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” Da Tulipedia, l'enciclopedia olandese 

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Luca, nato Lucas Cannavacciuolus Flatulentiæ, nasce il 16 maggio 218 a Tunisi sotto il dominio di Eliogabalo dei Severi.
Ha la patente da ritardato, è un petofono e comico professionista ed ha una laurea in Paninofilofagofobologia.
È inoltre sposato con Bartolomea e attualmente vive nelle tubature fognarie collegate con tutto il globo.
È uno dei personaggi primari del videogioco Il Fantasmino del Formaggino.

Biografia

Nascita ed etimologia

Luca nasce il 16 maggio 218, in un piccolo quartiere malfamato di Tunisi, quando essa si trovava sotto l'Impero Romano, dalla madre Pirita al-Assad, e Marco Aurelio Antonino III, entrambi guanciali per la carbonara.
Inizialmente Luca era destinato a disporre dell'antico sistema dei tria nomina¹, motivo per cui, sebbene oggi si chiami Luca, il suo nome originario era Lucas Cannavacciuolus Flatulentiae.
Il cognome, in realtà, non gli è originato da nessuno: gli è stato assegnato quando, al momento della nascita, fu schernito dal suono estremamente simile a quello di una scoreggia.
Tale reputazione segnò profondamente la sua vita, ma lui continuò a testa leggermente alta, perchè la sua conformazione cuscinoforme, che gli era stata ereditata dai genitori, gli aveva causato la cervicale e una parziale paralisi del collo.

¹Sistema onomastico riconosciuto a Roma a partire dagli Etruschi, costituito da prænomen (nome proprio della persona), nomen (nome di famiglia) e cognomen (ramo dell'albero genealogico).

Biografia

Afflictationes

Luca, a causa della sua formazione anatomica, non riesce ad instaurare alcuna amicizia e nemmeno ad avere alcun contatto con gli umani. Nel suo paesino è considerato così infimo che, al passaggio di un senatore, viene schiacciato diverse volte come fosse uno zerbino.

Per questo "onorevole" trattamento, riceve il certificato da ritardato patentato firmato dallo stesso imperatore in persona.

Luca, come ogni misero essere, chiede quindi ai genitori i motivi dell'astio che l'umanità gli sta rivolgendo ma viene sempre umiliato allo stesso modo: "Meus filius, tu es peior quam omnes servi.", Figliolo, tu sei peggiore di qualunque servo. [sottinteso: te lo meriti, disgraziato farabutto delinquente.].

Proprio per la sua penosa posizione viene denominato unico membro del ceto "Tapetum Pavimento", tappeto per il pavimento, zerbino, parquet [sottinteso: feccia dell'umanità], una denominazione che lo fa soffrire non poco.

Per poter ovviare al problema, pensa bene di recarsi presso un deposito di ferro vecchio per costruire una corazza a mo' di istrice per proteggersi dai sentori pretenziosi e baldanzosi.

Quando, il giorno successivo, Luca viene calpestato nuovamente da un politico, il malcapitato viene trafitto da parte a parte, perdendo il piede, accasciandosi a terra, piangendo e bestemmiando Giove, subendo quindi la punizione divina (quarantasette passanti che lo prendono a calci nel gluteo destro).

Da allora, Luca non verrà mai più maltrattato (ma sarà ricercato dai conti palatini² dell'Imperatore, che sfasceranno periodicamente la sua casa per ripicca).

²Il termine conte palatino designa le guardie personali dell'imperatore. Esso è l'etimologia del termine "paladino" e, difatti, è stato utilizzato prettamente nell'Alto Medioevo per riferirsi all'ordine cavalleresco, di pari funzioni militari e socio-politiche.

Biografia

Istruzione

Luca, all'età di 4 anni frequenta la scuola elementare del quartiere malfamato di origine.
Lì apprende la scrittura con lo stilo, ma a causa della sua conformazione, è capace di scrivere soltanto impugnando la penna con la bocca, ed ogni volta che muove troppo la testa verso sinistra o verso destra, aziona il suo corpo da cuscinetto scoreggione, causando un peto puzzolente e rumoroso.
A causa di tali "manovre sbagliate", Luca subisce punizioni fisiche: una delle punizioni più usate è la bacchetta sulle mani. Ma sorgono diversi problemi: Luca non possiede mani, quindi la docente gli bastona la schiena, dove vi era rimasta incollata la trappola degli orsi.
Una delle innumerevoli volte in cui Luca subisce la pena capitale, la trappola scatta malauguratamente, spezzando la bacchetta della docente che, per questo, gli infligge due punizioni simultanee.
In primis viene costretto a camminare sui tizzoni ardenti, in secundis a frantumare davanti al Senato ogni singolo pezzo della sua trappola per orsi, perdendo qualunque difesa dalla minaccia del calpestamento.
Luca si dispiace molto, e mentre soffre sulle rocce roventi, sa che non possiede più i sesterzi³ necessari per comperare le cianfrusaglie per ricostruirlo.
Tornato a casa piangendo racconta tutto al padre, che puntualmente dà ragione alla docente. I giorni seguenti Luca sente ancora il peso di quelle infrazioni, e non avendo più la trappola per gli orsi il fenomeno del calpestamento si ripresenta, ma più amplificato. A causa del bullismo e dei continui calpestamenti decide di abbandonare la scuola, scelta che gli viene pesantemente criticata dal padre, che lo disconosce cancellando il suo nome che, all'anagrafe, era scritto a matita.
Luca, tuttavia, quando viene cacciato di casa a suon di peti, ricorda di aver appreso a scuola l'arte dell'esorcismo, motivo per cui, pronunciando per tre volte la formula "Esci pirito! Vade retro pirito di Satana!", riesce ad andare indietro nel tempo di 5 minuti.
Il suo nome resta all'anagrafe e i suoi lo amano ancora. Allora, per evitare che la realtà si ripeta, dice al padre che il suo bullo delle elementari lo ha chiamato un "Guanciale insipido". Il padre, sentendosi oltraggiato nell'anima, impugna la cintura e si reca nell'abitazione del bullo, assieme alla sua cerchia di schiavi e agli altri membri del suo clan mafioso, le "Carni Carnali", e fa implodere il ragazzo.

Luca finalmente è libero, e siccome i compagni sono venuti a conoscenza della fine brutale del loro compagno, il giorno successivo della vendetta del suo pater familias, i vigliacchi decidono dunque di integrare Luca nel loro gruppo.

³Moneta d'argento dell'Impero Romano.

Biografia

Il bivio

Completata l'educazione elementare, incontra per l'ultima volta la sua maestra Cornelia, a cui Luca si era legato molto.
Costei le suggerisce di laurearsi in Anatomia per diventare il primo scienziato dell'Impero Romano a conoscere la leggendaria scatola della risata di Virgilio: ciò avrebbe di certo fruttato un grande guadagno – e avrebbe accresciuto il quoziente intellettivo del diretto interessato – e, soprattutto, sarebbe stato un importante merito per un petofono, che, prima d'ora, non aveva mai avuto una tale occupazione nella storia dell'umanità.
Tuttavia, a vincere è la fobia cronica per coloro che mangiano quelli a cui piacciono i panini, che induce Luca a scegliere la facoltà di paninofilofagofobologia, un settore altamente retribuito e apprezzato.
Il problema principale, però, sta nel fatto che non riesce a tradire la fiducia dell'amata maestra, ragion per cui, dinnanzi al bivio più grande della sua vita, prende la scelta più difficile: l'anno sabbatico.
Il padre non condivide affatto la scelta (e ripensa alla funzione che il gladio avrebbe avuto se, trafiggendo il polmone sinistro di Luca, avesse salvato la dignità familiare) e, per questo, inizialmente si trova estremamente titubante sul cosa fare.
Ricordandosi, però, dell'accaduto in ambito scolastico, pone una tregua alle proteste e lascia fare il tutto a Luca, che si guadagna da vivere svolgendo dei lavoretti part-time per racimolare i sesterzi necessari per l'usufrutto di terre coltivabili finalizzate al lavoro di braccianti a lui subordinati che, così, possano accrescere la dignità sociale di Luca.


⁴In un noto cartone animato, la scatola della risata corrisponde al timbro vocale del riso. In questo caso, siccome Virgilio è illustre e, per questo, non lo si è mai sentito ridere, sentire la sua risata avrebbe significato avere su di sé il titolo di essere un Giullare con la G maiuscola a tal punto da far ridere un nobil uomo. Per quanto ciò possa sembrare una farsa, e quindi, qualcosa di negativo, in realtà Luca decide di concepirlo come qualcosa di buono, siccome, essendo un petofono, il senso della sua vita è far ridere.

Biografia

Labor (Trad.: Lavoro/Dolore)

I primi lavoretti che svolge sono deplorevoli per il buon costume della famiglia: Luca viene ingaggiato nella corte dell'Imperatore, ma non tra l'esercito come pensava, bensì per svolgere il ruolo dello schiavetto, il cui scopo è sventolare la palma sull'Imperatore (come nelle sitcom) sfruttando la forza della bocca (essendo, infatti, monco).

Il primo mese di lavoro passa, ma Luca non si sente soddisfatto: torna a casa piangendo con le labbra screpolate e la bocca arrossata. Fingendo di essere specializzato in Anatomia e Paninofilofagofobologia, decide di aprire uno studio abusivo, che dopo 14 minuti viene smantellato dai paladini dell'Imperatore, che vengono a sapere che ha lasciato la corte e, per ripicca, prima gli sputano in un occhio e poi sputano sulla baracca, poi sulle proprie spade, poi sulle macerie e infine sulla madre di Luca (innescando la sua reazione, che la induce a far sublimare il colpevole con un calcio rotante che gli fa volare il pancreas).

Luca, allora, per sfuggire alla morsa della legge, decide di comprare una capanna poco distante da quella dei genitori e delle terre coltivabili per soddisfare il suo sogno: Luca cerca altri schiavi – dato, che, illudendosi di avere abbastanza soldi, aveva avvelenato i precedenti con le proprie flatulenze – e li incarica di coltivare le onnipresenti barbabietole da zucchero.

Ben presto, però, per evitare che il tutto si ripeta, la plebe lo scorta, lo usa come toilette e lo getta nella fossa dell'immondizia (non differenziata).

Infastidito, Luca si lava con le acque del Tevere, inquinandole così tanto da non renderla più balneabile e/o praticabile per il resto del mese, e torna a casa per porre all'anno sabatico e intraprendere lo studio dell'anatomia, venendo afflitto da una rivelazione shockante: presso l'istituto, antistante alla terra preferita di Luca (che egli usa come vespasiano), il sogno della minzione tranquilla è fratturata dalla presenza degli 83 figli di Cornelia.

Comprendendo i rischi della raccomandazione scolastica, ma senza voler correre il rischio di essere etichettato ancora una volta come un fallito, continua il suo percorso "universitario".

Mentre studia, instaura un forte legame (covalente) con Cornelia e in particolare con una delle sue figlie, Bartolomea, che poco dopo sposerà. Dopo essersi laureato in Anatomia si specializza in Paninofilofagofobologia, per non accontentare nessuno.

Partecipa a dei concorsi (abusivi) per diventare un Automa-Medico specializzato in Paninofilofagofobologia che possa lavorare mediante degli arti bionici non autorizzati dal governo.

I concorsi vanno male e si classifica ultimo su 10 persone.

Il paladino che faceva da guardia gli sputa in faccia, Luca ricambia e la guardia va a fuoco, si scioglie e diventa una candela al gusto di cetriolo.

Vita privata

Nozze e olezzo

Nonostante il misero fallimento ai concorsi, il padre di Luca decide comunque di riconoscere la sua buona volontà e, per questo, lo complimenta. Dopo una breve visione del dio Giove, Luca decide, finalmente, di intraprendere il passo più determinante della sua vita: chiedere la mano della fidanzata Bartolomea, una brava ragazza che lui aveva conosciuto già tempo addietro.

Allestito un banchetto ad hoc con tutti i prodotti delle sue terre fertili e fertilizzate con l'urina del proprietario, Luca si inginocchia goffamente dinnanzi alla sua ragazza (mentre suo zio Giuseppe detto Peppe l'in carne stava vomitando in un angolo dopo aver bevuto dell'urina, credendola birra, e dell'insalata lavata con l'urina e della bistecca marinata con l'urina e una macedonia coltivata nei pressi dei giacimenti di urina): mentre i parenti si stano quindi contorcendo dal dolore gastrointestinale (forse annaffiare i vegetali con l'urina per riciclare acqua, pensò Luca, non è stata la migliore delle idee), Bartolomea, che sta risucchiando un piatto di garum⁵, ha una crisi di nervi e, andando in catalessi, dice di sì e si emoziona così tanto da far allagare l'intera domus⁶ del padre di Luca e straripando al punto da sommergere l'intera città che necessiterà di un mese per potersi ricostituire. 

Il matrimonio si festeggia a Cartagine. Fra i testimoni, vi sono anche alcuni dei paladini dell'Imperatore che avevano visto Luca lavorare (e i parenti dei poveri malcapitati passati a miglior vita a contatto con il soggetto).

Luca (con un papillon e senza vestiti, come suo solito) consegna il vestito da sposa a Bartolomea (che, essendo figlia di parenti cafoni, si era sottoposta al rito misterico che prevedeva la fustigazione rituale e l'ubriacatura per diventare una donna grande e vaccinata).

Quando Luca vede tutti i buchi che le hanno lasciato dietro la schiena rilascia una flatulenza un po' troppo liquida, ma asseconda la felicità della futura consorte alla dissenteria.

Le nozze si passano quindi su una nave da crociera ante litteram, ovvero una zattera di dieci metri quadri in costante rischio di affondamento (un po' come le attuali barche delle ONG).

Con il potere della povertà, quindi, Luca e Bartolomea vivono un viaggio di nozze discutibile, ma siccome la loro esperienza risulta diversa dall'ordinario, si divertono lo stesso, e si tuffano anzi nel pieno del Mar Mediterraneo, coniando così il proverbio "Sposa bagnata, sposa fortunata".

Dopo le nozze Bartolomea si trasferisce da Luca per vivere la loro storia d'amore. 
 

⁵Salsa di pesce marinata con spezie particolarmente piccanti (e maleodoranti).

Abitazione nobiliare d'epoca romana.

Vita privata

Il paradosso spazio-temporale

Passano cinquant'anni e all'età di 71 anni Luca muore, il 5 maggio 289. Lasciando da sola la moglie. Luca vede la Luce di Dio, si schianta contro un taxi del paradiso, e finisce dentro un buco nero, all'interno del quale stava viaggiando Cammello mario, impegnato nel raggiungere il suo amico Tulipano Gianpierpaolo.

Cammello mario, infatti, è capace di viaggiare nello spazio-tempo e, mentre sta oltrepassando il canale, scambia il petofono per Uvuvwevwevwe onyetenvewve ugwemubwem ossas, l'uomo nigeriano con il nome più lungo al mondo, lo porta con sé e lo bacia sulla guancia. Luca allora, battendo le Leggi della fisica, resuscita, e vive la sua vita felice con mario e Tulipano. Purtroppo perde la vita anche la sua coniuge, che non ha potuto salutare, che considera uno dei suoi più grandi rimorsi. Per la vergogna si nasconde nelle fogne del mondo: chi osa avvicinarsi viene brutalmente morso e cacciato via. 

Vita privata

Carriera attuale

Nonostante la delusione, Luca, avendo appreso che le sue flatulenze fanno scompisciare il pubblico, intraprende il percorso da petofono professionista e, lavorando come comico part-time, partecipa ad innumerevoli show comici in lingua araba nella Moderna Tunisia, che ha sempre amato e che non ha mai nemmeno pensato di lasciare.

Il cuscinetto patriota organizza scherzi abusivi nei quali egli si pone sulle sedie della gente, in cambio di denaro, per riprodurre il classico suono simil-flatulenziale, facendo ridere gli ingannatori e facendo implodere gli ingannati.

Ritrovatosi senza genitori e cognati, ancora oggi risiede nelle fogne, aspettando di rivedere la Luce di Dio per potersi ricongiungere con la moglie.

Onorificenze

ONORIFICENZE ACCADEMICHE
📜 Laurea in Anatomia Istituto abusivo senza nome
📜 Laurea in Paninofilofagofobologia Altro istituto abusivo senza nome

ONORIFICENZE AL MERITO
💳 Patente da ritardato Conferita dall'Imperatore Elagabalo

Voci correlate

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