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Sergio, noto anche come Rodriguez Marcia Marquez, nasce a Las Vegas il 7 settembre 1977. Lavora come disegnatore vagante di strisce pedonali e come venditore abusivo di hot dog presso i luoghi più frequentati dagli autostoppisti.
È il protagonista del gioco "Il fantasmino del formaggino".

Origini

Sergio Rodriguez Marcia Marquez Ⅰ de Las Vegas nasce il 7 settembre 1977, dalla madre Pablo Diego José Francisco de Paula Marcia Rodriguez Mendoza Espinoza de los Muertos de Las Vegas Antigua, (regina di Las Vegas vecchia, città gemellata con Bari vecchia da 43 anni) e dal padre Diegò Armandò Maradonà, un notò centrocampistà dellà squadrà nazionalè dellà Città dì New York.
A pochi istanti dalla nascita, Sergio geme così tanto da rompere il muro del suono e facendosi cadere le orecchie.
La paura, poi, fa produrre un escremento così puzzolente da fargli cadere il naso.
Infine, l'ansia patologica provata dal neonato gli fa cadere tutti i capelli ancor prima che questi crescessero.
La madre, allora, decide di lanciargli lo zoccolo della trisnonna per insegnargli un po' di educazione, facendo però urlare il neonato così tanto da farlo trascendere.
Innescando un'esplosione nucleare all'interno dell'ospedale in cui è stato concepito, Sergio riesce a salvare sé stesso, la sua famiglia e l'ostetrica sacrificando la propria forma umana.
Questo è il motivo per cui Sergio è una palla gialla rotante (con un bel sorrisetto).
Dopo l'esplosione, tutti i presenti sono confusi e quindi la madre decide di sottoporlo a un'operazione per riattaccargli il corpo, ma i medici gli informano che Sergio è diventato una palla e che quindi non c'è nulla da riattaccare, perché è già intero.
Dopo aver compreso che suo figlio è un bambino magico (e soffice), la madre decide allora di sottoporlo ad una dieta ipercalorica, viziando il figlio ma facendogli contrarre un tale diabete da indurlo a due risposte fisiologiche: la dipendenza per gli hot dog e la sola capacità di mobilità garantita dal rotolamento.
Per poter continuare a campare, chiede alla madre di asportarsi gli organi danneggiati dal cibo ed ella, con un tatto incredibile, usa lo zoccolo per smembrare il fianco di Sergio ed asportargli il rene malato a mano grazie ad un tutorial trovato sul sito Internet di una settantenne brasiliana con precedenti per spaccio di droga.

Biografia

Infanzia

La vita circolare di Sergio è costellata da innumerevoli opportunità e penalità, che partono principalmente dalla carriera scolastica del rotondetto: non avendo arti, ed essendo capace di muoversi esclusivamente rotolando, la sua capacità di scrittura è garantita esclusivamente dall'impugnatura in bocca (spesso provando a mangiare la penna e facendosela implodere) o anche strisciandola con l'uso della sommità del cranio.
Il risultato è la trascrizione di veri e propri geroglifici, che confondono l'intera umanità e lo ridicolizzano anche di fronte alle zanzare.
I ghirigori di Sergio rappresentano fonte di forte sconcerto e la violenta incapacità di scrivere con una calligrafia comprensibile lo coinvolge in controversie, multe, violenze, sanzioni e ricorsi legali.

Biografia

Incontro con il re d'Egitto

Un giorno, mentre Sergio sta seguendo i soliti dettati ricchi di sofferenza e insulti, un'apparizione lo fa sussultare: la faccia del faraone Tutankhamon sul suo quaderno.
La presenza del volto del re egizio crea una tale emozione nei suoi confronti da indurlo ad esclamare con forte veemenza: "Tutankhamon... he's yellow!".
La maestra salta dalla paura con così tanto rinculo da farle raggiungere la Luna, per poi schiantarsi sulla sua superficie e ricadere in classe come un meteorite, sfondando tutto ciò che la circonda in un raggio di 10 chilometri. Tutto eccetto Sergio, che ha il potere delle chilocalorie in eccesso, che creano uno scudo liposolubile che gli impedisce di morire.
Urlando come una cornacchia, la maestra avverte le autorità per poter esaminare il quaderno di Sergio e, oltraggiata dalla visione del faraone, contatta la troupe della BBC™ per condurre un'intervista sull'accaduto.
Tutto nella norma (o quasi) se non fosse che Sergio non riesce ancora ad azzeccare nemmeno una parola: avendo tre anni, i suoi discorsi sono comparabili a quelli di Luca Giurato, facendo così una figuraccia in mondovisione.
Deriso per l'ennesima volta dalla maestra e dai compagni, Sergio racconta il tutto alla madre che, convinta che, se suo figlio è capace di implodere, sicuramente quanto accaduto non è un caso.
Contattando lo psichiatra di famiglia (suo zio Michele), Sergio inizia ad avere una vera e propria crisi: si autoconvince, infatti, che il motivo per cui tutti lo deridono è perché semplicemente è diversamente dotato d'intelletto e quindi, decide di negare tutto al dottore, affermando che il tutto si sia trattato di un equivoco e che il faraone non era altro che uno dei suoi soliti scarabocchi sul quaderno.
C'è solo un problema: il dottore ha settantaquattro lauree in Psicologia e riesce, solo da questa frase, a risalire a tutti i tre anni e mezzo di vita di Sergio e quindi, capendo che in realtà Sergio è bugiardo, gli prescrive quaranta frustate meno uno da parte della madre con lo zoccolo per imparare un po' di creanza.
Sulla via del ritorno, Sergio strappa la ricetta del dottore, prende un post-it, scrivendo "Everything's alright.", Tutto nella norma, e si ripromette di non avere mai più visioni spiritiche dei defunti.

Biografia

Traumi (pre)adolescenziali

Le visioni di Sergio lo attanagliano nel sonno.

In una delle tante notti d'inverno, durante le sue costanti crisi con i docenti, sogna un professore universitario Tutankhamon che, per recuperare i debiti in matematica e letteratura portoricana lo costringe a costruire una copia della Piramide di Giza completamente da solo.

Ad un certo punto, lo stato di stress post-traumatico (PTSD) che Sergio ha acquisito si sprigiona a seguito di un evento determinante: una battutaccia della sua maestra (sempre la stessa di prima) che, nel momento in cui sta per spiegare l'argomento "Antico Egitto", da Sergio dell'esperto del settore.

D'improvviso Sergio collassa, la maestra impazzisce nuovamente e chiama i soccorsi.

Quando riprende conoscenza, si ritrova agli studi Mediaset™ di Cologno Monzese dinnanzi alla conduttrice Barbara D'Urso™.

Seduto accanto a lei, è costretto a rispondere delle domande circa le sue prime apparizioni e, nonostante non sapesse niente di italiano, e questa fosse stata la sua scusa per non rispondere, con un fucile da cecchino puntato sulla tempia dalla troupe che non può accettare per contratto un simile comportamento, Sergio sputa il rospo e, a dieci anni, già compare in un'emittente televisiva straniera.

Biografia

Intervista epica finita male

Il bambino, però, segnato prima dall'abbandono della forma umana e poi dalle visioni che lo hanno cicatrizzato a vita, deve fare i conti con l'irriverenza caratteristica della televisione italiana: se Barbara™, infatti, fa la parte della finta tonta chiedendo a Sergio di ripetere ogni singola cosa per aumentare l'interesse, gli ascolti, le pubblicità e, indirettamente, l'esasperazione dell'ospite per indurlo a specificare quanti più dettagli possibili, una delle opinioniste, Patrizia Groppelli™, inizia ad accusare Sergio di aver avuto un semplice campanello d'allarme che l'organismo gli ha inviato nella forma di miraggio come carenza di zuccheri.
Ciò che segue è un acceso dibattito, fatto di critiche, accuse e rinnegazioni: parte con un primo tentativo di riconciliazione da parte di Sergio, che specifica di non aver mai avuto una tale carenza, per poi passare ad un attacco gratuito da parte dell'opinionista che puntualizza il desiderio della palla gialla di guadagnare visibilità, fama, denaro, hot dog e molecole di idrogeno, aggiungendo prontamente che, essendo opinionista, ha il diritto di poter asserire ciò che vuole senza che nessuno possa anche lontanamente immaginare di controbattere.
Qui un vicolo cieco costringe Sergio a cadere nello stesso qualunquismo televisivo, cercando di difendersi dal nulla con il nulla.
Le bugie di Patrizia Groppelli™ confondono il bambino che, a 10 anni, non ha la benché minima consapevolezza della situazione in cui si trova, dei come e dei perché.
Non conoscendo né l'italiano offensivo per rovinarle la carriera, né tantomeno l'inglese per conseguire lo stesso fine, Sergio può soltanto avvalersi della propria innocenza puerile per indurre un sentimento vano di commiserazione, che viene anzi infangata dall'intervento di Alessandra Mussolini™ che paragona il trauma di Sergio alle visioni che, similmente, ha avuto suo nonno, anche se di questo nessuno ha ancora il coraggio di parlare.
Non bastano la pubblicità, i costanti tentativi di Barbara™ di calmare la palla, che diventa sempre più paonazza dalla rabbia: quelle serpi continuano a blaterare, facendo impazzire il bambino che entra in un raptus di pianto, accelerando e sgommando sulle mura di tutto lo studio, evocando così la pietà del pubblico e aizzando le opinioniste, che accusano Sergio di essere un vigliacco, che le lacrime siano simbolo del fatto che lui non è mascolino (sottintendendo la necessità di dover essere disconosciuto dalla famiglia) e di fuggire dai propri problemi anziché risolverli.
Due frasi terminano questa ennesima delusione della vita di Sergio: un primo "From the heart, Italy loves you!", L'Italia ti ama COL CUOREEE! e poi, rivelando durante la pubblicità la finzione del personaggio televisivo, un definitivo e ben più sincero "Say hello to your sister!", Dì ciao a tua sorella!, a seguito del quale Sergio viene bandito dallo studio tramite degli energumeni di tre metri e mezzo della security, che lo scortano in elicottero e lo riportano alla sua scuola.

Biografia

Il deperimento celebrale

Sergio matura molto dall'esperienza traumatica della televisione e apprende che sgommare è un'arte della quale egli è il grande maestro.
Per questa ragione, decide di allenarsi al campetto abusivo vicino casa sua assieme ai compagni per fare pratica con la sgommata a 360° e la corsa a 40 km/h con annesse tracce di pneumatico sul terreno (e, occasionalmente, scia di fuoco).
Dopo due anni di duro allenamento, Sergio fonda la Federazione Abusiva di Corsa in Stile Ruota (detta WRUF dall'inglese Wheel-Style Running Unauthorized Federation) del quale diventa il campione e riesce a sventare una multa smantellando la capanna di fortuna, sede centrale della federazione, sgommandoci sopra per farla bruciare prima che gli agenti dell'FBI lo chiudessero a chiave nella capanna e lo usassero come gattabuia.
L'atleticità di Sergio, per quanto rappresenti un toccasana al trauma dell'Egitto, però, lo consuma così tanto da deperirlo celebralmente e persino da fargli dimenticare della scuola media, che inizia quindi con un anno di ritardo – cosa che avrebbe rappresentato comunque un vantaggio per lui, che avrebbe potuto continuare a investire del tempo per le sgommate.
Tornato nel mondo dell'istruzione, però, la sua vita torna a essere burrascosa, e a salvarlo dal trauma dell'ipocrisia umana è soltanto l'amico, Cristiano Malgioglio™, che, in mancanza di un toy boy fidanzato americano, decide di accalappiare Sergio dicendogli di credere fermamente alla sua storia.
Il piano di Malgioglio™ sembra filare liscio, se non fosse che l'unica frase capace di dire è "This is my life" e neanche il celebre "The pen is on the table": è proprio per questo che, quando Sergio capisce che la tecnica di seduzione del compagno è soltanto un mero mezzuccio per poterlo usare a vita, gli sgomma l'ombelico e lo lascia.
Sergio, però, non impara dai suoi errori, e non si rende conto che, siccome ha avuto a che fare con un VIP della televisione italiana, sta per fare il giro dei social, sta per essere denigrato in dialetto napoletano, veneto e triestino, nonché è destinato a tornare negli studi di Cologno Monzese per patire le pene dell'Inferno.
Le modalità con cui si svolgono il tutto sono studiate per ottenere il massimo numero di interazioni: innanzitutto, Cristiano copre il proprio rancore usando Google© Traduttore™ per dirgli un tanto innocuo quanto sospetto "Sure, Honey...", Certo, tesoro..., per poi rapirlo la notte dopo per incatenarlo alla sedia di Verissimo™ di fronte a Silvia Toffanin™, renderlo vittima di molteplici polemiche e ripubblicare una serie di post diffamatori sui social.
Tutte queste operazioni che infangano irreversibilmente l'immagine di Sergio tredicenne totalizzando un totale di sedici milioni e mezzo di interazioni (di cui l'80% solo in TV), lo inducono a perdere una considerevole percentuale di quoziente intellettivo, di pazienza, di sanità mentale e, soprattutto, di fiducia nei confronti del mondo dello spettacolo da cui si dissocerà definitivamente.

Biografia

La furia funesta della ruota dentata

Sergio ormai è diventato grande. A 14 anni sembra un uomo vissuto e, alla scelta delle scuole superiori, non riesce a trovare un indirizzo che concili il suo amore per le sgommate con la fobia per lo spettacolo.
La decisione ricade infine sull'Accademia delle Belle Arti della Riparazione Abusiva delle Autovetture di Targa non Registrata di Detroit al fine di specializzarsi in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali.
Vivendo un'ordinaria vita scolastica (cosa che, considerate le peripezie del giovane Sergio, risulta essere alquanto straordinaria), Sergio continua ad allenare le proprie capacità di slalom, partecipando a delle gare ancor più clandestine delle sue (organizzate dai guidatori di monster-truck con precedenti penali) e raggiungendo il primo posto nazionale per cinque anni di fila, fin quando, dopo essersi laureato, parteciperà ad un'ultima gara che terminerà con un rovinoso sesto posto. Esso, infatti, è il risultato dell'impatto con dei corrieri di Amazon©™ che stavano trasportando su un carrello un diadema della piramide di Giza che, sfortunatamente, riavvia il circolo vizioso di traumi che Sergio ha vissuto nel corso della sua infanzia.
Sergio ricomincia a vedere Tutankhamon ovunque, sui quaderni, nei libri, sul piatto di pizza ai quattro formaggi e persino su sua madre fin quando, dopo l'ennesima notte insonne, stanco di tenere il freno a mano contro le ingiustizie che lo vessano giorno e notte senza tregua, decide di rotolare a tutta velocità verso l'abitazione di quella donna che lo ha reso lo zimbello d'America: Patrizia Groppelli™.
Tramite l'intercettazione di alcune sue conversazioni catalizzando l'energia meccanica del proprio rotolamento in onde radio, Sergio reperisce l'indirizzo della disgraziata, la raggiunge in 3 petominuti e la tortura con il potere dei sensi di colpa sottoponendola ad un discorso circa il successo della sua vita che fa cadere la donna in un tale stato di shock da indurla, al termine di quella farsa, a denunciare la palla per tentato omicidio, tortura, e diabete osceno in luogo privato.
Tornato a casa, Sergio deve fare i conti con un agente della polizia federale che gli chiede se ha intenzione di pagare le multe ricevute: quando Sergio gli risponde di no, i due si abbracciano legati da un amore fraterno nel nome della povertà e, difendendo il brosky, paga per lui le multe per non beccarsi la ventitreesima per evasione e per preservare la sua fedina penale.
Da quell'episodio, però, Sergio sente di aver vinto la propria paura per la televisione italiana, ed il fatto di aver esasperato quella donna lo soddisfa quasi come se l'avesse eliminata dalla propria esistenza per sempre.

Biografia

La notte dopo gli esami (senza pane)

Rodriguez "Sergio" Marcia Marquez si laurea in tempo record: in soli 17 anni, 7 mesi, 3 giorni, 19 minuti e 39 secondi.
La laurea che Sergio deciderà di conseguire, al sui ennesimo tentativo, sarà in Storia egizia per seguire l'esempio di Alessandro Barbero, imparare l'italiano per denigrare le showgirl e influencer incompetenti che regnano imperterrite sulla penisola e per rendere il suo più grande trauma il suo punto di forza.
L'obiettivo raggiunto da Sergio rende fiera la madre, o quasi.
Ella, infatti, continua a bastonare e rimproverare Sergio perché non può portare il pane a casa, e quindi si dedica assiduamente all'arrecargli ingiurie quali "screanzato", "disoccupato", "imbroglione" e "sanguisuga".
Sergio, quindi, stanco di ricevere costanti delusioni per ogni sua buona azione, comprende che il mondo non va avanti con l'onestà e decide di fare l'assassino delinquente criminale.
Per poter zittire una volta e per tutte la madre, decide quindi di sviluppare un piano con cui guadagnare soldi a palate, a tonnellate, a cinghiate: disegnare così tante strisce pedonali per tutte le strade degli Stati Uniti per costringere il presidente a fargli mandare un miliardo di dollari di riscatto in cambio della rimozione dei segni che, essendo realizzati con il bianchetto, sono talmente abbaglianti da accecare i passanti e da respingere la luce solare e minacciando così l'implosione della Terra.
Nella sua piccola mente, Sergio crede che questa sua missione possa rivoluzionare la sua vita, riparare ai danni che la televisione italiana ha arrecato irreversibilmente alla sua reputazione e, soprattutto, ai suoi problemi finanziari.
Dopo aver pubblicato il copione del suo piano malvagio sul New York Times™, però, i problemi subentrano non appena le Karen con i capelli afro iniziano a criticare la notizia: questo perché, infatti, a detta loro, un'icona odiata in un paese che si trova a migliaia di chilometri e chilometri di distanza dall'America non può permettersi di corrompere le menti degli Americani e per questo denunciano l'accaduto alla polizia.
L'agente dell'FBI che sarà incaricato di completare la missione sarà nientepopodimeno che lo stesso poliziotto con cui Sergio si era abbracciato tempo addietro e a cui gli aveva promesso di coprire la multa.
Per impedire che il suo brosky venga incarcerato e picchiato, decide di rubargli i soldi che ha vinto alle slot machines come prova da mostrare al suo datore di lavoro (perché, si sa, tutto l'amore del mondo, ma prima la pagnotta e poi gli amici).
Il giorno dopo, Sergio si risveglia e diffama tutta l'etnia a cui appartengono i proprietari dei casinò d'America, senza rendersi conto del miracolo ricevuto.
Rivestito di questo forte senso di rancore, Sergio decide quindi di ultimare la propria missione.

Carriera

I primi incidenti di percorso

Siccome Sergio ha sì un piano per guadagnare soldi, ma è ancora nullatenente, per non dare troppo nell'occhio decide di iniziare a vendere hot dog fra le strade più frequentate dagli autostoppisti per ricavare gli introiti necessari per ottenere gli ettolitri di bianchetto.

Tuttavia, nel fare ciò, Sergio deve comunque contemplare dei costi non considerati: innanzitutto i costi per non ridurre il suo chioschetto una baracca da quattro soldi con le pantegane obese, e, soprattutto, quelli per comprare pane, salsicce, salse, friggitrici, casseforti e tendoni contro i 130 °F (54 °C) all'ombra dei deserti dell'Arizona.

Dovendo viaggiare tra uno Stato e l'altro degli USA, Sergio sperimenta il rischio dei clienti intrattabili, dei barboni irascibili, degli ultra-ottentenni patrioti, dei veterani di guerra aterosclerotici e altri casi umani di questo genere: nel corso della sua carriera, durata esattamente otto anni, Sergio ottiene la crisi di mezza età, viene multato 19 volte, viene condannato all'ergastolo 63 volte (da cui evade sgommando sempre più velocemente fino al punto da uscire di galera ancor prima che l'agente riesca ad aprire la chiave della sua cella) e viene coinvolto in 198 risse (subendo altrettanti lividi).

Sarà soltanto quando userà i suoi miseri cinquemila dollari accumulati in cinque anni per comprare un lanciafiamme (senza il porto d'armi) che, incute timore anche nei clienti più irascibili che decidono, per non farsi deflagrare il deretano, di offrirgli anche la mancia del 50%, ottenendo i soldi necessari per la missione in tre anni (con anche dei soldi in più per regalare delle supermacchine ai familiari, e più di tutti alla madre per farla smettere di criticarlo gratuitamente).

Riuscendo quindi a non farsi cacciare di casa, Sergio può finalmente passare alla fase successiva: imbrattare tutta la Nazione.

Carriera

Il completamento della missione

29 giugno 2010. I giornali parlano chiaro. Il 68% delle strade statunitensi sono state gradualmente sbiancate da un criminale fantasma che i poliziotti sono incapaci di rintracciare.
Si è poi osservato che, quando le strade sono state imbrattate, il tutto si è consumato nel giro di poche ore per intere autostrade, e che, di conseguenza, il fautore di questo atto viaggiava ad una velocità di 256 km/h, che lascia presupporre che non fosse stato nemmeno un umano.
Sergio legge queste notizie e resta sbalordito delle sue capacità, compiaciuto della sua mente criminale e soddisfatto all'idea di essere temuto e non più schernito anche dalle balene.
A 33 anni, Sergio ha lo stesso potere di un boss della mafia, ha la velocità di un caimano in calore e persino il presidente sta facendo di tutto per riappacificarlo.
Sergio sta raggiungendo l'apice del suo obiettivo e dopo una settimana
viene a sapere che la temperatura del pianeta si è ridotta così tanto da indurre l'istituzione di conferenze a livello internazionale e piani di emergenza nazionale che prevedono la colonizzazione d'urgenza della Luna e di Marte.
Prima che la situazione sfugga di mano, il presidente decide di ordire un appello: colui che sta portando alla rovina del pianeta è invitato a contrattare pacificamente la pace.
Questa notizia accende l'animo di Sergio che sfreccia verso la Casa Bianca e si fa consegnare il bottino: il suo piano è completo e Sergio, diventato milionario, ridipinge le strade, riprendendosi il bianchetto e facendo ritornare tutto alla normalità.
O almeno, così sembra.
È talmente preso dal compimento del suo desiderio di ricchezza, che non si rende conto che sta essendo ammanettato (ma siccome non ha mani, gli viene legato il collo a mo' di caciocavallo appeso al soffitto): Sergio prova a divincolarsi, ma non riesce a scollarsi il poliziotto di dosso, che emette una risata malefica assieme al presidente, che come un vero e proprio genio del male, gli dà una rivelazione "In this world... is arrest or be arrested.", A questo mondo... o arresti o sei in arresto.
Sergio va nel panico più totale, inizia a sfrecciare come un pazzo ma nulla da fare: la manetta è infrangibile.
Il presidente lo fissa come un maniaco, il poliziotto non gli ha nemmeno ancora rivolto lo sguardo.
Ben presto, accorre alla scena la sua maestra delle elementari con un deambulatore, i capelli bianchi, e gli occhiali spessi e circolari che, dall'alto delle sue zampe di gallina, gli mostra una maschera di Tutankhamon e lo minaccia di spaccarlo per terra se avesse provato a liberarsi.
Le urla di Sergio riecheggiano per tutta l'autostrada destando la preoccupazione di una persona: il poliziotto.

Gli è familiare quel gemito, quell'urlo, quella disperazione così sincera.
Non c'è dubbio: quello è il suo brosky.
Degno di un vero e proprio film del Matrix©™, l'agente dell'FBI spara un fumogeno prima sul presidente e poi una granata sulla donna anziana, per poi scappare con Sergio e urlandogli contro di correre alla velocità massima. Sergio è titubante, ma l'agente è impazzito. "Run, run like never before! Run like you're going to die!", Corri, corri come mai prima d'ora, corri come se stessi per morire!
Duecento, trecento, quattrocento, cinquecento chilometri orari: a Sergio e al poliziotto stanno per staccarsi i cranii.
D'improvviso Sergio prende fuoco, i due urlano e una luce li investe.
Perdono conoscenza.
Quando si risvegliano, i due si ritrovano in una sala buia che ricorda un salotto.
Vicino a loro c'è un portafogli che gronda di denaro.
Non c'è dubbio: quello è il salotto di Sergio, durante quella notte in cui il poliziotto prese i soldi delle scommesse del brosky.
Tramortiti, i due non riescono nemmeno più ad alzarsi, e, alla presenza dei colleghi, il poliziotto può solo dire: "Everything's alright, I'll take care of it.", Va tutto bene, me ne occupo io.

Carriera

Peripezie egiziane

Sentendosi in debito con il suo brosky, Sergio chiede al suo poliziotto serafico se vuole accettare la metà del suo stipendio, ma lui rifiuta categoricamente, perché i veri amici non hanno bisogno di dimostrare nulla e se amano lo fanno solo in maniera spontanea, altrimenti non amano, ma fingono.
Pieno di saggezza e amore fraterno, Sergio decide quindi di iniziare la sua carriera da storico con i soldi ricevuti dal presidente nell'ormai precedente universo parallelo recandosi a Luxor, luogo della sepoltura del suo ormai persecutore Tutankhamon.
Con il volere di reprimere definitivamente il proprio trauma per l'Egitto, Sergio si butta nell'acqua coi piranha e, inoltrandosi nella piramide del faraone, ha la sua ennesima apparizione celeste.
Sergio già si sta preparando a sfrecciare per tornare in America rotolando, ma viene trattenuto dalle parole sconvolgenti del faraone: egli non è morto per una malattia genetica ereditata dai suoi genitori, ma è stato ucciso dal 15° cugino di Manola Nola, l'ultracentenaria partigiana temuta in tutt'Europa per la sua ipertensione parassitaria: Manususlo Pressus Altus Nolæ, conte del Cairo e capofamiglia della gens Nolæ, stirpe nobiliare (e particolarmente rumorosa) d'Egitto autoproclamata regnante sin dall'epoca delle province romane (e si sottolinea "autoproclamata" perché gli Egizi, del loro potere, non se ne sono mai interessati).
Una tale rivelazione fa prostrare Sergio, che di fronte alla nuda e cruda verità gli chiede: "Oh, Great Pharaoh, then why did you persecute me since I was a child?", O Sommo Faraone, allora perché mi perseguiti sin da quand'ero bambino?.
La risposta del faraone è stata molto semplice: "Fraté, e so' trent'annə ca t' sto ricenn ca ti 'a sta' fermə! Mammə ro Carmənə, ma cə tienə, e riscenziellə?", Mio confratello, sono tre decenni che sto provando a dissuaderti dal fuggire via! O Signora del Monte Carmelo, ma da cosa diamine sei affetto, da una crisi epilettica?
Le sagge parole partenopee del faraone illuminano Sergio e, improvvisamente, tutto gli appare più chiaro: semplicemente voleva dargli un segno divino di quello che sarebbe stato il suo futuro, e anche se, effettivamente, ci è arrivato da solo, se avesse aspettato avrebbe passato i suoi 30 anni e passa di vita più serenamente.
Soddisfatto del racconto, però, Sergio torna a Las Vegas per raccontare tutto alla madre che, in accordo col figlio, decide di tenere tutto nascosto.

Carriera

Attualità

Attualmente Sergio continua a lavorare in Egitto, tornando a casa sua sfrecciando a velocità aereo.
Tenendosi in forma, Sergio quindi ha ancora il fisico di un ragazzo (anche se non sembra) e, soprattutto, è particolarmente appassionato del suo lavoro.
Questo perché infatti, spolverando anfore antiche e consultando le iscrizioni funerarie, capisce a colpo d'occhio tutto ciò che c'è scritto, visto che le lettere geroglifiche sono identiche nel significato e nella trascrizione alla sua calligrafia da bambino.
Accelerando le scoperte sull'Egitto, tiene delle conferenze in tutto il mondo ed ha ricevuto incarichi remunerativi come la chiusura delle buche millenarie per le strade di Roma, che prima d'ora nessuno ha mai avuto il coraggio di otturare.

Galleria

Onorificenze

ONORIFICENZE ACCADEMICHE
📜 Diploma in Ingegneria Metallurgica Accademia delle Belle Arti della Riparazione Abusiva delle Autovetture di targa non registrata di Detroit 
📜 Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali
📜 Laurea in Storia Egizia

ONORIFICENZE AL MERITO
🏆 Campione di Corsa Stile Ruota Premio Ufficiale WRUF

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