

Nasecchia nasce il 21 febbraio 1997 a Perugia, in Umbria. Lavora come guida turistica, avendo visitato tutti i musei più famosi d'Italia. Nel tempo libero è una poetessa nonché atleta. É un personaggio primario del gioco "7 Grand Uomo Calzamaglia" AKA "7 Grand Uomo Nudo".
Biografia
Infanzia
Nasecchia nasce il 21 febbraio 1997 a Perugia, in Umbria. A causa di una mutazione genetica, il suo braccio destro si era sviluppato affianco alla sua narice destra: nonostante questo, le sue capacità motorie e prensili non sono state intaccate. Da piccola era un prodigio: a 7 mesi impara a scrivere in italiano e latino, componendo svariati testi in versi, per poi vincere a 1 anno la medaglia d'oro nella corsa a ostacoli (abusiva) dei Giochi Olimpici Invernali di Nagano del 1998. A 5 anni diventa madrelingua di inglese e spagnolo, facendo un Erasmus a Málaga da sola, mentre a 6 anni, di ritorno dalla Spagna, si iscrive alla scuola primaria della sua città natale, ma avendo un Quoziente Intellettivo ben sopra la media, riesce a riceve l'accordo da parte del dirigente scolastico di poter direttamente frequentare il Liceo Classico "Et Saittella".
Biografia
Adolescenza
Nasecchia decide di sottoporsi al test di intelligenza nel 2004, alla tenera età di 7 anni. Il risultato dell'esame fu di 169, superando clamorosamente il celebre fisico tedesco Albert Einstein.
Conseguito il diploma con la lode a soli 11 anni, scrivendo una tesi circa la composizione chimica di una pizza ai quattro formaggi, coltiva la propria passione per la composizione poetica, affacciandosi al sonetto: sarà all'età di 14 anni che Nasecchia deciderà di iscriversi alla facoltà di storia dell'arte, per poter poi lavorare nel mondo del turismo, una delle sue passioni, sin dalla tenera età. Alternando poesia e studio, Nasecchia vive serenamente l'adolescenza, ricevendo soddisfazioni per il successo della sua carriera indipendente, nonché dal punto di vista scolastico: uscita dall'università, difatti, ha subito la possibilità di inseguire i suoi sogni e diventare guida turistica, consentendole di visitare i migliori borghi del suo Paese, fare esperienze, e guadagnare così tanto denaro da poter commissionare pure la creazione di una statuetta d'oro con la sua faccia (dalla grandezza di 20 cm).
Opere letterarie
Poesie
Nasecchia compone molte opere in tenera età. Realizza innumerevoli sonetti e composizioni minori, e nonostante la sua produzione sia particolarmente ampia, fra le opere più apprezzate ricordiamo Il compagno di giochi (1997), La grande corsa (1998), I Visigoti (2010) e Le ostriche asciutte (2011).
Opere letterarie
Temi delle poesie
Il compagno di giochi (1997), tratta il tema del tradimento che il suo compagno di giochi, Peduncolare, le ha arrecato: a seguito di un invito presso il parchetto locale, Nasecchia e Peduncolare si incontrano per giocare, ma quando cala la sera, ed il sole tramonta, i due sono costretti a tornare nelle loro corrispettive abitazioni. Quando però Nasecchia raccoglie tutti i suoi oggetti, scopre che il suo pupazzo di pezza Detella la mangiatrice di Nutella©™ era scomparso. Convinta che ciò si trattasse di uno scippo, si sentì talmente sbalordita, indignata e amareggiata da voler chiudere i contatti con il suo — ormai — ex migliore amico, senza rendersi conto, in realtà, che semplicemente l'aveva messo già in tasca.
La grande corsa (1998) è una poesia autobiografica ispirata alla competizione nella quale la poetessa prese parte nel 1998, alla tenera età di 12 mesi. Il testo concentra l'attenzione del lettore principalmente sulla tensione degli atleti, l'atmosfera emotiva generale e, soprattutto, al sentimento indescrivibile provato da Nasecchia al termine della gara. Il grande sforzo fisico provato dalla bambina fu talmente forte da inabilitarla per ben tre mesi, confortata però dalla soddisfazione dell'aver conseguito il gradino più alto del podio.
I Visigoti (2010) è un testo che si interroga sulla psicologia della poetessa, raccontando sé stessa in una raccolta di figure retoriche che accostano l'io lirico alla figura della popolazione germanica, per la quale, durante la frequentazione scolastica, ha provato fin da subito un forte senso di interesse, sia per la cultura che per le capacità di combattimento, che la poetessa paragona alla sua determinazione ed alla sua vita movimentata sin dalla nascita, dimostrando le tensioni e le responsabilità che dipendono dalla vita da prodigio.
Le ostriche asciutte (2011) costituisce l'ultimo capitolo della cosiddetta Tetralogia nasale. Quest'ultima poesia descrive le dinamiche di un'uscita serale di sabato, datata nel periodo in cui Nasecchia era con le sue amiche spagnole, durante la frequentazione dell'Erasmus, presso il ristorante locale "Mis hijos son marineros". Dopo aver ordinato delle ostriche, la poetessa si rende conto della mancanza di qualsivoglia forma di condimento, rendendo la sua ordinazione pressoché completamente secca. A seguito di un rischio elevato di soffocamento della poetessa, e dopo aver denunciato l'accaduto, da cui ne consegue un battibecco molto acceso con il responsabile, egli si avvale del fittizio diritto di usare l'appellativo "nasona": l'ira acceca la ragazza, che raccogliendo a sé la sua forza da atleta professionista sin dalla nascita, spezza il braccio dell'imprenditore e appicca il fuoco al locale, destando l'approvazione dei clienti che urlano in coro: "¡Lo hiciste muy bien!".
