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Narciso nasce il 19 luglio 1992 a Capodimonte, in provincia di Napoli.
È il figlio adottivo di Ocram Gutmann e, come lui, fa parte del giro della criminalità organizzata.
Assieme alla sua complice in amore e nel crimine Camelia, fa parte del clan de "I Fiori di Bosco" nel nome del quale ha tentato di assoggettare il Regno di Tulipano Land.
Narciso, inoltre, ha avuto, in qualità di mafioso, alcuni contatti con altri criminali del mondo, fra cui l'attentatore filosovietico Igor Zugasvinski.
Biografia
Infanzia
Narciso nasce il 19 luglio 1992 a Capodimonte, fra le fresche frasche del Bosco omonimo più famoso di Napoli. Trovato quando aveva ancora pochi giorni di vita, Narciso viene raccolto da Ocram Gutmann e cade in preda ad un attacco d'asma a causa del distacco brutale delle sue radici. Il piccolo Narciso inizia a piangere in maniera talmente stridula da indurre la rabbia di Ocram che, con imprecazioni a tutti i neonati del mondo, zittisce il neonato traumatizzato, che ritorna a respirare quando viene invasato, pratica che, per Ocram, appare altamente inusuale.
Quando Narciso viene invasato e riprende conoscenza, a causa del fenomeno dell'imprinting¹ crede che Ocram, nonostante lo abbia quasi ammazzato, sia suo padre e quindi gli sta attaccato rimbalzandogli vicino con il vaso (e spesso schiacciandogli la pinna e inducendo ulteriori imprecazioni con un crescendo di volgarità).
Sebbene Ocram abbia un'infiammazione alla pinna che lo fa zoppicare, anche Narciso non è da meno: essendo stato strappato dal terreno, ha perso i propri arti inferiori e quindi, ogni volta che deve deambulare saltellando, si provoca un dolore lancinante che induce il lattante a disperarsi e perforarsi i polmoni a suon di pianti di strazio.
Quando Narciso cerca la consolazione del padre, gli comprime le pinne, facendo continuare a ruota il ciclo di bestemmioni.
Al primo anno di vita, Narciso non si arrende a cercare l'affetto del padre nonostante la resistenza fin quando, a un certo punto, Ocram capisce finalmente quale sia l'intento del lattante e, quindi, facendo per la prima volta una buona azione, quando lo vede saltellare lo prende, lo accarezza e lo rende per la prima volta felice (causando uno squaraus²).
¹Fenomeno naturale secondo cui il neonato identifica come genitore la prima persona o animale che vede nel giro dei primi 10 minuti di vita.
²Emissione di feci liquide o semiliquide, che ha luogo di solito in più scariche giornaliere, o anche in un’unica evacuazione. Può essere provocata da numerose cause: errori dietetici, abnormi fermentazioni e putrefazioni, enteriti, coliti e altre malattie intestinali, intossicazioni, stati neurotici o emozionali, insufficienza secretoria dello stomaco.
Biografia
Adolescenza
Quando Narciso inizia a crescere, il suo stato di salute migliora progressivamente e, con sé, il proprio rapporto con Ocram Gutmann.
Quand'è ancora bambino Narciso inizia ad entrare, però, nelle pratiche poco ortodosse del padre e per questo inizia a fare domande sul mondo a cui appartiene.
Ocram, per quanto voglia essere un buon padre, non riesce a non introdurre la propria malizia in tutto ciò che fa e, quando Narciso inizia a chiedergli cosa significhino tutte le sue azioni fraudolente, lo convince che quello sia un lavoro e che, se vuole essere una persona di successo, deve faticare duramente per essere come suo padre.
Narciso, quindi, passa dall'imparare a parlare e a usare le sue nuove radici per deambulare all'imparare a truffare la gente da un call center o a rubare pane e/o frutta ai proprietari delle botteghe dei Quartieri Spagnoli³.
Rendendo fiero il padre per il suo crescente palmarés⁴ di crimini, Narciso comincia a capire che la criminalità sia il più grande talento del padre e si offre personalmente di entrare a far parte del suo mondo, deviando la propria ingenuità puerile irreversibilmente.
La furbizia e astuzia del piccolo Narciso inizia ad affinarsi sempre più nell'arte del vietato con piccoli lavoretti per il padre come i suggerimenti a scuola: per quanto Narciso non capisca la gravità di ciò che fa, reputa il suo operato comunque una grande esperienza che rafforza il legame con Ocram.
Ancora preadolescente, quindi, Narciso passa tutte le mattine nascosto nello zainetto del pinguinino a suggerire le risposte dal libro che ha posato al suo interno in tutte le occasioni, verifiche in classe e non, tutto, ovviamente, all'oscuro della madre di Ocram, che essendo priva di qualsivoglia forma di fantasia, crede, inizialmente che suo figlio parli con un figliolo immaginario e che, quindi, il Narciso nel vasetto che porta sempre con sé sia semplicemente un portafortuna e non abbia in realtà alcun legame affettivo con lui.
Nel frattempo Narciso continua il percorso scolastico in concomitanza con il suo piccolo papà e quindi, quando Ocram consegue la licenza media, Narciso è ancora sul percorso elementare, benché abbia forzosamente fagocitato tutte le basi di nozionistica della scuola media trovandosi, involontariamente, avanti rispetto ai suoi coetanei solo perché costretto ad essere un suggeritore tascabile: è però quando Ocram accede alle superiori, che Narciso viene sfruttato come testimonial per la sua opera politica de I Pinguini di Capodimonte in cambio della proprietà di una baita costruita dal pinguino nella piccola zolletta del Parco di Capodimonte dove lui l'ha colto.
Conquistato con il fattore nostalgia, Narciso ama molto suo padre sebbene la sua vita, ancora molto breve, sia stata finora estremamente travagliata, ma sarà quando la madre di Ocram capirà che quel fiorellino tanto apparentemente innocente è in realtà vivo che lo ghettizzerà nella baita di Capodimonte inducendolo a provare un odio incondizionato nei suoi confronti.
³Zona di Via Toledo, nel centro di Napoli.
⁴Elenco dei riconoscimenti ufficiali e dei premi ottenuti per la propria attività.
Carriera
Gli albori ne I Pinguini di Capodimonte
Ocram Gutmann è cresciuto e da giovane screanzato qual è inizia a fare il teppista e, nel processo, a corrompere anche la civiltà di suo figlio: con un senso civico sotto zero, Narciso e Ocram si fanno complici nel crimine fingendosi di giorno dei venditori di detersivo in una vera e propria catapecchia del centro città. Di notte, però, i due conducono un vero e proprio mercato nero degli sfeniscidi in cui Ocram funge da mandante per il rapimento e la vendita clandestina di poveri pinguini indifesi, innocenti e a rischio di estinzione, mentre Narciso funge da braccio e quindi si occupa del rapire fisicamente le vittime.
In queste diverse scorribande Narciso ha rischiato innumerevoli volte di essere scoperto dalle guardie e, per questo, inizia a sviluppare autonomamente delle tecniche di adescamento: prima fingendosi un venditore di caramelle (ma andando incontro al quoziente intellettivo significativamente superiore dei pinguini adulti rispetto al padre Ocram), poi inviando e-mail fraudolente finalizzate ad un incontro negli angolini bui del parco, Narciso riesce a diventare un esperto del settore, fruttando un oneroso guadagno per suo padre, che, per quanto sia una pessima persona, non si risparmia dal dare una percentuale del proprio profitto al figliolo e caro compagno in affari (il 10%).
Restando quindi inchiodato nell'angusto e vulnerabile ambiente della sua baita nel parco comunale, Narciso continua ad essere ipnotizzato dal sentimento dell'amore paterno, che gli offusca completamente la lucidità e gli impedisce di capire di essere nient'altro che la marionetta che suo padre non si risparmia mai di comandare a bacchetta senza nemmeno chiedersi delle conseguenze che il suo atteggiamento tirannico possa avere sulla sua vita.
Completamente immerso nell'illusione del rapporto idilliaco con suo padre, Narciso continua a vivere nella sua baracca e a sequestrare i simili di Ocram. Con anni di carriera alle spalle, Narciso diventa quindi sempre più la risorsa più affidabile di suo padre, fin quando, però, i clienti si fanno sempre più esigenti e le vittime ancor più difficili da acciuffare.
Carriera
Capitolo Polenta Valsugana
Ocram inizia a farsi sempre più indaffarato, le vendite scarseggiano e la sussistenza per entrambi si fa sempre più difficile.
A tormentare la mente del pinguino fraudolento è un nome e cognome: Polenta Valsugana. Costui è uno sfeniscida non soltanto estremamente arduo da accalappiare, quanto anche una vendita incredibilmente gettonata e potenzialmente miracolosa per il portafogli del padre di Narciso. Allettato dalla possibilità di salvarsi le penne (anzi, i petali), Narciso tenta a tutti i costi di rintracciare il suo obiettivo più grande, riuscendo nell'impresa assegnando un microchip geolocalizzatore a dei sicari della mafia al fine di circondare, intrappolare e ingabbiare la belva.
Tutto bene fino a questo punto: il piano di Narciso sembra andare a gonfie vele. Polenta Valsugana viene trovato, con sé anche un suo caro amico, che si è scoperto essere, tra l'altro, vicino a lui per diverse ore al giorno e, infine, anche la dimora dove lui e tanti, troppi suoi conoscenti si ritrovano. A questa notizia, che sconvolge fin da subito il fiorellino curioso, rabbrividisce anche il padre, che inizia ad avere gli occhi a dollaro e a diventare un maniaco, minacciando chiunque gli parli dell'operazione. La madre di Ocram, preoccupato della sua condizione di salute, ha osato contraddirlo raccomandandogli di abbandonare le sue mire espansionistiche e di smettere di essere così avaro a discapito della sua sanità mentale. A quella risposta, si dice che Narciso fosse stato comandato di venderla, ma lui, per una questione di principio, disobbedì per la prima volta al padre, ricevendo una sprangata che gli bloccò la crescita (che, però, aveva finito già tempo addietro).
Quando il GPS restituisce i risultati sperati, Ocram si getta a casa di Polenta Valsugana senza nemmeno pensarci due volte e scordandosi dell'attrezzatura per sedarlo. Narciso, si ferma ad aspettare per una mezz'oretta e quando vede Ocram tornare con il Maresciallo Mariolone Bubbarello è talmente atterrito che, convinto inizialmente che suo padre fosse stato arrestato, dopo un'imprecazione notevole si nasconde nella baita pregando tutte le figure celesti del Paradiso cristiano cattolico.
Nel momento in cui Ocram chiama il figlio, lui ha paura ad uscire e si sporge dalla finestra tenendo le mani in alto (se non fosse che ha solo una foglia che non può nemmeno alzare senza staccarsela e quindi si limita a girarla verso la sua testa): è soltanto nel momento in cui vede il Maresciallo disegnare le proiezioni ortogonali delle baite che Ocram gli aveva richiesto lungo la via di casa che effettivamente capisce che Mariolone stia collaborando per conto loro (e che Polenta Valsugana, loro malgrado non esiste).
Con questa rivelazione scoop, Narciso sembra quasi eccitato all'idea di aver collaborato così tanto al compimento del più grande progetto di suo padre, ma è proprio nel momento in cui lui sta per uscire dal suo covo che viene fermato improvvisamente da un uomo azzurro che non ha mai visto prima.
Carriera
Servizio ne I Pinguini di Capodimonte
A tenere il fiato sul collo (anzi, sul gambo) di Narciso è il custode del parco che Ocram Gutmann ha schiavizzato alla mercé de I Pinguini di Capodimonte: costui vuole rivolgere un messaggio importante al fiorellino che lo traumatizza non poco. Siccome lui è un fiore di campo non ha intenzione di ripetergli di non calpestare le sue aiuole, perché qualora ignorasse ulteriormente le sue ramanzine lo avrebbe potato come ha fatto con tutti i suoi altri simili. Narciso, però, per quanto visibilmente inorridito dalla presenza dello sconosciuto obeso e talmente circolare da avere una superficie calcolata come πr², non dà attenzione a nemmeno una delle sue balbuzie (causate dalla quantità eccessiva di grasso che gli ha ostruito la gola impedendo al canale d'aria di espellere propriamente il suono prodotto dalle sue corde vocali, diventati dei würstel appesi alla pelle gelatinosa e zuccherina).
Narciso, allora, calpesta nuovamente i fiori, ma viene rincorso dall'uomo obeso con delle forbici da giardino che, al primo passo, cade in terra e si spiattella come un'omelette.
Il Signor Ferdinando Esposito inizia a piangere a dirotto, facendo cadere chili e chili di liquirizia (le sue lacrime), attirando così l'attenzione di Ocram che richiude il custode nel seminterrato e gli ripete ancora una volta di fare il bravo per ricevere una pizza ai quattro formaggi come premio. Narciso, quindi, compiaciuto di aver sconfitto un uomo di taglia quintupla della sua, esce dalla baita per parlare con il Maresciallo, ma viene improvvisamente fermato dal padre, che lo richiude dentro e gli riserva una lavata di capo senza precedenti: lo costringe a restare rinchiuso nella baita per il resto della sua vita per impedire di essere rintracciato e, soprattutto, per depistare l'attenzione degli ispettori e dei pinguini schiavizzati che potrebbero, altrimenti, impedire a I Pinguini di Capodimonte di continuare a esistere.
Narciso è visibilmente scosso e non si spiega perché suo padre si sia comportato in maniera così frivola e meschina dopo tutto quello che ha fatto per lui. Vedendolo una volta ogni morte di papa, Narciso muore di fame (non c'erano finestre, rendendo la fotosintesi impossibile) e dalla curiosità di sapere a chi appartengano tutte quelle voci che farneticano riguardo punteggi, premi, trofei, Stagioni, competizioni e chi più ne ha più ne metta.
Alla fine di ognuna di queste competizioni delle quali non capisce l'entità, suo padre si degna, in occasione della cerimonia di premiazione, di fare visita al figlio, dargli da mangiare e aggiornarlo sulla situazione corrente: dopo tre Stagioni, Narciso finalmente metabolizza che ciò per cui ha lavorato duramente non è altro che una grande competizione volta a domare la fame di denaro di Ocram e quindi, rassegnato che fin quando il pinguino non smetterà di guadagnarci qualcosa resterà segregato nel buio cosmico della sua casetta, divenuta una prigione.
Carriera
Gli accordi clandestini
A salvare la sua dignità è un arrivo inaspettato, un uomo benevolo, magrolino ed eccentrico: costui non è altri che Chiquito Bananito, l'animatore del parco schiavizzato da Ocram che, sentendo i pianti isterici del povero fiorellino, decide di far irruzione nella baita, della quale ha le chiavi in quanto personale autorizzato (no, Ferdinando non ha le chiavi, Ocram gliele ha confiscate tempo addietro perché troppo goloso, ndr.).
La prima volta che Narciso vede Chiquito ha tantissima fifa e ha paura che sia uno sbirro che lo vuole incarcerare al posto di suo padre.
Urlando come un lattante, inizia a scalpitare, a dimenarsi e a divincolarsi chiedendo pietà. Chiquito Bananito, inorridito delle condizioni disumane in cui Narciso è stato costretto a campare, decide di uscire e tornare con un cocktail ed un hamburger per sfamare il fiorellino e farselo amico. Narciso crea un legame di estrema gratitudine nei confronti dell'uomo travestito da banana e ogni giorno lo aspetta più di ogni altra cosa per ricevere da mangiare. Ciò che tutt'oggi colpisce Narciso è come il suo salvatore fosse riuscito a continuare a praticare la sua fisiologica opera di bene di nascosto dalla guardia incallita di suo padre, che, qualora avesse scoperto il movimento illegale di Chiquito, lo avrebbe sicuramente cacciato, esiliato o, peggio, ucciso.
Chiquito Bananito, quindi, diventa un piedistallo della vita di Narciso, e da lui capisce tutti i piani di Ocram, tra cui la presenza di un caveau con un'arsenale degno di una guerra mondiale per conquistare il territorio circostante. Da lui, Narciso riceve informazioni tempestive e tassative fino alla fine della terza Stagione a seguito della quale un movimento repentino inizia a stravolgere l'esistenza del fiore di campo e, con sé di suo padre.
Carriera
Il declino de I Pinguini di Capodimonte
Quando Chiquito Bananito sparisce improvvisamente dalla vita di Narciso, il fiore è ancor più distrutto di prima della sua conoscenza: dopo una lunghissima serie di film mentali, Narciso non sa più cosa pensare.
Ha paura che Chiquito sia stato scoperto da Ferdinando, o forse addirittura dallo stesso Ocram e che da lui sia stato eliminato con la stessa brutalità con cui ha condannato il figlio agli arresti domiciliari a tempo indeterminato.
È proprio quando la depressione cronica inizia a subentrare nella miserrima esistenza di Narciso che una violenta esplosione devasta tutto ciò che circonda il fiorellino, facendo crollare la baita in cui è stato segregato e garantendogli finalmente la libertà.
I Pinguini di Capodimonte non esistono più: tutti sono scappati, Chiquito Bananito è stato scacciato, ma una cosa è certa: ha combattuto per la libertà del suo amico vegetale.
Mentre Ocram guarda tutti andare via totalmente distrutto e disperato, Narciso può finalmente ingozzarsi della luce solare, tornando completamente sano come un pesce. Schiacciato dal peso della sazietà, Narciso sfonda il pavimento e innesca una reazione di sorpresa mista a rimpianto nei confronti del padre, che chiede al figlio perdono per tutto ciò che ha fatto.
Entrambi sono finiti in bancarotta, non hanno nemmeno la baita di prima e neanche la casa della madre, che già da tempo li ha cacciati. Una cosa è certa: il continuo non sarà poi così facile.
Narciso è senz'altro arrabbiato con suo padre, ma è anche consapevole che piangere sul latte versato non servirà a nulla e per questo perdona Ocram e lo aiuta a ricostruirsi una fedina penale sporca (sudicia, ndr.) come si deve.
In questo viaggio fatto di rapine, estorsioni, racket e contatti con la criminalità organizzata, Narciso e Ocram si guadagnano abusivamente una villa con vista sulla Costiera Amalfitana e vivono da sceicchi (ora anche con la coscienza sporca).
Il passare del tempo – nonché la sete di successo, denaro e riscatto – porta il povero Narciso a dimenticare il motivo per cui è stato incarcerato a Capodimonte e cade di nuovo vittima dei tranelli del padre, che lo convince di aver passato un anno ai domiciliari non per puro egoismo quanto per proteggerlo dalle forze dell'ordine, riuscendo, tra l'altro, anche a convincerlo che Chiquito Bananito è stato arrestato e non assolutamente esiliato da lui.
La vita di Narciso va avanti e ormai ricostruirsi un'esistenza felice, serena e all'insegna del senso civico è un'alternativa irraggiungibile: tutto ciò che la coppia padre-figlio ha fatto non può più essere cancellato dalle menti di tutti e in questa inarrivabile lista di codardie, Narciso sguazza con il volere di ampliarla anziché nasconderla, accettando passivamente che, se è diventato un criminale deve esserlo per bene.
Carriera
Sentimento e frode
Quando Ocram e Narciso si stabiliscono ad Amalfi mantengono i rapporti con i loro colleghi ma continuano comunque a vivere pacificamente: è però quando Ocram si rende conto di essere a corto di pigiami (ha solo smoking in armadio), che Narciso viene inviato al supermarket più vicino a comprare delle mutande di Barbie©™ per il padre.
Durante il tragitto, Narciso incontra una settantina di colleghi di lavoro di suo padre e, quando raggiunge il supermarket, si ferma a comprare anche altre cose inutili, finendo per riempire un carrello di pigiami di Barbie©™ (per il padre) e Ken©™ (per lui). Alla cassa, Narciso chiede l'aiuto di un carro-attrezzi per sollevare le tonnellate di vestiti e, nel processo, incontra una ragazza della quale si innamora perdutamente: costei risponde al nome di Camelia ed è una camelia (wow, ndr.).
Mentre i suoi stanno caricando i vestiti (e il cassiere) sul nastro trasportatore, Narciso inizia a flirtare con Camelia, a parlargli della quantità spropositata di soldi a palate, a tonnellate e a cinghiate che possiede e, soprattutto, di quanto viva una vita da sceicco in quanto figlio di un Pinguino imperatore.
Lei, alquanto colpita – e altrettanto invaghita della bella presenza del passante –, decide allora di scambiarsi il numero di telefono per poter organizzare la visita a casa con il suo segretario ed il suo avvocato di fiducia.
Narciso torna felice e lanciando il carrello pieno di pigiamini rosa e blu sul pavimento (scheggiandolo) urla al padre di aver trovato l'amore della sua vita: Ocram cade per le scale, fratturandosi il cranio, e inizia a sottoporre il figlio ad un interrogatorio di terzo grado circa il rischio a cui si è sottoposto parlando con gli estranei. Per quanto Narciso sappia che, essendo un assassino-delinquente-criminale, i contatti con le persone estranee all'arte del reato possono compromettere la sua libertà, sa anche che è molto più potente il potere dell'amore e quindi dice al padre di essersi scambiato un contatto per organizzare un incontro fidanzata-famiglia.
Ocram, quindi, contatta la segretaria di Camelia e definisce un appuntamento presso la villetta di Ocram per poter trafiggere il cuore della donzella e renderla la consorte del figlioletto.
Ocram le fa un interrogatorio di terzo grado per sapere se sia disposta "a vivere con uno straccione come lui".
Camelia si mostra pazzamente innamorata di lui, ragion per cui Ocram le rivela del suo piano e le chiede se vuole diventare complice di Narciso in delle Operazioni Segrete per prendere il Castello di Tulipano Gianpierpaolo e vendicare I Pinguini di Capodimonte.
Camelia accetta, perchè crede che così possa passare del tempo con il suo partner per poi indurlo a farle una proposta di matrimonio.
Tulipano Land
Il piano malvagio con i poteri forti
Narciso forma un rapporto solido con Camelia. Con un pizzico di complicità, i due fiori si introducono fin da subito nel pazzo mondo della vita sregolata da fuorilegge e vivendo un'esistenza concitata, fatta di fughe e alleanze clandestine, vengono sempre appoggiati da Ocram, che ben presto diventa il loro mentore.
Forte del successo ottenuto nella propria zona, Ocram s'imbarca con il figlio e la sua compagna alla conquista del Regno del rivale Tulipano Gianpierpaolo, Tulipano Land.
Narciso, infatti, resta sempre aggiornato circa l'esistenza e la carriera del Maresciallo, rimasto un pensiero fisso di suo padre a seguito della frattura del suo dominio fittizio, e quindi impara a comprendere che, per quanto non sia quella Polenta Valsugana che gli ha rovinato la vita, rappresenti comunque un personaggio importante per il raggiungimento dei suoi loschi fini.
Raggiunta la costa dell'imponente isola di Tulipano Land, Ocram nasconde il proprio castello nelle Fresche Frasche e induce i suoi due subordinati a saccheggiare tutto ciò che li circonda, riuscendo, tra l'altro, a reperire refurtive leggendarie e inestimabili, dai quintali di oro e pietre preziose alla Pietra Onirica, così chiamata perché, secondo la tradizione, capace di vincolare a sé i sogni e quindi, potenzialmente, anche gli incubi.
Narciso, però, vive anche la rapida disfatta del sogno progettato da suo padre e decide, allora, di diventare indipendente per sorprendere la compagna e fare colpo su di lei una volta e per tutte: se suo padre è incapace di fare qualsiasi cosa, lui di certo non può sottrarsi alla battaglia e fare la figura del codardo. Se quindi Ocram fallisce subito nel conquistare Tulipano Land, Narciso comprende che, se il Principe ha truppe e generali a seguito (tra cui una mucca con il saio e il rosario), anche lui dovrà far ricorso al classico proverbio "L'unione fa la forza!" e per questo chiama i pilastri dell'economia in cui vive sin dalla nascita: è proprio da questa maledetta richiesta, che subentra nella storia del Regno anche l'attentatore filosovietico Igor Zugasvinski, seminando ulteriore terrore sull'Isola e minacciando l'incolumità dei suoi abitanti, Tulipani e Gesualdi.
La storia, ovviamente, vuole che le forze armate straordinariamente potenti e abili dal punto di vista strategico delle autorità siano riuscite a sventare la minaccia sovietica, a scacciare Igor e a incarcerare i Fiori di Bosco, per quanto, però, i contatti che Narciso e Camelia riservano a Ocram, ancora rifugiato ad Amalfi per proteggersi dal nulla cosmico misto al niente e all'aria fritta, lascino pensare che i due tramino una grande fuga che possa sfociare in un secondo tentativo di conquista.