il motivo per cui abbia costantemente degli ematomi sulle guance).
Attivando i propri neuroni, la mamma però capisce comunque che il motivo per cui suo figlio rappresenta la feccia della società: il suo olezzo insopportabile. Ordinando alla propria prole di lavarsi seduta stante, subisce la terrorizzata opposizione di Zarar, che teme la perdita della propria personalità.
Quando però si fa una doccia, Zarar conosce il piacere dell'odore e non dell'olezzo. Grazie a quest'evento millenario, Zarar riesce ad avvicinarsi un minimo a Yusuf che, però, misteriosamente scompare da tutti i radar. Proprio per questo, Zarar vuole superare le elementari cosicché possa inseguirla in tutti i sensi e con tutti i mezzi.
Biografia
Anni pre-crisi di mezza età
Zarar si convince di essere capace di completare le elementari, ma si dimentica con quali neuroni sta lavorando.
Quando Zarar, alla terza elementare cui è sopraggiunto per miracolo, deve tradurre delle frasi in inglese, compone frasi del calibro di "Achille taglia gli alberi sulla spiaggia, piangendo. Il cane." e quando passa gli obbrobri al suo cervello, i neuroni, già provati delle botte al circo, delle "pesciate" con Yusuf e dei raggi laser della madre, ormai sono accondiscendenti pure sulla commozione celebrale.
Questo spiega perché, oltre a non averci mai capito niente di inglese, Zarar passa già gli anni delle elementari con i "6 politici" e i debiti nelle materie umanistiche (specialmente per colpa di quel dialetto napoletano che non può scordarsi senza attivare il sesto senso di sua madre).
Quando però inizia la prima media, inizia sul serio ad avere domande sulle scelte di vita che lo hanno condotto in quelle condizioni degradanti: ciò che lo turba non è tanto ciò che studia, ma come studia, siccome dopo una settimana si scorda ogni singola cosa di ciò che ha detto. Di conseguenza, quando i docenti accennano a voler trattare una ripetizione degli argomenti precedenti, Zarar finge di avere una crisi e, tremando su sé stesso, finisce per svenire facendo compenetrare le sedie e i banchi nelle mura che, puntualmente, crollando, si riversano sul malcapitato, azionando la natura estremamente "benevola" della madre, che ogni volta solleva le macerie e gliele ficca nello stomaco, costipandolo per il resto del mese.
Arrivato al terzo mese di prima media, Zarar rompe il proprio salvadanaio a forma di mucca (sacra) e decide di corrompere la preside della scuola raccontandole il potere dei suoi reni (siccome la scuola media era adiacente a quella elementare e la dirigente era la sorella di colui che il ragazzo aveva devastato al primo giorno di scuola).
Passando in maniera relativamente tranquilla le medie, però, inizia a essere bombardato dalla domanda "Dove vai alle superiori?" e Zarar è sempre costretto a rispondere "A casa mia, ਪਰ ਤੁਸੀਂ ਮੇਰੇ ਤੋਂ ਕੀ ਚਾਹੁੰਦੇ ਹੋ, ਮੇਰੀਆਂ ਮੁਸ਼ਕਲਾਂ ਹਨ। ਟਾਈਟਸ ਫਲੇਵੀਅਸ ਵੈਸਪੇਸੀਅਨ ਦੀ ਸ਼ਕਤੀ ਦੇ ਜਾਰੀ ਹੋਣ ਤੋਂ ਪਹਿਲਾਂ ਬਚੋ।"³.
Ciò implica che, quando Zarar è costretto a cercare risposte dalla madre, quest'ultima risponde: "Devi assolutamente diventare un astronauta medico degli alieni per curare la fame nel mondo e ricevere 170 milioni di Premi Nobel per la Fisica!" (cose apparentemente non connesse, il che è un'osservazione più che giusta).
Prima di sentire la pressione sanguigna aumentare, però, Zarar fa la prima scelta da uomo della sua vita e, sfruttando l'Internet (che al tempo aveva la velocità della burocrazia italiana moderna), trova la facoltà di Pescheria più vicina a sé. Comprandola su AliExpress, Zarar trova una scuola dove ottenere il diploma che sta cercando e, dopo aver concluso gli studi completamente al verde (ma comunque ottenendo la lode per la sua deformazione professionale per il salmone e il marketing, se è vero che Zarar afferma di amare la matematica per la facilità delle addizioni a una cifra, ma anche di avere una paura assurda delle divisioni a due cifre), decide di intraprendere il lavoro dei suoi sogni: quello di suo padre bonanima.
Appena prima di raggiungere la bottega, però, riceve una notifica sul suo indirizzo di posta elettronica: aprendo il messaggio con non poche difficoltà, scopre che un tale vuole vendergli un sombrero.
Temendo però la fantomatica minaccia sociale chiamata "debiti", Zarar declina l'offerta, benché l'idea di possedere un sombrero rappresentasse per lui uno dei suoi più grandi sogni irrealizzati.
Ricordandosi di essere già miserabile di suo, però, si prende il rischio di chiedere un prestito e, ora giù anche di denaro, oltre che di morale e nel rapporto coi genitori, compra il sombrero e parte per Mondragone, la città di suo padre, per poter far la parte dell'esotico e saldare i debiti.
Dopo poco inizia fare la vita del ricco sfondato a tal punto da sperperare tutti i propri averi in una dentiera d'oro.
Sfoggiandola come un boss della mafia, Zarar si illude di aver raggiunto il massimo splendore della propria vita, il riscatto della propria miseria e la pace nell'animo, ma ben presto cade in tentazione.
Come ogni uomo, anche Zarar contrae il desiderio di onnipotenza e la sua mania accresce all'idea di essere ricco.
Rubando 366 pesci dalla sua stessa bottega, Zarar prova a mangiarli, uno dopo l'altro, per diventare onnipotente come la madre e darle finalmente la prova del suo valore e l'amaro sapore della sua vendetta.
Dopo due giorni dall'acquisto della dentiera, Zarar si ingozza di pesce come un malato, fin quando, arrivato all'ultimo, anziché sentire il sapore del potere, sente solo quello dell'attacco di diarrea con cui, fra l'altro, tutti i suoi denti si distruggeranno, rispedendo l'uomo pakistano nell'oblio della povertà a cui è stato condannato sin dalla nascita.
³"Ma cosa volete da me, adesso scappate prima che si scateni il potere di Tito Flavio Vespasiano" (divertente assonanza con il sostantivo vespasiano, usato per riferirsi alla toilette).
Biografia
Amici come prima?
Dopo aver accumulato migliaia e migliaia di euro vendendo mele marcie, Zarar incontra nuovamente Yusuf, l'amore della sua vita.
La riconosce perché, con la scusante di andare a conoscere Sara Lopez, un'icona trans che la rappresenta in tutto e per tutto, si presenta a Mondragone vestita con degli shorts di cinque millimetri di diametro e una maglietta talmente corta da fare il giro a 360° e diventare un abito del calibro di Biancaneve e i sette nani™.
Quando Zarar vede Yusuf, quindi, non solo ha i flashback del Vietnam (anzi, del Pakistan), ma calcola almeno trenta modi diversi per rimorchiarla. Anziché passare all'azione come un marpione, decide di essere sé stesso e quindi di spararla con il suo lancia-razzi stendendola con un headshot tramite un salmone affumicato, che le fa fare una piroetta e la fa cadere tra le sue braccia.
Zarar, quindi, si mette degli occhiali da sole d'oro con la scritta "Forza Napoli" e inizia a intonare una tarantella che, con l'intento di lodare la ragazza, finisce in realtà per darle della prostituta.
Siccome però nemmeno Yusuf capisce nulla di ciò che sta accadendo, alla fine decide di tenersi la dedica e, riconoscendo il maniaco che l'ha sparata, impugna saldamente un pesce palla e lo colpisce ripetutamente innescando una reazione allergica che lo fa scoppiare.
Zarar, allora, sciorina⁴ quel che può in hindi e riesce a conquistare il cuore di Yusuf, che con una pompa per gonfiare i palloncini, rigonfia la testa di Zarar e lo riabilita, risparmiandogli l'anno di permanenza all'ospedale.
Quindi Zarar impugna una buccia d'arancia e gliela infila sull'anulare come anello di fidanzamento, facendo commuovere così tanto Yusuf da farla svenire.
Al suo risveglio al Santobono, i due decidono di fidanzarsi a patto di non nominare mai più una parola in napoletano.
Da allora i due vivono nelle fogne di Mondragone e giocano con i topi e le blatte come passatempo.
La madre, che dal Pakistan ha captato che suo figlio è felice, decide allora di inviargli una bomboniera in una cartolina (che gli arriva sbriciolata e, per giunta, in ritardo di due anni).
⁴Mostrare con ostentazione e compiacimento, esibire.
Biografia
Attualità
Zarar viene a sapere tramite le peripezie della vita di Yusuf, che ella è stata adottata.
Decide allora di presentarsi al padre della sua donzella per legittimare il rapporto ma non sapendo esattamente nulla della lingua di Yusuf (se è vero che entrambi comunicano in arabo perché è il meglio che sanno fare) decide quindi di parlargli usando Google Traduttore©™.
Sillabando ogni parola come fossero dal logopedista, finalmente il padre di Yusuf acconsente a conferirgli la mano della figlia (che non ha mai accettato come tale, ragion per cui, prima di farla andare, la sculaccia per aver reso la famiglia ufficialmente la radice di un matrimonio gay senza nemmeno che questo fosse annunciato, anche perché fra i due c'è solo il principio della scintilla d'amore).
Tornati quindi a Mondragone per portare avanti il business di Zarar, la sua fidanzata lo aiuta a fare da mascotte iperattiva, danzando h24 per attirare i vecchi malintenzionati che la vogliono rapire (dimenticandosi che l'artrosi non gli consente a momenti nemmeno di campare).
Onorificenze
ONORIFICENZE ACCADEMICHE
📜 Diploma in Pescheria Comprato
Voci correlate
Mr. Gattone
Antonella
SaMoo
Totonno
Salvagente