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” Da Tulipedia, l'enciclopedia olandese 

Ocram Gutmann è un noto pinguino imprenditore e business man. Nato a Capodimonte il 17 ottobre 1987, è noto come il fondatore de "I Pinguini di Capodimonte", tutore di Narciso e della sua fidanzata e complice Camelia, e, un tempo, sovrintendente di Ciabatta.

Biografia

Infanzia

Ocram Gutmann nasce il 17 ottobre 1987 a Capodimonte.

La nascita di Ocram avviene tra gli alberi del bosco cittadino da un uovo deposto da una pinguina selvatica giunta nella città di Napoli da un camion danese che l'avrebbe portata in uno zoo.

Ocram, dunque, vede la luce solo per miracolo, siccome l'uovo è stato portato nel bosco grazie al vento, che lo ha fatto prima rotolare su dei piccioni, tramortendoli per l'Autostrada del Sole (solo il Creatore sa che fine hanno fatto), e poi per tutta la strada fino al bosco, fino a depositarsi sotto un albero al riparo da degli scoiattoli di Campobasso.

Ocram, secondo il fenomeno dell'imprinting, dovrebbe indentificare come madre la prima persona o animale che vede nel giro dei primi 10 minuti di vita, ma non essendo riuscito a vedere nessuno, intuisce che o non ha madre o è madre di sé stesso.

Di conseguenza il piccolo Ocram nasce senza nome, senza arte né parte, e si ciba dell'erba su cui è nato (masticandolo con una tale veemenza da finire per mangiare pure il terreno e le rocce sotterrate a mezzo chilometro di profondità da lui).

Quando dopo qualche settimana viene avvistato da dei passanti, Ocram, nel frattempo, ha imparato a deambulare e corre verso chi lo nota per la prima volta tentando di scegliere una madre che possa accoglierlo.

I primi tentativi non vanno bene, e riceve prima dei calci sul petto o viene scacciato con le urla a ultrasuoni delle dodicenni partenopee, e dopo un mese riesce a sviluppare un becco con annessa motosega che possa permettergli di tritare l'erba e ingerirla senza rischiare costantemente di strozzarsi.

Dopo finalmente due mesi di vita, quindi, facendo rumore con il suo becco a trombetta (dal suono caratteristico), Ocram viene accolto quand'è ancora un pargolo da un immigrato di origini ghanesi che però prova a mangiarlo.

Dopo due mesi e mezzo, viene attirato da un malintenzionato che prova ad assopirlo per poterlo affettare e vendere in una pescheria locale, ma consapevole che i pinguini non sono specie ittiche, decide, dopo averlo addormentato, di rimetterlo nel cestino dell'umido dove l'aveva ritrovato (stava cercando del cibo).

A tre mesi, stanco di essere circoscritto entro i cinque metri quadrati del parco, decide di correre verso il Nord-Italia alla ricerca della mamma, e riesce a rintracciare la madre inseguendo i camion che avrebbero dovuto trasportare altri animali, come lei, altrove.

Prima Ocram raggiunge Potenza, poi, avendo sbagliato direzione, va prima a Roma e poi a Rimini e riesce finalmente a trovare un suo simile a Portofino: quando però cerca di comunicare a versi con il pinguino che ha davanti, capisce che in realtà quello è suo cugino e che sua madre è a Pescara, e per questo si fa lanciare lì da un gorilla lì vicino affinché il getto possa far implodere la gabbia e liberare la madre.

Nel processo, però, Ocram ricorda il funzionamento della fisica, e quando sbatte contro la gabbia, finisce in un coma di due anni, durante i quali, nel frattempo, la madre lo ritrova, si sposa con un tricheco cinquantenne particolarmente benestante e tutti e tre vanno a vivere ad Amalfi. Infine, da gold digger professionista, la madre divorzia e ruba la metà del patrimonio del marito, garantendo a Ocram di vivere come si deve.

Biografia

Adolescenza

Ocram, vive il periodo della sua preadolescenza in maniera alquanto travagliata, essendo infatti provato dal trauma che ha vissuto dopo il coma.

Avendo compreso la natura inospitale del mondo in cui è nato e della sfacciataggine e saccenteria delle persone estranee che non saranno mai disposte a sacrificare il proprio tempo per la salvezza altrui, Ocram, che nel frattempo non ha ancora un nome, inizia a coltivare l'idea che bisogna mettere in pratica la legge del più forte, convinto che siccome egli era riuscito a trovare la madre dopo essersi mobilitato per sé che questa sua visione del mondo rappresenti quella corretta.

Inizialmente, quindi, Ocram crede che solo lui e la sua famiglia siano degni di una vita serena, ed esordisce il percorso scolastico in maniera tutt'altro che brillante, essendo coinvolto in innumerevoli episodi di bullismo.

La madre, nel frattempo, prova a insegnargli i valori dell'indipendenza e della capacità di preminenza, e cerca di fargli capire che, sì, se si hanno tanti nemici è perché si è distinti, ma anche che averne troppi può essere un ostacolo, e per questo il piccolo pinguino si vede sempre più interessato alla Storia, al modo in cui grandi comandanti come Cesare o Napoleone Bonaparte si affacciarono alla guerra e, soprattutto, come il loro regime cadde per poter comprendere i segreti del comando.

Durante questo processo, però, la psicologia di Ocram va deteriorandosi sempre più, e con la compresenza dell'odio verso il prossimo con il desiderio di conoscenza, la sua situazione si complica e ne risulta un'accozzaglia confusa di pensieri traducibile nell'ossessione per la ricerca della perfezione.

Il pinguino, infatti, capisce dalla propria esperienza che il veicolo per controllare il prossimo è l'ignoranza, e soltanto essendo sapienti che si può controllare un asino di natura: i suoi piani vengono messi in pratica mediante alle sue capacità di diffondere pettegolezzi in tutta la scuola, e Ocram decide di sfruttare l'occasione che ha davanti per trasformare la sua fobia per gli errori nella creazione del suo regno che abbia come sudditi tutti i pinguini e gli stolti del mondo.

Prima con qualche baita nel Parco di Capodimonte e poi con il volantinaggio di propaganda nelle scuole che frequentò nel suo percorso, l'allora autoproclamato Onorevole non riusciva ad accalappiare nuovi adepti, e vede quest'odio che riversa nei confronti del prossimo alimentarsi sempre più.

Per motivi burocratici, il pinguino chiede finalmente alla madre che possa ricevere un nome e lei, colta alla sprovvista, decide di dargli il nome che noi tutti conosciamo: ottenuto il diploma e laureatosi in Economia e Commercio, il disegno per la creazione de I Pinguini di Capodimonte ha inizio, e con sé, la formazione di un monopolio commerciale fatto di detersivi sfusi di giorno, e pinguini clandestini di notte.

I Pinguini di Capodimonte

Le origini

Il motivo per cui Ocram, paradossalmente, inizia a vendere pinguini clandestinamente è per un doppio fine: per proprio tornaconto e per indurre i "prodotti" a vivere la sua stessa esperienza, affinché, come lui, vivano il trauma della selezione naturale e ricordandosi di lui possano unirlo nella realizzazione del suo dominio sfeniscide.

Ocram, dunque, è un uomo corrotto e si trova in costante pericolo perché sotto il riflettore della legge.

Per poter continuare a finanziare il proprio regno, decide allora di rischiare di più e di iniziare a vendere anche gli esemplari più costosi.

Fra questi uno dei suoi sicari gli consiglia di vendere un pinguino noto principalmente per il proprio ruolo di spicco, Polenta Valsugana, il cui tratto peculiare era l'intraprendenza che lo accomunava con colui che lo avrebbe venduto. Attratto da questa caratteristica inusuale, Ocram decide allora di catapultarsi a casa sua, dopo aver ordinato a dei suoi clienti di impiantargli un chip con la geolocalizzazione nel suo cranio e poterlo rintracciare.

Si scopre, però, che quel Polenta Valsugana che Ocram stava tanto cercando non era altri che il Maresciallo Mariolone Bubbarello, e che, in realtà, i suoi clienti avevano tradito il loro uomo d'affari portandolo verso quello stesso uomo che voleva farlo arrestare.

Illuso, però, il businessman si vede convinto di avere davanti la sua preda, benché, a tutti gli effetti, avesse soltanto un tizio vestito da hot dog. Di seguito viene riportata la testimonianza del Maresciallo dinnanzi all'arrivo di quello che gli sembrava un Testimone di Geova particolarmente invadente.

"Era il 19 ottobre dell'anno della terza media, ne ho un ricordo vivido. Mentre io e SaMoo stavamo giocando al Monopoly©™ (ma siccome l'avevamo comprato a Mosca era un Comunisty), sentiamo bussare alla porta: era proprio lui. Era in giacca e cravatta, e con quel becco a trombetta metteva un'ansia assurda, non tanto per la fisionomia del soggetto, ma per quel che diceva: "Sono venuto a prendere il pinguino che mi spetta", "Il GPS mi ha portato qui.", "Datemi il mio affare.", ed io continuavo a chiedermi cosa volesse. Pensavo fosse un venditore ambulante, di quelli che al telefono li puoi solo insultare e che vengono dal vivo consapevoli che, il massimo che puoi fargli, è sbattergli la porta in faccia: ci scherzai un po', con SaMoo che nel frattempo si adirava perché quel caso umano lo chiamava per nome e cognome. Il delirio di quella serata era talmente grande che pensai "Vediamo dove vuole andare a parare" e ascoltai la sua solfa: quello che ascoltai fu agghiacciante... " "«Mi è stato detto che qui si trova un pinguino particolarmente ribelle, ma anche molto raro: il suo nome è Polenta Valsugana e vale perlomeno qualche migliaio. Consegnatemi il pinguino o ricorrerò alla forza.»" "SaMoo aveva provato a capire a chi si riferisse, e la risposta, purtroppo, era anche alquanto scontata: Polenta Valsugana ero io." "Ho provato in tutti i modi a dissuadere quel molesto sfeniscida, ma niente da fare. Gli ho pure dato un ceffone a man rovescia, ma quello ha ricambiato, lo scostumato!" "Dopo un'oretta, quando SaMoo gli ha dato un calcio nel fondoschiena, è tornato con un suo amico di forma estremamente rotonda e con un sorrisino beffardo e con un sacco di iuta mi ci ha ficcato dentro e mi ha rapito nel suo rifugio a Capodimonte. Lì ho collaborato per qualche minuto, perché mi aveva promesso che se gli avessi fatto la proiezione ortogonale di quattro baite per le sue fazioni mi avrebbe lasciato andare, e così fece. Dopo aver fatto un moonwalk con il sacco di iuta (con me dentro) Ocram ha detto !icredevirrA e se n'è andato. Sono ancora provato da quell'esperienza."

Ocram, quindi, per qualche motivo non noto allo scibile umano, riesce a sfruttare la foga del momento per fare in modo che non finisca in galera, e riesce anzi a sfruttare quello stesso uomo fedele alle forze dell'ordine per costruire il suo regno. I Pinguini di Capodimonte hanno inizio.

Con un po' di buona volontà, con l'ingaggio del custode del parco, il Signor Ferdinando Esposito, e dopo aver rintracciato alcune genti a caso e averle rinchiuse nelle baite, assegnò loro una fazione e li costrinse a partecipare a delle Stagioni, che non rappresentassero null'altro che un diversivo per permettere al loro capo di guadagnare tempo e altre reclute per conquistare prima la città, poi la Regione Campania ed infine l'intera Italia, e, perché no, l'Europa e tutto il Pianeta (anche se si fermò nel rogito alla Campania perché, al terzo punto, anche il notaio gli bastonò le pinne).

Stagione 0

Dopo aver fondato I Pinguini di Capodimonte, Ocram Gutmann sfrutta le proiezioni ortogonali del Maresciallo per costruire a mano delle baite in legno e paglia particolarmente scadenti e pericolanti (con annesso muschio).

Dopo aver accalappiato tre persone a caso, un pinguino in carne, un pinguino basso ed un pinguino malato di mente, per caso viene incluso nella situazione anche SaMoo, che stava passando lì per caso.

All'inizio, sentendosi al settimo cielo, Ocram Gutmann, dall'alto del suo palco realizzato in scatole di cartone, illustra le regole, la storia (inesistente) del suo Impero e come partecipare ad una fazione per accrescere il prestigio di sé e della propria squadra.

Dopo dieci minuti, si decidono le squadre: pinguino in carne e basso nella fazione rossa, SaMoo nella fazione blu ed il pinguino malato nello scantinato, siccome quest'ultimo era morto dopo quattro secondi per via delle esalazioni di muffa.

Dopo aver registrato il primo nome e averlo cancellato dall'anagrafe (avendolo scritto a matita), Ocram può finalmente dare inizio alla festa, fin quando però non si rende conto di un importante particolare: chiudere il parco per impedire che le reclute scappino.

Il businessman riporta lì il Maresciallo/Polenta Valsugana, lo obbliga a diventare il suo sostituto (aspettando il momento in cui sarebbe riuscito a trovare un acquirente) e lo fa entrare (contro la sua volontà) nella fazione rossa.

Costretto a sopportare i compagni di squadra, Mariolone Bubbarello non può far altro che sputare nell'occhio di entrambi per poter passare del tempo con il suo compagno di giochi, per il quale finirà per fare il tifo.

Stagione 1

La prima Stagione de I Pinguini di Capodimonte intitolata Prologo Antartico, è principalmente un riempitivo ed una grande sfida per un inesperto Ocram Gutmann che non sa ancora, a differenza della sua preda Valsugana, come intrattenere un pubblico.

La Stagione, quindi, siccome si basa sull'inviare il maggior numero di SMS (tariffa non inclusa nel prezzo), si basa soltanto sulla competitività dei suoi membri: il pinguino in carne, essendo dotato di neuroni altrettanto in forma come il suo padrone, è convinto che mandando messaggi senza senso possa accrescere la propria posizione, ma, in realtà, finisce solo per dimostrare di meritare una pensione di invalidità (e accompagnamento).

SaMoo, quindi, che scrive giusto per il gusto di vincerci qualcosa, deve combattere con le ingiurie del plebeo che ha dinnanzi (che riesce a mettere a tacere lanciandogli il compagno basso sul torace, facendogli vomitare una vertebra e gettandolo in un coma di una settimana, il tempo necessario per far finire la Stagione e aggiudicarsi il primo premio).
La prima Stagione, dunque, è vinta dalla fazione blu, e quella successiva rappresenta una nuova occasione per tutti di rifarsi (tranne che per il pinguino grasso, che ha perso la voglia e ora interviene solo quando non è interpellato nella conversazione).

Stagione 2

La seconda Stagione di Capodimonte è intitolata Corsa verso il trofeo e rappresenta per il fondatore del Regno un'occasione per monitorare le capacità di intuito e d'impulso dei suoi adepti.

La Stagione, dunque, si sarebbe svolta con le stesse caratteristiche della precedente, a patto che però si concludesse nel giro della metà del tempo. Tuttavia, Ocram Gutmann si ritrova alquanto deluso, siccome, nel frattempo, il pinguino basso ha iniziato ad infierire nei confronti dei presenti, finendo per ricevere costanti denunce e multe che portano il punteggio totalizzato della Fazione Rossa sottozero (così come la voglia di Mariolone di restare nel loro team).

Per questa ragione, SaMoo, che nemmeno ci prova ad essere competitivo, finisce per vincere perché privo di una qualsivoglia forma di concorrenza, se è vero che il pinguino grasso, nel frattempo, stava ancora rosicando per la sconfitta precedente ed era troppo impegnato a piangere nel suo angolino e a rimuginare sulle scelte di vita che lo hanno condotto dinnanzi ad un essere a lui superiore di miglia.

La fazione blu, quindi, vince la seconda coppa con vergogna e si catapulta, con piacere, alla terza Stagione, con la consapevolezza che, nel frattempo, l'Avvocato Broccolo era stato introdotto nella gabbia di matti per la pura curiosità di sapere come si passa la vita lì (ma dura per molto poco, troppo poco).

Stagione 3

Con l'avvento della terza Stagione, detta Saison Révolutionnaire, viene introdotta la chat vocale (o, per meglio dire, vengono piantate delle cabine telefoniche in mezzo agli alberi).

SaMoo e Broccolo, approfittando degli studi, decidono dunque di appostarsi nelle cabine telefoniche per guadagnare punti mentre stavano sprecando la loro sanità mentale sui libri.

Se SaMoo vede i propri neuroni desiderare l'autocombustione spontanea, e Broccolo rimuginare se voler compromettere la propria fedina penale per far implodere la scuola o se reprimere la rabbia e spellarsi il gambo, nel frattempo il Mariolone, che approfitta dei suoi compagni defunti gettati nel cestino dell'umido, riesce, di soppiatto, a guadagnare punti a gogò grazie alla sua opera di telefonia intensiva notturna, che gli permette di guadagnare il quintuplo dei punti.

Infine, per poter salvaguardare la propria sanità mentale, Mariolone Bubbarello decide di fare l'impossibile: passare alla Fazione Gialla.

Il motivo di ciò è dovuto al lieto arrivo, durante la Stagione precedente, di Chiquito Bananito, un uomo di ventisette anni (allora) che, vestito da banana, era solito parlare di quanto il giallo sia bello (cosa non condivisa da SaMoo) e da come il potassio sia il senso della vita.

Il carisma dell'uomo-banana e la sua compagnia (caratterizzata dai giochetti e dalle battute sulla presunta parentela paterna tra lui e ogni essere vivente), induce il Mariolone a volersi alleare con lui, e la scelta si rivela vincente: di nascosto, infatti, Chiquito noleggia una cabina personale e riesce a guadagnare un punto al secondo e a far schizzare il loro punteggio.

Per la prima volta la fazione blu non è la prima, e sono i gialli a trionfare, 

ma, in concomitanza con questo cambiamento, SaMoo inizia a smettere di importarsene, banalmente perché vuole tornare a casa per mangiare un bel gelato alla vaniglia.

Stagione 4

I fondi accumulati nelle tre Stagioni precedenti consentono a Ocram di investire nella realizzazione di Caveau dove esporre un arsenale molto minaccioso ed una tesoreria. In maniera alquanto ironica, però, proprio quando al capo serve la compartecipazione di tutti per la Stagione della "Guerra per la Supremazia", tutti perdono la voglia di continuare e se ne tornano a casa gettando le spille che attestavano il loro ruolo di membri nell'abete più vicino.

Ocram, quindi, continua a organizzare delle altre Stagioni sperando di trovare delle nuove reclute, ma il tutto si rivela un flop: nel corso della Stagione, infatti, riesce a reclutare soltanto un uomo di mezza età in piena crisi, ma essendo necessario almeno un altro membro per poter partecipare, lo stesso Ocram finisce per entrare in una fazione per provare la propria idea, ma non ha il coraggio di smuovere la recluta dal suo pianto e quindi lo congeda prescrivendogli qualche farmaco per la tosse.

Stagione 5

Indotto a voler completare al più presto il proprio piano per la conquista territoriale della regione prima che il tutto si ritrovi irreversibile, Ocram decide di iniziare l'operazione militare sotto il nome di Clash of Penguins, letteralmente l'Assedio dei Pinguini.

Lo scopo è quello di conquistare l'intera Campania per poi (cosa non scritta nel regolamento) consegnare tutti i territori presi in possesso al capo.

Il tutto si sarebbe svolto mediante le armi accumulate nel Caveau, nonché con delle razzie ai danni delle personalità più di spicco delle città nei pressi della provincia partenopea, come vecchie di settant'anni particolarmente impiccione, del pane cafone o degli scappati di casa.

Tuttavia, ritrovandosi da solo, per non rischiare la galera Ocram si vede costretto ad abiurare l'operazione e, prima di dire ufficialmente addio al proprio sogno, di organizzare con Chiquito Bananito un ultimo spiraglio di speranza: la sesta Stagione, che avrebbero organizzato entrambi, sarebbe stato un metodo apparentemente facile per accalappiare ultimi membri.

Stagione 6

Il Duello sul Ring Boschivo sarebbe stato una versione alternativa del pugilato tradizionale che avrebbe sfruttato la conformazione goffa dei pinguini per poter dare spettacolo e allettare il pubblico a entrare a far parte al regno di Ocram Gutmann.

Finendo soltanto per prendere cazzotti da Chiquito Bananito, che essendo un uomo normodotato, grande e vaccinato, era capace di difendersi da uno screanzato non-professionista, Ocram si vede umiliato vedendo la sua creazione più ambiziosa essere la causa della sua rovina. Benché il suo portafogli non fosse stato intaccato, perché nato e vissuto ricco, ciò che aveva perso era qualcosa di molto più prezioso: la dignità.

I Pinguini di Capodimonte

I postumi

Quando Ocram vede il proprio ritrovo di Capodimonte crollare si lascia tanto alle spalle: le innumerevoli conoscenze del suo viaggio si evolvono, alcuni in meglio, altri in peggio.

Ocram Gutmann, infatti, si vede costretto a congedare il custode Ferdinando (anche se, parlando francamente, fu il custode a rastrellargli la tiroide per poi lanciarlo via con una vanga sulla pinna), per poi dover preventivamente allontanare il bidello Ciabatta, perché incapace di potergli garantire vitto e alloggio stabile, soprattutto dopo che l'instabilità del suo regno lo aveva reso sempre più visibile agli occhi della polizia forestale.

Nel frattempo, dunque, Ocram deve ritornare nella sua villa da capomafia ad Amalfi, mentre deve anche accudire ad un piccolo fiore di campo, Narciso, che aveva trovato per strada e che aveva educato alle sue pratiche non ortodosse di corruzione e sequestro di pinguini.

L'educazione nel figlio, la necessità di mantenerlo e di reggere, nel frattempo, il suo rapporto amoroso con un fiore da giardino molto più raffinato di lui, ovvero Camelia, lo induce a rivedere in quel figlio che ha accolto l'immagine della sua successione dinastica.

Impero Duraruzo

Ricerca di vendetta

Ocram ricerca una possibilità per potersi riprendere dal fiasco de I Pinguini di Capodimonte e decide di centrare il bersaglio: decide di inseguire il Maresciallo Bubbarello per poter sabotare i suoi piani e condurlo in quello stesso limbo di disperazione in cui è stato brutalmente gettato.

L'oltraggio che induce il businessman a vendicarsi di Polenta Valsugana è come, nonostante lui non avesse ancora capito che di quel pinguino non ce n'era mai stato l'ombra, lui stesse affermandosi più di colui che avrebbe dovuto venderlo, e questo karma nei suoi confronti lo conduce all'estremo: attinge all'ex-armeria del caveau e si dirige verso l'Isola Duraruza mediante un sottomarino.

Ciò che si trova davanti lo disgusta: una civiltà sempre più potente e prospera che, a differenza del suo piccolo spazio a Capodimonte, prometteva di estendersi sempre più.

Ocram Gutmann, in giacca e cravatta, si reca irato al cospetto del Maresciallo, che in quel momento era insignito della divisa da Generale Supremo e stava amministrando le armi dell'esercito.

Una breve colluttazione segue l'arrivo dello sfeniscide imperatore, che dopo aver rinfacciato la propria posizione al rivale, sfodera un'ascia e minaccia colui che ha di fronte di mozzargli il capo.

Il guanto di battaglia è stato tirato ed il livido sullo zigomo dell'Irlandese non può restare impunito: i due decidono di sfidarsi a duello. Il vincitore sarebbe stato schiavizzato.

SaMoo non riesce quasi a stare al passo, perché il tutto si sussegue nel giro di qualche secondo, e nel frattempo si doveva occupare di un Bruco Gianluco troppo occupato ad infierire.

La spada lucente del Maresciallo si sarebbe scontrato con la spietata ascia di un pinguino assetato di sangue che, prima abituato alla nobiltà e alla superbia, era diventato una iena assetata di sangue, una bestia più che uomo.

La lotta si consuma in maniera totalmente inaspettata: Ocram prova a sferrare un fendente, ma i riflessi del Maresciallo lo inducono a conficcare il ferro nell'avversario prima che quest'ultimo possa abbassare la lama sul cranio del nemico e porre fine alla sua carriera.

La spalla di Ocram è il punto dove la spada di quell'oggetto che tanto voleva vendere all'asta lo condanna a passare da carnefice a vittima, e a combattere al suo servizio per qualche piccolo conflitto, fin quando, di nascosto, non sarebbe fuggito nuovamente ad Amalfi per costruire un imponente castello di cartone, reggia di quello che si prospettava essere il nuovo impero sfeniscide.

Tulipano Land

Ricerca di vendetta (parte 2)

Dopo l'ulteriore smacco, Ocram Gutmann vede il suo rivale formare delle competizioni con lo stesso nome e le stesse modalità dei suoi ex-Pinguini di Capodimonte, e la cosa lo irrita più che mai.

Convinto di dover fare qualcosa, nel momento in cui viene a sapere che il Bubbarello ed il Pontefice, assieme a Tulipano Gianpierpaolo, si sono stabiliti presso l'Isola di Tulipano Land, decide di spostare il proprio castello con un elicottero (sfruttando il basso peso specifico del cartone) e di stabilirlo presso le Fresche Frasche.

Il tutto non viene scoperto dalle forze dell'ordine fin quando queste ultime non vengono aizzate da un episodio in particolare, direttamente studiato dal Pinguino: egli, infatti, manda il figlio Narciso, ormai diventato apprendista del crimine, assieme alla compagna fuorilegge Camelia per poter conquistare il Regno e renderlo così di loro proprietà come vendetta silenziosa e dolorosa nei confronti del rivale boschivo.

Benché Ocram riponesse tanta fiducia nel figlio e lo avesse mandato dritto presso i sotterranei del quartier generale dei suoi nemici, quando capisce che ha raggiunto il capolinea e si trova in carcere, studia un piano di riserva: una guerra di logoramento.

Ormai per Ocram l'importante non è più vincere ma sfinire il nemico, e per questo decide a tutti i costi di azzerare la loro pazienza sperando nella resa, consapevole che lui di certo non è disposto ad essere umiliato, non di nuovo.

Inizialmente, dunque, riesce a far evadere i complici e a pressare i loro attacchi ai danni della Squadra avversaria, che, tuttavia, si rivela sempre in vantaggio. In seguito, per poter centrare nel segno, decide di inviare dei sicari che rapiscano Tulipano e inducano il Maresciallo e Sua Santità a sottomettersi a lui: i due, però, in tutta risposta, decidono non soltanto di sbarazzarsi dei suoi aguzzini per recuperare il Principe, ma persino di andare a saccheggiare il Castello approfittando dell'assenza del Sovrano senza arte né parte.

Sarà durante questa razzia che verrà rubata la Pietra Onirica, che il Pinguino aveva reperito durante una campagna di furti altrove nel regno e che Ocram aveva conservato credendo, a giudicare dal proprio aspetto, che potesse essere costoso.

Quando Ocram però si ritrova senza il suo tesoro, non può far altro che continuare a regnare nel suo piccolo podere fra gli alberi e sperare che il ritorno dei suoi nemici gli permetta di avere un'ulteriore occasione di riscatto. Attualmente Ocram ha avuto soltanto una lotta diretta con i compagni del suo arcinemico: una battaglia con delle macchine da guerra, di diverso colore, e dalla forma di triangolini per il succo di frutta.

I Mecha furono utilizzati proprio all'interno della dimora dello sfeniscide, radendola al suolo e costringendone il proprietario a doverla ricostruire.

Se dunque il Castello di Ocram non risiede più a Capodimonte, egli è fermamente convinto che lo spostamento a Tulipano Land rappresenti la scelta più importante per poter organizzare, quando i tempi sarà favorevole, un Colpo di Stato (anche se, finora, questo sogno è stato sempre e solo un'illusione).

Onorificenze

ONORIFICENZE ACCADEMICHE

📜 Diploma in Economia e Commercio Istituto Tecnico-Commerciale Alfonso Gallo

📜 Laurea in Economia e Commercio Università Federico II

Galleria

Curiosità

  • Il cognome di Ocram è ispirato a quello del creatore della serie di Pingu©™, Otmar Gutmann. Il suo nome, invece, è il contrario di quello del Maresciallo Mariolone Bubbarello perché è il suo doppëlganger. Ocram, infatti, è il sosia cattivo di Mariolone Bubbarello, ed è stato concepito da una famiglia e con una specie opposta alla sua. Se infatti il Maresciallo si chiama Macco, il Pinguino si chiama Ocram, e mentre il Bubbarellone Nazionale è vestito ed è molto colorato, Ocram invece è completamente grigio, a rispecchiare il suo carattere scorbutico e negativo contrapposto a quello scherzoso e nonsense della sua controparte sana di mente e dotata di pollici opponibili.

  • Ocram odia anche i propri Pinguini di Capodimonte perché lo hanno fatto sentire come una babysitter. Durante le Stagioni, infatti, è finito per fare delle ramanzine a delle reclute infantili che parlavano per il puro gusto di parlare e che poi, in maniera molto aggraziata, sono stati inviati nello scantinato del custode per poter ammuffire in silenzio. Da allora Ocram si è promesso che non avrebbe mai avuto figli, perché, citando testualmente, i neonati e i bambini stupidi sono troppo rumorosi.

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