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” Da Tulipedia, l'enciclopedia olandese 

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Il Professor Giancarlo denominato ufficialmente Professor Cammello nasce ad amstrdam il 17 luglio 1975.
È l'autore della Cammellopedia, l'enciclopedia storica sulla fauna della città ed è riconosciuto come uno dei migliori allievi di Bob.

Origini

Il Professor Giancarlo denominato ufficialmente Professor Cammello nasce ad amstrdam il 17 luglio 1975. Come Nameless, alla specie dell'Homo emojensis (letteralmente l'uomo delle emoji), una specie creata a mezzo milione di anni dal presente fondendo le emoticon degli Unga Bunga della città di amstrdam con i geni di un uomo qualsiasi.

La sua nascita è particolarmente burrascosa: sua madre, infatti, lo partorisce per sbaglio, quando lui esce come riflesso incondizionato dopo una scoreggia e, nel processo, il neonato cade per terra fratturandosi il cranio. 

L'Unga Bunga che in quel momento era stato incaricato di far partorire la donna, però, era troppo occupato a bere un caffé decaffeinato e, non accorgendosi dell'accaduto, cade in una crisi di pianto che lo induce a lanciare il camice e girare per strada alla ricerca di Bob, a cui chiedere aiuto.

L'orco, allarmato dalla situazione critica, si lancia a tutta potenza in sala parto e prende a due mani il neonato per poi scaraventarlo dal lato opposto e raddrizzargli il cranio. La partoriente, sbalordita dal tatto inesistente del salvatore di suo figlio, per ricambiare il gesto gli dona un muletto con delle mazzette da 5€ che ha ereditato da suo padre, un ricco banchiere della città. Bob non si sente in potere di accettare un gesto del genere e intraprende un percorso diverso: ricevuto un messaggio in sogno che lo aveva indotto a prendersi cura di Giancarlo, l'orco propone alla madre di diventare il suo docente privato e lei accetta senza nemmeno pensarci due volte.

Giancarlo, inizialmente, vive in un'ambiente domestico alquanto compromesso dal suo trauma cranico, tant'è che camminerà con grandi difficoltà e, se fosse anche riuscito a camminare più di mezzo millimetro, sarebbe morto di acido lattico. I suoi polpacci si rigonfiano ed i suoi glutei non riescono più a sorreggere il peso dei suoi arti inferiori e per questo Giancarlo prende una posizione e chiede all'orco di fare qualcosa: il precettore lo porta con sé allo stesso ospedale dov'è stato partorito e lo sottopone ad un intervento chirurgico che si baserà sul far scoppiare i palloncini delle sue chiappe con un bisturi. La conseguenza di questo atto è la riduzione della zona del lato B e l'espulsione di una flatulenza dalla durata abnorme. L'evento viene registrato dalla telecamera di sicurezza ed il suo peto consentirà a Giancarlo di ricevere un Guinness dei primati ancor prima di poter deambulare correttamente. Ormai con il fondoschiena flaccido, Giancarlo si convince che ha una vocazione da campione (se ha avuto tutti quei chili d'aria compressa nei suoi glutei) e chiede a Bob di sottoporlo ad un corso accelerato di qualsiasi cosa: dopo i consueti tredici anni, Giancarlo diventa particolarmente saggio (e strano), ma nel mentre instaura un solidissimo rapporto con la madre e con il precettore.
Bob diventerà il migliore amico di Giancarlo, e sua madre sarà la sua finanziatrice (assecondando i capricci del pargolo e sfondandolo di banconote da 5€ per comprare un gelato per sé e per il docente).

Biografia

Giancarlo, da erudito (e persona nel Guinness dei Primati), ammette di essere particolarmente interessato alla storia di amstrdam e intraprende inizialmente la professione di storico.

Intrapresa questa carriera, particolarmente apprezzata dalla madre, Giancarlo può finalmente ricevere un'onorificenza: il titolo di Professore.

Il Professor Giancarlo, a 21 anni, inizia a studiare specificatamente i reperti fossili della storia delle antiche civiltà del Pianeta e, con sé, come i Cammelli sono diventati parte della fauna di amstrdam.

A 25 anni, Giancarlo tiene la sua prima conferenza su scala mondiale nella quale lui racconta al suo pubblico di Unga Bunga confusi (invitati da Bob che voleva incoraggiare le opere dell'allievo) l'ascesa del Biancammello come icona degli animali presenti in tutto il Pianeta.

Il monologo di Giancarlo verrà rilasciato sui giornali e sarà oggetto della giurisdizione della città che deciderà di attribuire un ruolo di spicco al neofita della storia di amstrdam: Giancarlo viene incaricato di trascrivere il suo primo libro.

Per l'opera non c'è scadenza, ma il Professore se la impone da sé: troppo tardi pubblicherà il libro, minore saranno le possibilità di diventare famoso e legittimare il proprio lavoro durati anni.

Ben presto Giancarlo continuerà le proprie opere di pellegrinaggio alla ricerca della verità sulla storia dei cammelli e, soprattutto, alla ricerca del tema del suo libro e, passato qualche mese, chiederà aiuto a Bob che gli darà una rivelazione: "Se vuoi diventare uno storico, perché non scrivi del tuo passato per fartene un futuro?" e da qui lo studioso capirà che "Chi di Cammello ferisce, di Cammellopedia perisce".

Questo diventerà il titolo del suo saggio e la filosofia di vita del nuovo Alberto Angela di amstrdam che, sentendosi sempre più soddisfatto del proprio operato, vuole spingere gli studi al passo successivo: non più consultare ciò che gli altri hanno fatto, ma andare sul campo e guardare ad occhio nudo ciò che vuole sperimentare.

Da qui l'Odissea dei burrascosi studi di Giancarlo che impugnerà pennello, martello, scalpello, taccuino, penna stilografica, zainetto delle elementari, panino con la mortadella, bottiglia d'acqua dietetica, ultima uscita della Settimana Enigmistica©™ e santino di sua madre (e, subito prima di partire, uno dei quattro capelli di Bob, poi ricresciuto in testa).

Ricerche

Prima parte: Centro città

Le ricerche di Giancarlo iniziano quando si rende conto che tutto quello che ha intenzione di portare per tutto il Paese gli deformerà così tanto la spina dorsale da provocargli un attacco di scoliosi lancinante.

Il viaggio inizia lasciando la sua casetta della periferia, nel momento in cui, attraversando una galleria scavata nel terreno che, probabilmente realizzato qualche centinaio di anni prima, avrebbe dovuto ospitare una fognatura poi lasciata inutilizzata, Giancarlo raggiunge il centro della città di amstrdam e si trova davanti alla casa blu di Bob.

Da qui, bussa alla sua porta e viene accolto dal suo Biancammello di Livello 100, Bobo, che gli suggerisce di entrare per bere una tazza di tè verde con lui in occasione delle cinque di pomeriggio. Giancarlo accetta e dopo un buon aperitivo ristoratore, abbandona il piccolo borgo per inoltrarsi nella selva vicina.

Ricerche

Seconda parte: Lontano da casa

Oltrepassata la via maestra, Giancarlo si inoltra in un agglomerato di cespugli nei quali vede incastrati dei Biancammelli, identici a quello che lo ha accolto in casa Bob. Nota fin da subito una caratteristica peculiare: questi hanno un deficit della comprensione del mondo talmente elevato da impedirgli di staccarsi dai cespugli nei quali si trovano e da indurli ad accettare di essere soltanto apparentemente paralizzati. Quando Giancarlo inizia a redigere la prima nota del suo diario di viaggio è molto emozionato e comprende che il primo passo sarà molto semplice. Sapendo di essere particolarmente vicino a casa di Bob & Bobo, si trattiene una settimana per sapere tutto il possibile su quegli animaletti candidi e svampiti e riesce a redigere un intero capitolo, che diventerà la sua ispirazione nel corso di tutto il suo pellegrinaggio. La sua Santiago di Compostela però si sarebbe rivelata molto più lontana del previsto.

Abbandonato definitivamente il cespuglio preferito, il professore subito "trova terra": la città degli Unga Bunga dove i cavernicoli stanno facendo una scampagnata con Bob. Trovando un'ulteriore occasione di sosta, Giancarlo realizza che il Paese di amstrdam è molto civilizzato e, dunque, i Cammelli potrebbero essere particolarmente abituati all'ambiente urbano. Questa la sua convinzione fino a quando non si trova davanti un muro protetto come un tesoro prezioso: spostato un mattone, Giancarlo vede una mandria di Cammelli inferociti su di una montagna e, atterrito, cerca rifugio in una casa vicina dove un nutrizionista, il dottor Pablo "Pablito" De Ungæ Bungis lo invita a sottoporsi ad una visita medica. Durante la visita non richiesta, Giancarlo scopre di avere il diabete e viene sparato dal dietologo con un revolver con all'interno delle pillole utili per i salassi. Minzionando tutti i liquidi del suo organismo, Giancarlo scopre che tutte le flatulenze che non ha espulso nel corso dei suoi quasi trent'anni di vita si sono accumulati nel suo stomaco (causa il suo corpo non poi così tanto esile come gli altri homi emojensi)A causa dei medicinali, Giancarlo riceve una propulsione talmente potente non solo da farlo dimagrire forzatamente ma da fargli sfondare con la testa prima il muro dell'abitazione del dottore, poi il muro che bloccava l'accesso alla montagna e poi la pancia di un Grassammello, che vomitando un Biancammello fa cadere e sfracellare per terra il Professore che, a causa dell'impatto, vede il gluteo abnorme (e pigro) di un Biancammello schiacciargli inesorabilmente il volto. Finalmente liberato da tale dolore a causa dell'odore opprimente della dissenteria, Giancarlo dovrà convivere per sempre con la sua faccia allungata e, ripreso lo zaino con all'interno le provviste per la vita, ricomincia a camminare analizzando stavolta gli animali obesi nei paraggi, cercando di capire se la presenza di un nutrizionista sia una coincidenza o una cosa voluta dal governo. Travolto da questo dubbio esistenziale il suo viaggio continua.

Ricerche

Terza parte: Disastro in spiaggia

Una volta compresa la natura dell'habitat dei Grassammelli, Giancarlo continua ad osservare il bioma montano e, nel farlo, si imbatte in altre forme di vita deformi, come Lungammelli. Aperta la strada oltre la montagna, Giancarlo raggiunge la vicina spiaggia, rinomata per la sua presenza di feci di piccioni. Alquanto imbarazzato e inquietato dalla mancanza di bagnini e/o netturbini, il professore continua la propria passeggiata facendo parkour tra le pozzanghere bianche. Prendendone non poche, l'uomo schiacciato dal peso della cultura vede per la prima volta delle società organizzate di Cammelli, se non fosse che queste, specialmente nella zona balneabile, erano particolarmente selvagge: gli Ungammelli, con clave e forconi inseguono il poveretto come se avessero roganizzato delle risse e spesso, venendo colpito, latra in cerca di aiuto. Per qualche ora Giancarlo non riesce a trovare rifugio e pensa addirittura alla morte, fin quando Bob, che stava passando per caso per di lì, investe una dozzina di teppisti con una Lamborghini©™, salvandogli la vita. Il professore, quindi, non esita a fuggire e a procedere oltre, dove quella civiltà così sviluppata che aveva conosciuto all'inizio procede a sfumare sempre più e a diventare più un miraggio che una realtà.

Ricerche

Quarta parte: Il rapimento

Fuggendo come un forsennato, Giancarlo si imbatte in una strettoia malfamata fatta di senzatetto, cammelli a forma di bicchieri e annaffiatoi utilizzati per portare i soldi raccolti nel corso delle giornate fatte di maratone di elemosina. Quando Giancarlo giunge presso un clochard, però, siccome il professore si dimostra particolarmente fortunello, si imbatte in una influencer bionda e di mezza età che chiede se Giancarlo voglia avvalersi del suo buon cuore per consegnare uno dei suoi innumerevoli 5€ al barbone. Alla minima esitazione la presentatrice si offende così tanto da averlo interpretato come un gesto di complicità criminale fra i due e crede che i due siano collusi con il narcotraffico e, per questo, impugnando un telefono cellulare retrò chiama una pattuglia di carabinieri e vigili urbani per arrestare l'individuo. Nel processo, il professore deve sventare una mandria di agenti inferociti che (similmente a quanto è esattamente accaduto qualche secondo prima in spiaggia) mette a rischio la sua vita. A salvarlo, stavolta, sarà una ciurma di Cammelli pirati, che ruberanno i soldi del barbone ed il professore, mettendolo a tacere e portandolo dall'altra parte del mare. 

Ricerche

Quinta parte: Approdo sull'isola

Sulla nave, alquanto costernato, Giancarlo si appella ad ogni Santo in sua conoscenza. Fra questi, invoca l'aiuto di Bob, chiedendo che non venga affettato dai pirati per diventare un uovo alla coque.

Il suo desiderio viene esaurito, ma comunque il tutto non gli risparmia lo stress psicofisico, che lo induce ad urlare per tutta l'ora del tragitto come un ossesso. A farlo tacere saranno due segni: prima la risposta di Santa Manola da Nola che, anch'ella vicina ai Santi perché costantemente in punto di morte per la sua pressione sanguigna anormale, e poi lo schiaffo del capitano, che con il suo uncino prima lo sfregia in faccia e poi sul gluteo sinistro (già provato delle innumerevoli operazioni chirurgiche subite negli anni).

Lo storico è allo stremo delle forze ma deve continuare in nome della scienza: chiede al capitano dove si trovi, dove siano diretti, cosa voglia da lui, ma il cammello, in tutta risposta, risponde: "AAAGHAAAGHARGH! (Ma io che diamine ne so, scusi?! Mi faccia il piacere di tacere e risparmiare il fiato per quando la daremo in pasto alle anguille a voltaggio 220 W!)".

Angosciato dalle parole del Cammello, Giancarlo può solo segnare tutta la tragedia greca sul suo taccuino e continuare a soffrire: sarà l'insegna "Benvenuti alla amstrdam ulteriore!" a fargli capire che ha veramente ma veramente sgarrato.

Tuttavia, allettato dall'idea di partire per un posto che non ha mai visitato prima lo induce a continuare: la prima attrazione, il Palazzo delle Distorsioni, lo intrattiene con gli specchi ed i cammelli deformi e ne esce con una tale emicrania da dover chiedere un taxi all'ospedale psichiatrico più vicino. Quando sale sul taxi, ed il tassista ascolta la richiesta, lo scarica per una collina e lo costringe ad andare in giro alla ricerca di qualcosa che non sia erba e terriccio.

Ricerche

Sesta parte: Ritorno alla realtà

Giancarlo sviene. Si risveglia dopo qualche oretta all'ingresso del Palazzo delle Distorsioni che ha lasciato qualche tempo prima. Confuso sul se tutto ciò che ha vissuto si tratti solo di un sogno e se tornando a casa possa percepire lo stipendio senza dover lavorare come un penato dell'Inferno, l'erudito tormentato si rialza e, stavolta, decide di fare qualcosa di più sensato: chiedere indicazioni.

Attorno a sé, però, ci sono solo cammelli e nessun Unga Bunga.

Entrando nel palazzo e chiedendo indicazioni ad un Cammello distorto, riceve una rivelazione shock: lui si trova in un gigantesco Camel Resort e, all'uscita del Palazzo, troverà la dimora di decine e decine di cammelli diversi.

Convinto di aver finalmente centrato il segno, Giancarlo tira un sospiro di sollievo e, lasciata l'attrazione, può finalmente redigere una scaletta più dettagliata. Oltre alcuni chioschi di cammelli a forma di cibo (ma non commestibile, purtroppo), l'uomo schiacciato s'imbatte in un luogo alquanto strano: una foresta particolarmente fitta con delle strane luci verdi e viola. Entrando fra le tenebre, Giancarlo vede delle strane sagome nere scorrazzare in giro e, avvicinandosi verso le luci, dei cammelli fluorescenti, che lo sbalordiscono: dinnanzi a sé Giancarlo trova un complesso templare particolarmente vasto con alcune capanne costruite alla bell'e meglio con i ceppi di legno. Trovata finalmente una società normale di cammelli selvatici, lo storico non riesce a pensare all'idea di non dover rischiare nuovamente la vita e, da vero e proprio temerario, decide, nonostante le urla di delirio generale dei presenti, di entrare in uno dei quei luoghi sconosciuti.

Ricerche

Settima parte: Caccia al tesoro

Entrato nel tempio dei Cammelli della foresta, subito le cose non prendono un buon risvolto: il professore, infatti, non ci vede nulla e cammina in linea retta sperando di trovare qualunque cosa. Arrivato in fondo, un altarino con un tesoro conserva un lingotto d'oro in bella vista, con tanto di torce a muro e light-ring per tiktokers ad inquadrarlo.

Alquanto insospettito, Giancarlo decide di allontanarsi il prima possibile e, per questo, ruba un anello di luce per poterci vedere all'uscita.

Nel farlo, però, stacca la spina a sciuco a cui era collegato e innesca un meccanismo che risveglia il Cammello fantasma che stava facendo la guardia alla roba per l'illuminazione (costavano 70€ l'uno).

Le urla si moltiplicano e a Giancarlo sanguinano le orecchie. Portandosi via il light-ring, il professore viene inseguito da un esercito (il terzo) del selfie che impugna (e si fa accompagnare) da Cammelli a forma di telefono cellulare per riprendere il tutto e bandire il professore da qualunque social media. La situazione sfugge di mano e Giancarlo è costretto a camminare sperando di far stancare gli inseguitori. Dopo qualche kilometro riesce a seminare i propri aguzzini e a raggiungere una prateria particolarmente pacifica su cui si stende e sviene per un attacco d'asma. Risvegliatosi il giorno dopo, scopre di essere ricoperto di feci di Cammello pianta e, alquanto schifato, vomita e sviene nuovamente. Il giorno dopo ancora, si ritrova in una montagna di feci in fiamme provenienti da Cammelli di fuoco e vomita ancora e sviene nuovamente. Il giorno dopo il secondo, stanco di svenire, Giancarlo defeca e crea un tunnel di prodotti della toilette per uscire.

Coperto dal vomito del pubblico, Giancarlo, che sente di aver perso la propria dignità d'uomo, riesce finalmente a trovare un lago dove lavarsi e purificarsi dei propri peccati ed appellandosi a Santa Manola da Nola riesce a trovare la forza di interrogare gli amici pianta e gli amici infuocati. Da loro trova una vegetazione tutt'uno con la città e dei campetti da calcio misti a ring per il pugilato, case per i cammelli uccellini ed un buco in un vulcano dove si è schiantata una nave da crociera. Decidendo di investigare, Giancarlo si dirige verso l'incidente stradale (anzi, marittimo) e vede una mandria di Cammelli giganti aiutati da dei Cammelli a forma di aspirapolvere intenti a ripulire il tutto. Scoperto da loro, però, i giganti latrano e attirano l'attenzione dei pirati della nave, che si rivelano essere gli stessi del precedente rapimento che, stavolta, per vendicarsi del fatto che non sappiano come usare i 5€ del barbone e, dunque, si sentono oltraggiati e derisi, vogliono gettarlo nel cratere del vulcano, che pullula di Cammelli infuocati e demoniaci (e moche di caffé, particolarmente accaldate e amare, perché prive di zucchero).

Ricerche

Ottava parte: Il picco del viaggio

Portato come un salamino dai Cammelli pirateschi, il professore non ce la fa più e dopo aver camminato per due chilometri in altezza chiede a Santa Manola di aiutarlo e lasciarlo finalmente in pace. La Santa, quasi come chiamata personalmente in causa, decide (anche se in realtà il tutto è solo una coincidenza) di inviare dei Cammelli arrabbiati a stendere i mercenari a colpi di karate e taekwondo. Anche se Giancarlo inizialmente descrive il tutto come un miracolo, raggiunta la cima per analizzare cosa si trovasse lì, comprende semplicemente che, al di sotto del vulcano, vi è una città abitata dalle specie calde e, fra queste, vi sono anche gli individui irati col mondo perché semplicemente metaforicamente accaldati nel profondo.

Discendendo per poter completare i propri studi, riesce a ricevere informazioni vitali da un animale diverso dal solito, con un cappello a cilindro, un monocolo e, stranamente, il dono della parola.

Da lui, comprende che la sua stirpe di cammelli riccastri regna indiscussa nel territorio del Resort e che la sua reggia si trova all'interno del cratere, tra cascate di lava e cammelli col becco che fanno coreografie di zumba. Incantato, il professore chiede al suo salvatore informazioni sulla sua vita e, soprattutto, se può tornare alla sua patria. Accolto presso la reggia dei cammelli ricchi e intrattenuto dalle freddure e dalle esibizioni dei giullari, rigorosamente quadrupedi color arancio, l'Odissea di Giancarlo può finalmente volgere al termine e, con sé, le proprie ansie.

Carriera

Quando Giancarlo torna finalmente a casa, viene accolto come la seconda venuta del Messia. Sua madre, rimasta in pensiero per mesi, l'aveva ormai dato per morto e aveva già affittato una cappella di famiglia. Apprezzato il gesto, Giancarlo le sputa in un occhio e, per ripicca, la fa soffrire abbracciando soltanto Bob, che è l'unico di avere avuto la decenza umana di conservare la fiducia in lui.

Di ritorno, però, non riesce a contenere il senso di nostalgia e perdona la madre, a patto che richieda il rimborso per la tomba.

Passata qualche settimana, Giancarlo riceve due altri primati: il primo Guinness per l'avventura più lunga lontano da casa che un abitante di amstrdam abbia mai intrapreso, il premio per aver circumnavigato l'intero pianeta nel giro di tre mesi, e, dopo la pubblicazione della Cammellopedia, una bomboniera da Bob per il coraggio di aver voluto rischiare la vita una dozzina di volte.
All'inaugurazione dello studio di Giancarlo, che ha compreso ormai di essere diventato professore e non più storico, viene circondato da centinaia di Unga Bunga che gli conferiscono un terzo Guinness per il libro più di successo della storia.

Ad una settimana dall'inaugurazione, un firmacopie permetterà a Giancarlo di legittimare il proprio duro lavoro: è da questo momento che finalmente sarà felice di aver trovato la propria vocazione e la propria identità sociale.

Passati anni, Giancarlo va incontro ad un importante avvenimento che lo renderà una delle personalità più di spicco dell'intera città: la nascita e crescita di Cammello mario lo coinvolgerà talmente tanto che, colpito dal fatto che possa parlare nonostante non faccia parte della specie privilegiata che aveva trovato alla fine del proprio viaggio, continuerà i propri studi assistito da quello che divenne, indirettamente, il suo nuovo allievo.

Ormai diventato capace di intendere e di volere, su richiesta di Bob, il Cammello parlante diventa il sindaco della città ed egli stesso, quasi sentendosi in debito nei confronti dei suoi aiutanti nel corso della sua infanzia, lo elegge Professore Ufficiale della città. Insignito di questo ruolo, Giancarlo riceve innumerevoli onorificenze e decide, quindi, di regalare la copia originale della Cammellopedia al sindaco come segno di riconoscenza.

Onorificenze

ONORIFICENZE AL MERITO

🏆 Guinness dei Primati 15 agosto 1977 "Per la flatulenza più lunga del mondo" (Durata registrata; 7' 43'')

🏆 Guinness dei Primati 7 settembre 2000 "Per aver circumnavigato l'intero pianeta" (Tempo impiegato; 90 giorni)

🏆 Guinness dei Primati 14 settembre 2000 "Per il libro più di successo della storia" (Copie vendute nei primi tre giorni: 700 milioni di copie)

🎖 Professore di amstrdam "Per gli studi, l'opera di alfabetizzazione nazionale e la protezione della cultura e delle tradizioni."

Galleria

Curiosità

  • Sebbene sia noto il motivo per cui Giancarlo ha la testa piatta, sembrerebbe assurdo pensare che quest'ultima è completamente bianca. La ragione della natura pallida del volto di Giancarlo è dovuto a come la compressione dell'encefalo ha portato all'occlusione delle vene, che non facendo più circolare il sangue, hanno interrotto la circolazione sulla zona del cranio. Siccome, però, il cervello è caduto un po' sotto, anziché morire, Giancarlo ha semplicemente la scatola cranica un po' più in basso.

  • Nel gioco dedicato a Cammello mario e ai suoi pazzi compaesani, compare un dialogo in cui il Professore afferma di essere chiamato "Professor Cammello" per le sue gobbe, sebbene esse siano apparentemente inesistenti. In realtà, gli anni passati a studiare hanno deformato così tanto le vertebre di Giancarlo da averle leggermente spostate all'indietro, formando due piccolissime escrescenze che, se spinte verso l'interno, creano un rilassantissimo click simile allo scioccare delle falangi.

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