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Igor Zugasvinski nasce l'8 marzo 1981 a San Pietroburgo, in Russia. É un noto papavero criminale sovietico, colpevole di aver causato l'Attentato sovietico del 2001.
Origini
Infanzia e ideologia
Igor Zugasvinski nasce l'8 marzo 1981 a San Pietroburgo, in Russia.
L'ambiente domestico nel quale vive è particolarmente sfavorevole: non solo perché estremamente vicino alla mafia e alla malavita, ma soprattutto per il clima pregiudizievole e opprimente, che offusca fin da subito la mente del giovane papavero.
Benché la Russia si trovasse nell'ultimo decennio dell'epoca comunista, i giovani papaveri già iniziavano a festeggiare il termine della guerra fredda e si prospettavano di potersi mettere in contatto con altri fiori.
Il padre di Igor, però, ha un cognome molto conosciuto alle autorità, perché è Comandante ed ha partecipato in innumerevoli campagne di repressione dell'anticomunismo (se è vero che ha persino presieduto un gulag del quale, per qualche mese, fu anche amministratore, registrando un picco dei delatori).
Igor, dunque, viene educato sin da bambino al razzismo, all'idea che i papaveri slavi siano la razza superiore e che tutti coloro che non ne fanno parte siano semplicemente destinati a soccombere, come una legge darwiniana di selezione naturale radicalmente distorta.
L'infanzia di Igor, però, non è pienamente compromessa dalla mentalità della famiglia e può frequentare le elementari come se nulla fosse (o quasi).
Biografia
L'esordio alla malavita
Terminati gli studi elementari, Igor assiste alla caduta dell'Unione Sovietica in maniera traumatica: suo padre è infuriato e giura guerra all'Occidente per avergli privato la sua madre terra.
Igor viene dunque educato all'uso delle armi e della violenza nel nome del comunismo e viene costretto ad essere ghettizzato e a ghettizzare il prossimo perché non slavo o non papavero puro.
Ciò ha un duplice effetto sulla sua psicologia: il primo è un timore sistematico di essere rifiutato, ed il secondo, conseguenza del precedente, la necessità di sfogo contro chiunque non rispetti il suo canone di bellezza, ideologia o di ceto sociale.
All'età di 12 anni, dunque, non è molto diverso da suo padre, se è vero che inizia a fumare e a subire modifiche anormali al colore dei suoi petali ed al timbro della sua voce: dopo il crollo dell'URSS, Igor parteciperà e guiderà innumerevoli rivolte sovversive ed illegali, che riuscirà a condurre grazie all'uso delle armi del padre, che inizierà a trattare non più come capofamiglia, ma come collega e complice.
Carriera
Tutti i crimini
Igor si affaccia alla malavita con l'idea che soltanto il comunismo possa garantire la pace: il lavaggio del cervello che gli fa il padre lo coinvolge talmente tanto da fargli credere che con le armi si possa risolvere tutto.
Per questa ragione Igor diventa un vero e proprio teppista da quattro soldi, iniziando a minacciare chiunque gli passi davanti e a pretendere che ci si inchini dinnanzi a lui e che lo si chiami Signore.
Ben presto, però, inizia a destare l'antipatia altrui, e inizia a puntare il fucile del padre contro ogni singolo individuo, spesso generando risse che mettono a soqquadro la città.
Sebbene dunque, da adolescente, Igor si facesse rispettare con la forza, non usa mai le armi perché ha ancora quella seppur minima purezza tipica della fanciullezza. Inizia però, ad andare incontro ad una vera e propria crisi adolescenziale, cercando di trovare invano un equilibrio tra civiltà e criminalità.
Cercando di spiegare al padre la situazione, viene brutalmente minacciato di venire fucilato per aver infangato il nome della famiglia, ed anzi la sera stessa il padre contatta una decina dei suoi scagnozzi per pedinare il figlio ribelle qualora avesse fatto vagamente un passo falso. L'idea di essere sotto osservazione rappresenta la goccia che fa traboccare il vaso: Igor è assetato di sfogo, e dunque, di sangue.
Inizia a puntare il fucile con maggiore noncuranza e finisce per essere coinvolto nell'uccisione di qualche suo oppositore, un compagno di classe, papavero come lui, ma bordeaux anziché rosso.
Sarà soltanto l'espulsione a impedirgli di mietere altre vittime ed anzi, questo gesto provoca un senso di maggiore rabbia nei confronti del diverso. L'ira di Igor cresce e con sé i crimini che infangano sempre più la sua fedina penale: a 14 anni prova a uccidere quattro tulipani e diventa uno dei ricercati più temuti del suo Paese e benché sia sempre meno al sicuro a contatto con quelle influenze clandestine, il padre inizia ad attribuirgli meriti ed altre armi, lo illude di star facendo la cosa giusta e inizia a sviluppare l'idea di dover uccidere sistematicamente chiunque appartenga alla Legge, perché sinonimo di opposizione al comunismo.
Carriera
L'ultimo crimine
Igor impazzisce. A 15 anni rapina una banca alla settimana, è diventato il boss di un proprio clan e centinaia di cittadini spariscono ogni mese alla mercé di un tiranno assassino. Nel giro di due mesi Igor non è più Signore ma Sommo Signore, ed ogni singolo papavero che non sia identico a lui viene rapito e messo a tacere. Il padre inizia a provare un forte senso di stima nel figlio e si ritiene fiero di lui.
Ma sebbene l'allievo avesse superato il maestro, il destino non l'aveva risparmiato. Igor ormai è talmente compromesso dal desiderio di incontrastato potere da voler uccidere suo padre, perché non idoneo al regime che vuole costruire e soprattutto perché riconosce che lui è la colpa della sua perenne insoddisfazione di sé.
Lo sfogo estremo di Igor di uccidere suo padre gli sembra, inizialmente, l'unica via di uscita, ma finisce per essere talmente consumato dal senso di colpa da voler passare al piano successivo: o tutti o nessuno.
Siccome Igor non sente di essere riuscito a mantenere in vita le persone che gli sono state intorno, ha intenzione di non lasciare vivo nessuno di loro: è una furia omicida.
Igor ormai è solo e regna incontrastato per la città, gettando la popolazione nel panico più totale. All'età di 20 anni, ormai, la sua posizione gli permette di disporre di un circolo di conoscenti e scagnozzi che si estende per tutta la Russia europea e decide di provare l'impossibile: eliminare tutti i tulipani della Terra e, per farlo, vuole estirparli sin dalle loro radici più profonde.
La sua operazione inizia in maniera sistematica: convincere gli sgherri, eliminare gli avversari e partire per l'Olanda.
Igor organizza un clan nel paese da colpire prendendo in ostaggio dei fiori selvatici e radunando i colleghi per definire il piano d'attacco, la posizione della zona da far esplodere e, dunque, la fuga.
Arrivato il primo di aprile, il Sommo Signore organizza il proprio scherzo di cattivo gusto rubando un caccia e distruggendo la diga di Amsterdam: il suo è il colpo più sanguinoso che abbia mai organizzato.
Soltanto con la sua crudeltà è riuscito a gettare l'intera città e dintorni nel caos, e quando le vittime del trauma iniziano a ribellarsi, ben presto Igor viene rintracciato dalle autorità per via della sua identità già nota in tutto il suo paese natale, se non in tutto il continente.
É in quest'occasione che conosce Tulipano Gianpierpaolo, che odierà sin dal primo giorno, e nei cui confronti vedrà una figura per cui proverà sentimenti contrastanti.
Legge
Il caso decisivo